È stato condannato in appello a 15 anni e mezzo di reclusione per truffa, falso e una novantina di lesioni dolose a suoi pazienti, ed è tuttora imputato con l’accusa di omicidio in un secondo processo, in relazione alla morte di altri quattro pazienti, nel quale rischia l’ergastolo. Eppure Pier Paolo Brega Massone, ex primario della chirurgia toracica della casa di cura Santa Rita di Milano arrestato nel giugno del 2008 per lo scandalo della cosiddetta «clinica degli orrori», mercoledì è tornato in libertà. Scarcerato, per una complicata questione procedurale legata a un ordine di carcerazione contestato. Ora attenderà, si presume a casa sua (e senza essere sottoposto ad alcun controllo), che la Cassazione stabilisca in modo definitivo il ricalcolo della pena. L’annuncio degli avvocati di Brega Massone, Oreste Dominioni e Luigi Fornari, è arrivato mercoledì sera: «Sta per uscire a momenti dal carcere di Opera», in seguito all’annullamento dell’ordine di carcerazione da parte della Cassazione.
ANNULLAMENTO - Brega Massone è stato scarcerato dopo un complicato iter giudiziario. Lo scorso giugno la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado chiedendo a una nuova sezione della corte d’appello di Milano di ricalcolare la pena inflitta all’ex chirurgo in quanto alcuni reati, quelli per falso e truffa commessi fino al 15 dicembre 2005, erano caduti in prescrizione. Il 6 novembre, poi, è arrivata nell’appello «bis» la conferma della condanna già inflitta in secondo grado a 15 anni e mezzo di carcere per lesioni ai danni di un’ottantina di pazienti, falso e truffa al servizio sanitario nazionale. Per l’accusa, l’ex primario avrebbe eseguito interventi inutili e «ritoccato» le cartelle cliniche dei malati allo scopo di gonfiare i rimborsi per le prestazioni da parte della Regione. Ma, in seguito alla decisione della Suprema Corte, e prima dell’appello bis, la procura generale di Milano, ritenendo la sentenza definitiva per la parte in cui non era stato annullata, ha emesso un ordine di carcerazione.
ORDINE DI CARCERAZIONE - Ed è proprio questo l’ordine contestato dalla difesa in quanto, sostengono i legali, il verdetto non era ancora passato in giudicato. Ecco quindi la richiesta della revoca del provvedimento restrittivo tramite un «incidente di esecuzione» dichiarato però infondato dalla sezione feriale della Corte d’Appello milanese. Decisione quest’ultima impugnata di nuovo davanti alla Cassazione, che martedì ha dato ragione ai legali di Brega Massone: ha bocciato sia l’ordinanza della sezione feriale sia l’ordine di carcerazione. Adesso per l’ex primario della chirurgia toracica della casa di cura milanese, che finora è stato in cella per circa 4 anni e mezzo (fu arrestato l’11 giugno 2008 e rimesso in libertà dal 4 novembre 2009 al 29 aprile 2010), è in corso il processo in cui è imputato con altri per omicidio e alcune lesioni. E poi, per quanto riguarda la condanna a 15 anni e mezzo di carcere, si è in attesa dell’ultima parola. Quella (di nuovo) della Cassazione.
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