L’idea è semplice. «Dal 15 marzo fino al 6 maggio, il giorno delle elezioni, ognuno di noi ha seguito uno dei tredici candidati. In circa due mesi abbiamo passato al setaccio 180 dichiarazioni, da quelle fatte durante gli incontri con la cittadinanza ai comunicati stampa», racconta Matteo Agnoletto, 22 anni, ideatore del progetto. «Ogni volta che un candidato citava un dato – dal numero degli immigrati irregolari a Genova ai dati sulle spese relative alla costruzione della metropolitana -, uno dei ragazzi della redazione verificava l’informazione e poi pubblicava il responso sul sito (http://www.politicometro.it)». «Balla», «vero», «balla colossale», «mezzo e mezzo». Quando il dato non era corretto Politicometro pubblicava quello esatto e forniva le dovute spiegazioni.
Il successo dell’iniziativa non si è fatto attendere: «In appena due mesi abbiamo totalizzato oltre 10mila visite e i post sono rimbalzati su Twitter e Facebook, soprattutto sulle bacheche dei politici stessi». I risultati di questo esperimento fanno quantomeno riflettere. «Una dichiarazione su 4 è stata classificata come “balla”, un altro 25% come “mezzo e mezzo”», riprende Agnoletto. «Il 5% era una “balla colossale”». Solo una dichiarazione su 5 ha ottenuto il bollino verde. «Fare una classifica di chi ha detto più balle è difficile», spiega Agnoletto. «Una balla relativa all’altezza della Lanterna non ha lo stesso peso di una balla sui milioni spesi per la costruzione di una fermata della metro».
La squadra è agguerrita. «In vista del ballottaggio stiamo cercando di affinare le armi e la tecnica, organizzando le dichiarazioni per argomento. Metà di noi sta seguendo Doria, l’altra metà Musso. Il nostro lavoro comunque non si chiude con il ballottaggio del 20-21 maggio. Continueremo a seguire il lavoro della giunta, dei consiglieri comunali e del futuro sindaco, con un sezione che si chiamerà “Doriometro” o “Mussometro”».
Altre nuove iniziative legano la politica e il web. Elezioni.it aggrega i profili Facebook dei politici italiani e stranieri in un’unica piattaforma, divisi dal punto di vista tematico, dalle primarie repubblicane americane ai candidati nei ballottaggi di domenica. Il portale è online dal primo marzo. «Uno degli obiettivi è migliorare la comunicazione dei politici, dando loro la possibilità di confrontarsi con colleghi e avversari e facendosi conoscere da elettori che difficilmente riuscirebbero a raggiungere. Chi segue un politico su un social network infatti spesso è già propenso a votarlo, mentre elezioni.it riesce a raggiungere anche gli indecisi», spiega Mario Grasso, 30 anni, cofondatore di questo “political network” insieme ai consulenti politici a Roberto Errichelli, Riccardo Rudelli insieme a Paola Bonesu, 25, laureata in comunicazione politica e sociale e Claudio Bisconti, 26 anni, studente di informatica. Ma il portale svolge un servizio importante anche per i cittadini, «fornendo loro un collegamento diretto con loro, senza intermediari e senza filtri».
Le parole chiave di queste iniziative sono partecipazione e trasparenza. «La rete giocoforza costringe sempre più spesso i giornalisti a confrontarsi con i commenti ai loro pezzi, con le molteplici arene spontanee che si creano sui social network, talvolta anche nei profili personali, facilitando queste pratiche, sia nelle istituzioni sia nel giornalismo», spiega Sergio Splendore, ricercatore presso l’Università di Milano e membro del gruppo di ricerca “Politica online e nuovi media”, dell’Istituto Cattaneo di Bologna. «È un segnale positivo visto che l’Italia in generale, e il giornalismo in particolare, hanno sempre scontato un deficit di trasparenza, proprio per l’assenza di strumenti di accountability diffusi in altri contesti nazionali».
Negli Stati Uniti Politifact (www.
«La nostra idea sarebbe potere replicare l’esperienza fatta durante le amministrative genovesi in occasione delle prossime elezioni politiche nazionali», riprende Matteo Agnoletto, «magari trovando una testata che abbia voglia di appoggiarci in questo progetto».
«Proprio l’esperimento che avremmo voluto fare noi», riprende Matteo Agnoletto. «Purtroppo all’ultimo momento uno dei due candidati ci ha dato forfait. Ci riproveremo alle prossime elezioni».
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