Le ferie dei deputati diventano l'argomento di una serrata trattativa tra Governo e Parlamento. Con il primo che vuole tirare avanti il più possibile nel mese di agosto. E i deputati pronti a far valere le prerogative del (meritato) riposo.
Ad aprire il caso sono state le dichiarazioni del capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto che ieri sera ha intimato al ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda di non azzardarsi a trascinare il calendario di Montecitorio fino al 12-13 agosto: «Io ve lo dico: se ci volete far stare qui fino al 12-13 di agosto, sono problemi vostri...io ci starò, perchè tanto ho le vacanze a due ore da qui, ma non ci sarà nessun altro. A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza: in bocca al lupo...».
Sulla rete, la frase dell'esponente Pdl, ribattezzata 'la perla di Cicchitto', è diventata 'trending' su twitter. Assurta, in qualche modo, a simbolo dell'indifferenza della politica rispetto ai bisogni del Paese. «Ogni giorno un uomo si alza e sa che dovrà fare del suo meglio per portare avanti il Paese, quell'uomo non è Cicchitto», scrive ad esempio Cetty D.
Di più: sul web è partita anche una raccolta firme, intitolata «chiuso per ferie». «Non permettiamo che il Governo italiano chiuda per ferie e vada in vacanza con tutti i suoi, deputati, ministri senatori, etc. Più responsabilità Politica da parte di tutti gli schieramenti politici, tecnici e non. Risolviamo la miriade di problemi che ci sono, non rimandiamoli a settembre», è l'appello che promuove l'iniziativa.
Ma oggi l'argomento è ancora al centro di un via via di contatti tra lo stesso Giarda e i rappresentanti di Pd e Pdl in commissione affari costituzionali, Gianclaudio Bressa e Donato Bruno. Ministro ma allora gliele date le ferie ai deputati?, chiede il cronista della Dire al termine di un minivertice. «Stiamo negoziando...», risponde sorridente il ministro.
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