venerdì 31 maggio 2024

NUOVO GOVERNO EMME E VECCHIO SIMBOLO MSI. REDAZIONE, Meloni: “La fiamma nel simbolo di Fdi segna la continuità con Msi e An”, LA STAMPA, 31.05.2024

 La premier Giorgia Meloni, intervistata da Skuola.net in vista delle elezioni europee, ha spiegato il simbolo di Fratelli d'Italia: «È un simbolo su sfondo blu che in Europa è il colore che normalmente identifica i partiti di destra e centrodestra, FdI è il nome che scegliemmo quando fondammo il partito che richiama il nostro inno nazionale: era un messaggio di appartenenza forte alla comunità nazionale. Normalmente a destra si preferisce definirli movimenti e non partiti, a differenza della sinistra. La differenza di fondo è che il movimento significa “cerco di mettere insieme».



«Poi c'è il nome Giorgia Meloni e la fiamma tricolore – ha aggiunto la premier – che è lo storico simbolo che accompagna la storia della destra repubblicana, prima Msi poi An e siccome andiamo in continuità con quella storia, l'abbiamo stilizzata e ripresa. Infine c'è una banda tricolore che richiama il Tricolore».

giovedì 30 maggio 2024

ASSISTENZA SANITARIA. IL CASO SCHUMACHER. REDAZIONE, Schumacher, la moglie vende le case: le cure costano 7 milioni all’anno, REPUBBLICA.IT, 30.05.2024

 Dieci anni e mezzo. Tanti ne sono passati dal maledetto giorno dell’incidente. Una tragedia che ha distrutto l’esistenza di Michael Schumacher e della sua famiglia. Il 29 dicembre del 2013 durante un fuoripista sugli sci a Meribel l’ex pilota scivolò sbattendo con violenza la testa. Da quel momento, è cambiato tutto.


mercoledì 29 maggio 2024

GUERRA ISRAELO-PALESTINESE. BERLINGUER LA DESCRIVE COSI' NEL 1982.

 


LE DICHIARAZIONI DI BERLINGUER SUL CONFLITTO, 1982


ARAFAT AL FUNERALE DI BERLINGUER, 1984





NUOVO GOVERNO EMME. POLITICHE DELLA SANITA' FRA PRIVATO E PUBBLICO. CRISANTI A., Ancora più potere e denaro ai privati. Il governo vuole una sanità per i ricchi, DOMANI, 27.05.2024

 l ministro Orazio Schillaci ha annunciato una serie di misure per affrontare il problema delle liste di attesa e la scarsità del personale medico. Le bozze del decreto che circolano riflettono una impostazione destinata a marginalizzare ancora di più il ruolo del servizio pubblico a favore dei privati.

NAZISTI IN ITALIA. PRIEBKE E SCELBA. MORANDO P., Dalle Fosse Ardeatine a Scelba: i segreti del capitano Priebke, DOMANI, 28.05.2024

 La storia dell’ufficiale delle SS è raccontata da Antonio Iovane in Il Carnefice (Mondadori): 440 pagine nelle quali sfila la Grande Storia nei suoi dettagli meno scavati. Due scoop: il ministro Scelba favoreggiatore e la prova della presenza del nazista al rastrellamento del Ghetto

Non è mai troppo tardi per fissare, una volta per tutte, quanto accadde in via Rasella il 23 marzo 1944. Cioè l’azione dei partigiani contro i militari tedeschi del battaglione Bozen nella Roma occupata. Ma soprattutto quanto accadde il giorno dopo (quindi a poche ore di distanza) alle Fosse Ardeatine. Cioè l’eccidio di 335 italiani: cinque in più (per errore) di quanti avrebbero dovuto essere per rappresaglia, dieci per ogni tedesco ucciso.


lunedì 27 maggio 2024

GUERRA ISRAELO-PALESTINESE. IL PIANO BIBI. DE MONTICELLI R., Gaza 2035, il profitto della guerra, IL MANIFESTO, 26.05.2024

 Le religioni del Libro, come tutti sanno, sono quelle che riconoscono Abramo come loro capostipite. Abramo rappresenta per eccellenza l’uomo di fede (non di religione istituzionale) in quanto «parte verso l’ignoto», secondo la Lettera di Paolo agli Ebrei: come se la mistica del ritorno all’origine qui fosse sostituita da una mistica della partenza, del futuro, forse del venire di chi verrà, e non sappiamo quando.


Un'immagine del power point prodotto dall'ufficio del primo ministro di Israele sul progetto Gaza 2035


SINDACATO JOBS ACT SANITA'. CAVICCHI I., Perché il Jobs act non è al centro della battaglia referendaria Cgil?, QUOTIDIANOSANITA', 20.05.2024

20 MAG - 

Gentile direttore,
la Cgil ha deciso di raccogliere le firme per abrogare il jobs act. Una decisione importante ma con un discreto grado di equivocità. Essa può significare allo stesso tempo:
- l’apertura di una grande battaglia per rimettere al centro i diritti di salute e per restituire alla sanità pubblica il suo ruolo perduto
- la resa incondizionata del più importante sindacato di sinistra del paese ad un neoliberismo sempre più incontinente selvaggio e aggressivo.

Il Jobs act è uno sciame di norme in gran parte di natura giuslavoristica e fiscale a esclusivo beneficio del reddito di impresa che come una tenaglia a due rampi:
- da una parte riforma il lavoro manifatturiero rendendolo sempre più flessibile e subalterno alle esigenze produttive dell’impresa
- dall’altra riduce i salari dei lavoratori ma offrendo loro in cambio benefits sanitari espropriando prestazioni sanitarie alla sanità pubblica come salario. Il famoso welfare aziendale.

Insomma al jobs act in realtà non interessa curare le malattie dei lavoratori ma speculare su di esse si ma per curare il reddito delle imprese.



Il Jobs act, è:
- una riforma liberista del lavoro perché al valore sovrano del reddito di impresa viene subordinato praticamente tutto, compreso le più elementari ma anche più fondamentali, conquiste dei lavoratori, diritti compresi
- un vero siluro a testata nucleare lanciato contro il SSN quindi una delle più formidabili e spietate controriforme della sanità pubblica pensata per fare la festa all’art 32 della costituzione.

Sul piano sanitario il Jobs act è una estensione della controriforma Bindi del 99 quella che per ragioni di sostenibilità economica al tempo del governo dell’Ulivo rese possibile la sussidiarietà della sanità pubblica con quella privata. Non è stato Renzi a inventare il welfare aziendale ma è stata la Bindi. Renzi ha solo fatto i compiti a casa. Infatti il welfare contrattuale sottoforma di contrattazione è una chance già prevista nell’art 9 della 229.

Il jobs act si basa su un presupposto politico preciso se l’impresa economica determina la ricchezza del paese allora non si può avere crescita economica senza accrescere il reddito di impresa.

Per accrescere il reddito di impresa la strada scelta dal Jobs act è l’uso del fisco altrimenti detto “welfare fiscale” per mettere fuori gioco la sanità pubblica al fine di privatizzarla quindi sostituirla con una sanità aziendale usata come se fosse salario cioè per compensare con prestazioni sanitarie le riduzioni salariali previste dai contratti.

Il jobs act quindi molto banalmente è il ritorno delle mutue del secolo scorso per mezzo dei grandi contratti di lavoro quindi con l’intermediazione del sindacato cioè è il ritorno a una tutela sanitaria non più garantita dallo Stato ma dalla azienda in cogestione col sindacato.

Con una sanità pubblica sempre meno finanziata dal governo e resa sempre più inefficiente dai blocchi delle assunzioni e quindi suo malgrado sempre più lontana dai bisogni reali dei cittadini, spinta quasi a forza verso il privato, non è difficile prevedere che il Jobs act con il suo bravo welfare aziendale pur con le difficoltà registrate dalla letteratura è destinato a breve a sostituire parti importanti della sanità pubblica, cioè a prenderne il posto.

Del resto sappiamo tutti che la sanità come ha fatto capire il governo Meloni è destinata a soccombere già a partire dal prossimo anno sotto il peso dei contratti di stabilità dell’Europa e a diventare il primo problema da risolvere per contenere il debito pubblico nel nostro paese. Sino ad ora la nostra sanità è stata finanziata in disavanzo cioè accrescendo il già alto debito pubblico del paese. Sembra che in futuro indebitarsi per la sanità non sarà più possibile.

Apparentemente in questa situazione drammatica il welfare aziendale sembra una via di uscita se non un grande vantaggio per certe categorie di lavoratori che così avrebbero comunque una assistenza sanitaria e senza liste di attesa, ma alla lunga i dati ci dicono che questo vantaggio per i lavoratori, ripeto pagati in parte con le mutue, è apparente fallace e ingannevole perché tornare indietro al tempo delle mutue per i cittadini non è così vantaggioso come si pensa. L’assistenza fornita dalle mutue o dai fondi non ha la stessa qualità e affidabilità del servizio pubblico e non da le stesse garanzie.

Se negli anni 70 abbiamo superato il sistema mutualistico c’erano mille ragioni per farlo che non cito perché note a tutti. Ora tornare con il welfare aziendale come alla fine di un lungo periplo al punto di partenza dopo mezzo secolo di sanità pubblica non mi pare una grande conquista. Quelle mille ragioni che ci hanno suggerito di fare il SSN oggi si sono super complicate e si sono super moltiplicate. Oggi a parità di malattie i tassi di mortalità registrati nei sistemi privati finanziati dal pubblico sono più alti di quelli registrati nei servizi pubblici. Del resto ciò non deve sorprendere: sappiamo tutti che curare le malattie secondo diritto nel servizio pubblico è un conto curarle nel privato delle tariffe e dei DRG è un altro paio di maniche. “ “

Non si dimentichi mai che le mutue curano le malattie ma non le prevengono. Con la prevenzione le mutue guadagnano di meno e poi oggi la questione della prevenzione insieme a quella dell’’ambiente resta con buona pace del mercato la carta vincente per definire una nuova tutela della salute e un nuovo e più avanzato diritto alla salute. Oggi dopo quasi 50 anni di 833 le malattie invece di calare di numero aumentano sempre di più esasperando i problemi di compatibiltà e di sostenibilità economica della sanità.

Il referendum contro il Jobs act della Cgil purtroppo è “al di qua” di tutte le grandi questioni che ho appena accennato, cioè esso si limita solo a poche questioni giuslavoristiche legate alla precarietà e alla flessibilità del lavoro, lasciando presagire che quello che chiede la Cgil è sostanzialmente una razionalizzazione del mercato del lavoro ma a Jobs act invariante, cioè mantenendo la sua vocazione liberista prima descritta.
il Job act è una vera “porcheria” neoliberista che rivela un sindacato e purtroppo una sinistra di governo che sulla sanità vuole combattere il governo di destra ma senza fare i conti con i suoi fallimenti, con i suoi errori e i suoi limiti, i suoi tradimenti quindi alla fine convinto che si possa rifinanziare una sanità pubblica ma restando subalterni alle logiche neoliberiste.

La domanda politica che faccio è semplice: perché mai questa “porcheria liberista” che è il Jobs act non è al centro della battaglia referendaria promossa dalla Cgil?

E perché mai la Cgil non è alla testa di un grande movimento per rimettere in agenda l’art 32 della Costituzione e per liberare il salario di chi lavora senza barattarlo con la salute quindi offrendo a chi lavora il salario che merita e la salute di cui ha diritto? Perché mai la Cgil non torna a scrivere sulle sue bandiere la “salute è un diritto fondamentale non negoziabile”?

Forse che il più grande sindacato confederale di sinistra sta dicendo al paese che ha cambiato idea e che oggi se vogliamo stare con i piedi per terra il cedimento all’ideologia liberista sul diritto fondamentale alla salute oltre ad essere un “sano” segno di pragmatismo è perfino una necessità politica inevitabile?

Cioè il sogno dell’art 32 e del SSN è per caso finito?

 ARTICOLO SU RENZI E LA SANITA' IN TEMPI NON SOSPETTI, 2013

sabato 25 maggio 2024

IL PD VERSO UNA NUOVA IDENTITA'. DE GIOVANNANGELI U., Intervista a Beppe Vacca: “Prima di chiederci cosa è il Pd chiediamoci cosa è l’Occidente”, L'UNITA', 25.05.2024

Beppe Vacca è professore emerito di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bari, già direttore dell’Istituto Gramsci, più volte parlamentare del Pci. La sua intervista all’Unità è una lezione di storia e di politica.

(...)



RISCRIVERE LA STORIA DEL FASCISMO. CICONTE E., La storia riscritta: così hanno costruito il fascismo “buono”, DOMANI, 23.05.2024

 Tra gli anni Quaranta e Cinquanta alcune pubblicazioni hanno segnarono l’avvio di un percorso di rivalutazione del fascismo che avrebbe fatto una lunga strada nella direzione di costruire una memoria pubblica del paese in cui Benito Mussolini, il fascismo, gli accadimenti del lungo Ventennio, venivano raccontati in modo molto diverso dai fatti per come s’erano svolti.


venerdì 24 maggio 2024

NEONAZISMO IN GERMANIA. REDAZIONE, Cori anti-stranieri e saluti nazisti, il video dei giovani “vip” tedeschi indigna i social, LA STAMPA, 24.05.2024

 Polemiche e indignazione in Germania per un video, diventato subito virale sui social media, in cui un gruppo di giovani 'vip' tedeschi intona cori contro gli stranieri e accenna dei saluti romani e imitazioni di Hitler in un rinomato locale dell'esclusiva isola di Sylt nel Mare del Nord. I media tedeschi parlano di «scandalo nazista» e «scene disgustose» nell'isola dei «ricchi e famosi». Nell'elegante cittadina di Kampen, il gruppo di giovani si è filmato nel bar delle celebrità 'Pony' mentre intonava il coro «Deutschland den Deutschen, Ausländer raus!» («La Germania per i tedeschi, fuori gli stranieri!») sulle note della famosa hit L'amour Toujours del dj italiano Gigi D'Agostino. Negli ultimi mesi, la canzone è stata spesso usata dai gruppi neonazisti per adattarla a slogan xenofobi.


Da "Focus video online"


GIOVANI E LAVORO IN ITALIA. DA 'TUTTA LA CITTA' NE PARLA' DEL 24.05.2024

 

SOCIOLOGIA DEL LAVORO. I GIOVANI E IL LAVORO. DA 'TUTTA LA CITTA' NE PARLA' DEL 24 MAGGIO 2024. INTERVENTI DI P. GARIBALDI E F. COIN

lunedì 20 maggio 2024

POLITICA E MORALE. CORRUZIONE IN LIGURIA ED EFFETTI ELETTORALI. SONDAGGIO GHISLERI. Effetto Toti sul voto. Ma il 60 dice no al finanziamento pubblico dei partiti, LA STAMPA, 20.04.2024

 L’indagine di Euromedia Research: il 40% pensa che l’inchiesta avrà un impatto sulle Europee. Ma l’82,9% assicura di non sentirsi influenzato e solo lo 0,5% dichiara che cambierà partito



VERSO LE ELEZIONI EUROPEE 2024. TENDENZE ELETTORALI. LIBOREIRO J., Eurobarometro: oltre due terzi degli europei "probabilmente" voteranno alle elezioni di giugno, EURONEWS, 17.04.2024

 Lo dice l'ultima edizione del sondaggio ufficiale del Parlamento europeo, l'Eurobarometro, che ha registrato le intenzioni di voto e le opinioni di 26mila persone dei 27 Stati membri. L'Italia in linea con la media europea: il 70 per cento si dichiara propenso ad andare a votare



I risultati sono dell'ultima edizione dell'Eurobarometro, il sondaggio ufficiale del Parlamento europeo, che ha raccolto le opinioni di oltre 26mila persone nei 27 Stati membri. Pubblicato mercoledì mattina, sarà l'ultimo sondaggio di questo tipo ad essere pubblicato prima delle elezioni del blocco, previste tra il 6 e il 9 giugno.






domenica 19 maggio 2024

POLITICA E MORALE. RICORDO DI E. BERLINGUER. INTERVISTA CON A. TORTORELLA. SANSONETTI P., “Per Berlinguer non esisteva politica senza un fondamento etico”, L'UNITA', 19.05.2024

 “La solidarietà nazionale? No – dice Aldo Tortorella  non è quello l’aspetto più importante della politica di Berlinguer. Lì ci fu un errore di valutazione da parte del Pci. Non si capì che le condizioni internazionali non avrebbero permesso l’ingresso dei comunisti nel governo. Non erano solo gli americani a opporsi. Persino i socialdemocratici tedeschi, dopo la caduta di Brandt, erano contrari. Recentemente Giovanni Galloni, che all’epoca era vicesegretario della Dc, ha ricostruito quegli anni e i veti che venivano da tutti i luoghi di potere dell’occidente. Ha raccontato i suoi tanti incontri con gli americani e i “no” che fioccavano. Anche dopo che il partito comunista francese era andato al governo con Mitterrand.



BERLUSCONISMO TRUMPISMO LIBERTINAGGIO. NAPOLEONI L., La berlusconizzazione degli Stati Uniti è ormai un dato di fatto: il grande leader è libertino, IL FATTO, 19.05.2024

 La berlusconizzazione degli Stati Uniti è ormai un dato di fatto, a conferma il processo a New York dove Donald Trump è accusato di appropriazione indebita per comprare il silenzio di Stormy Daniels, la porno diva, riguardo ai loro rapporti sessuali. La berlusconizzazione, ahimè, non è circoscritta a questa nazione ma dilaga in gran parte del mondo anglosassone. Nello spazio di una generazione si è passati dalla distruzione di sfavillanti carriere politiche a causa di avventure extraconiugali – vedi negli anni Ottanta la caduta di Cecil Parkinson considerato dalla Thatcher il proprio delfino – ai miliardi di sterline intascati durante il Covid dagli aficionados del governo di Boris Johnson ed a tutt’oggi impuniti. Donne e denaro vanno di pari passo, si intersecano costantemente lungo l’ascissa della corruzione.



sabato 11 maggio 2024

POLITICA E CORRUZIONE. IL CASO DELLA LIGURIA. GRANATO G., Sbaglia chi guarda solo a Toti e non al sistema di media e affaristi che lo produce, IL FATTO, 9.05.2024

 Nel 1963 usciva Le mani sulla città di Francesco Rosi, film di denuncia della corruzione e della speculazione edilizia nell’Italia degli Anni Sessanta. La pellicola si chiudeva con la ripresa aerea di una distesa di palazzoni, frutto del patto criminale tra potere politico ed economico. Ma, soprattutto, con una didascalia assai significativa: “I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce”. Rosi voleva sottolineare che, più che i personaggi e più che il caso specifico, a contare fosse il sistema che “li produce”.


Il trailer del film di Rosi


SISTEMA GIUDIZIARIO E LEGGI ITALIANE. NICOLA, Una ditta è sparita coi miei soldi e ora il giudice fa pagare me: in Italia violare le leggi conviene, IL FATTO, 10.05.2024

 Circa due anni fa iniziavo i lavori di ristrutturazione della mia abitazione, senza bonus, solo con i miei risparmi e un mutuo. Una ditta riesce, con false promesse, a farsi versare l’intero importo dei lavori (73mila euro) e sparisce: dopo 5 mesi non aveva redatto né i progetti e né iniziato i lavori.

Solo grazie a solleciti, minacce di azioni legali e all’intervento di un’altra ditta inizierà a consegnarmi alcuni materiali, diversi da quelli pagati, di costo inferiore, alcuni privi di garanzia, altri incompatibili, mentre altri non saranno mai consegnati.

POLITICA E DENARO. VERSO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI? DAMILANO M., Contro l’oligarchia dei magnati serve il finanziamento pubblico, DOMANI, 11.05.2024

 Dieci anni fa l'eliminazione dei rimborsi elettorali, voluta dal governo delle larghe intese presieduto da Enrico Letta, fu approvata dopo una potentissima campagna di opinione pubblica dall'alto. Dieci anni dopo, però, non c'è una politica più pulita e indipendente, ci sono le scalate nel vuoto di capi di gabinetto famelici, di politici sudditi, utilizzati da imprenditori e poteri di ogni tipo a chiamata, convocati a gettone

giovedì 9 maggio 2024

SISTEMA CARCERARIO ITALIANO. UNA VICENDA DEL 1974. MASTRODONATO L., Cinquant’anni dalla strage del carcere di Alessandria: i dubbi irrisolti e la lezione dimenticata, DOMANI, 9.05.2024

 Nel febbraio 1974, durante una rivolta al carcere fiorentino delle Murate, gli agenti sparano sui detenuti, uccidendo il ventenne Giancarlo Del Padrone. Con il movimento del Sessantotto lo stato fatiscente delle carceri italiane era diventato argomento di dibattito e di lotta. La pressione politica per una riforma carceraria aumentava, ma ai proclami dello Stato non seguivano i fatti. Si preferiva usare ancora il bastone. Il 9 maggio successivo, durante una rivolta al carcere di Alessandria, va ancora peggio. Muoiono in sette tra detenuti, agenti, assistenti sociali e medici.



TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA. 'LA SETTE'. MENTANA-GRUBER, DALLA VORAGINE (2014) ALLE OFFESE (2024). I TEMPI CAMBIANO...



Un saluto speciale, 2014

TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA. DA 'PRIMA DI DOMANI' RETE 4. CONCITA DE GREGORIO SPIEGA LA DIFFERENZA FRA CENSURA E CONTESTAZIONE. MA DOVE L'HA TROVATA? GENEALOGIA DI UNA DISTINZIONE... 9-10 maggio 2024

 



(le immagini sono CENSURATE dall'alto dello strapotere della Pubblicità)

NUOVO GOVERNO EMME. RIFORME E PREMIERATO. CONVEGNO 'LA COSTITUZIONE DI TUTTI'. BONGI M., Pupo, Zanicchi, Ben Ammar: il «popolo» della premierissima, IL MANIFESTO, 9.05.2024

 «La Costituzione di tutti», recita il titolo del convegno organizzato a Montecitorio dalla Fondazione Alcide De Gasperi in collaborazione con la Fondazione Bettino Craxi. «Dialogo sul premierato», il sottotitolo. Ottime intenzioni, peccato che la riforma costituzionale sarà approvata a maggioranza. Ma non si dica che la premier Meloni non vuole dialogare. Tanto che l’appuntamento alla Camera, anticipava martedì palazzo Chigi, «sarà un momento di confronto con i cittadini».



PD ED ELEZIONI EUROPEE. INTERVISTA A C. LAURETI. DE GIOVANNANGELI U., Intervista a Camilla Laureti: “L’Europa tocca la carne viva delle persone”, L'UNITA', 8.05.2024

«Dai diritti ai finanziamenti, le scelte impattano sulle nostre vite in modo concreto», dice l’europarlamentare dem. «La retorica sovranista ha indebolito l’Italia, abbiamo perso battaglie importanti, come quella sul Patto su migrazione e asilo»



 Camilla Laureti, europarlamentare dem uscente, candidata nella Circoscrizione Centro per il Pd: dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per altri 57 conflitti armati in corso. Il mondo è sempre più dentro una terza guerra mondiale a pezzi, per usare le parole di Papa Francesco. Tra poco più di un mese si vota per le europee, ma il dibattito in Italia si concentra su alleanze, candidature, colpi bassi.

È anche per la critica situazione internazionale che queste elezioni sono un momento cruciale per la storia europea. Non è un caso che siano avvertite come l’appuntamento elettorale più sentito di sempre. Secondo il termometro dell’opinione pubblica, l’Eurobarometro, il 60% della cittadinanza è interessato alle elezioni e il 71% indica che molto probabilmente andrà a votare. Valori molto superiori alle precedenti elezioni. E si capisce il perché. Gli ultimi anni hanno chiarito a tutti l’importanza dell’Europa per la vita di ognuno di noi. Basti pensare a come, tutti assieme, gli Europei hanno affrontato la pandemia, la crisi finanziaria con il debito comune, l’aggressione bellica. In un mondo sempre più complicato è evidente che nessuno Stato può farcela da solo, che l’Europa è l’ombrello di cui abbiamo bisogno. Poi, parlare di liste è in qualche modo fisiologico. Ma i partiti le hanno chiuse in questi giorni ed ora sono convinta il dibattito riguarderà più come stare in Europa, con quale prospettiva, con quali idee. Per quanto riguarda il Pd, abbiamo liste che rappresentano al meglio società e partito: esponenti della società civile, importanti leader come il presidente Bonaccini e l’ex segretario Zingaretti, europarlamentari uscenti, sindaci stimati dalle loro comunità. Insomma, un mix che è espressione di diverse sensibilità politiche e che sarà apprezzato, ne sono sicura. E la partecipazione diretta della segretaria Elly Schlein darà sicuramente una spinta in più.

TEORIE POLITICHE. DEMOCRAZIA IN CRISI. DE SARLO P. F. M., Nessuna democrazia in Occidente: parlerei più di oligarchie, IL FATTO, 6.05.2024

 Non può che far piacere l’esaltazione di Enrico Berlinguer che pare entrato a pieno diritto nel Pantheon dell’intero arco politico. E la cosa però mi fa anche sorridere pensando che il pensiero di Berlinguer oggi sarebbe definito, dai giornalisti e pensatori del mainstream, da Carofiglio a Giannini passando da Parenzo a Floris e con una punta agrodolce da Cacciari, populista.

POLITICHE ECONOMICHE. IL REFERENDUM CONTRO IL JOBS ACT DI RENZI. SCOTTO A., Cancellare il jobs act. Da anni il Pd già va in questa direzione, DOMANI, 8.05.2024

lly Schlein ha annunciato che firmerà i referendum promossi dalla Cgil. La tesi di chi la critica è la seguente: il Jobs Act è stato un successo, una misura “riformista” - mai una parola fu tanto manomessa - che ha generato occupazione. Qualcuno si spinge a dire che il contratto a tutele crescenti ha ridotto la precarietà.





Lo scontro sulle legislazioni del mercato del lavoro è stato caratterizzato anche da episodi di violenza come tutti quelli che portarono alla morte di giuslavoristi in attentati rivendicati dalle BR. 
Qui vediamo un confronto piuttosto duro fra P. Ichino e M. Landini nel programma di "La Sette" "Faccia a faccia" del 2014. La disputa riguardava il cosiddetto "Jobs act" proposto fin dal 2012 da M. Renzi, divenuto negli anni successivi segretario del PD e poi primo ministro nel governo da lui presieduto fra il 2014 e il 2016


La cancellazione del diritto al reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo ha indebolito invece la costituzione materiale su cui si reggeva il patto tra lavoro e impresa.
Molti rispondono: ma c’è l’indennizzo, il lavoratore comunque non resta a mani vuote. Una tesi che non condivido: la monetizzazione dei rapporti di lavoro produce un indebolimento del potere contrattuale, rende ricattabile chiunque, sostituisce un diritto esigibile sul piano individuale con un rimborso economico.

mercoledì 8 maggio 2024

POLITICA MARKETING E NUOVO GOVERNO EMME. PROSPERO M., Meloni e la politica ridotta ad avanspettacolo: tra gag e macchiette va in onda la commedia all’italiana, L'UNITA', 8.05.2024

 L’ultima versione della commedia all’italiana è Meloni bersagliera. La nostra alterna gag e macchiette per intrattenere il pubblico, impersonando quella politica ridotta a marketing di cui aveva parlato Schumpeter



Con le piume sul cappello e la corsa della bersagliera, può ritenersi ormai completata la metamorfosi di Giorgia detta Giorgia da “ducia” in caratterista onnipresente nelle scenette ripetitive della politica pop. I panni dell’agitatrice sovranista, che urla con metafore di guerra nelle terre della corrida, sono stati accantonati.

TOTALITARISMI ODIERNI. LO STRAPOTERE DELLE MULTINAZIONALI. SITI W., Com’è giusto quel che piace ai giganti del web. Il più subdolo degli autoritarismi, DOMANI, 8.05.2024

 Discutiamo di censure e totalitarismi per contrapposizioni binarie, ma chi vigila sulle censure che il sistema mediatico opera senza che ce ne accorgiamo? L’informazione social si dichiara paladina della libertà, ma senza parere ci dice pian piano cosa desiderare e come essere graditi, entra nei nostri costumi e progetti. Il totalitarismo in fase di piena affermazione è quello delle multinazionali delle notizie e dei modelli di vita



martedì 7 maggio 2024

POPULISMO E BERLUSCONISMO. IGNAZI P., Un populista post-moderno: Berlusconi come Giano bifronte, DOMANI, 6.05.2024

 

Il populista in doppiopetto. Berlusconi e la politica italiana (Il Mulino 2024, pp. 192, euro 15) è un saggio di Piero Ignazi


CORRUZIONE POLITICA. BASTA CON LA PAROLA 'FURBO'. PASQUINO G. Liguria e non solo: la corruzione politica inquina la vita di tutti, DOMANI, 7.05.2024

 Coloro che corrompono e coloro che si lasciano o addirittura si fanno corrompere non sono “furbi”. Sono malfattori le cui attività inquinano la vita di tutti, violano qualsiasi principio etico, mettono le fondamenta, costruiscono e perpetuano l’ingiustizia sociale.

TEORIE POLITICHE. VENEZIANI M., La gente nel mondo chiede ordine, LA VERITA', 22.01.2019

 Tutti a ripetere: è la guerra dei popoli contro le élite, la gente comune contro i potenti, ecco il populismo, ecco il sovranismo che dilaga dappertutto. E invece si trascura un aspetto importante, decisivo, forse perfino più importante e più decisivo dell’altro, che emerge chiaramente nelle scelte politiche, elettorali e democratiche degli Stati Uniti e del Brasile, della Russia e delle Filippine, dell’Ungheria e dei paesi dell’area di Visegrad, del Giappone, dell’India e perfino della Turchia: la richiesta diffusa di ordine e di leader che ne siano i garanti. Trump e Bolsonaro, Putin e Duterte, Orban e Duda, Erdogan, Abe e Modi sono stati votati o raccolgono consenso perché rispetto ai loro antagonisti progressisti garantiscono o promettono Ordine. E in Italia? Salvini ha fiutato che sul tema dell’Ordine si gioca la sfida del presente/futuro e per questo ha scelto per sé il ministero dell’interno, sfoggia le divise delle forze dell’ordine e pubblica manifesti con la sua immagine sotto la scritta Dio, patria e famiglia. E per questo i suoi consensi sono raddoppiati in pochi mesi e oggi primeggia nei sondaggi. Del resto, alla manifestazione della Lega in piazza del Popolo a Roma, lo scorso 8 dicembre, gli applausi della gente sono partiti proprio su quei temi che riguardavano la civiltà cristiana, l’amor patrio e la difesa della famiglia. E il caso Battisti e degli altri terroristi latitanti, gli arresti della criminalità, lo stop all’immigrazione selvaggia sono variazioni sul tema dell’ordine.



ANNIVERSARI. LA MORTE DI ALDO MORO. ALBANESE P. Anniversario Aldo Moro, nei manifesti della sua città sbagliano foto: Fabrizio Gifuni al posto dello statista. Il sindaco: “La famiglia ci scusi”, LA REPUBBLICA, 7.05.2024

 Clamoroso scivolone a Maglie dove sui social e nei manifesti compare una scena del film di Bellocchio, Esterno Notte. Il primo cittadino: “Errore gravissimo”


La finzione ha sostituito la realtà


Il manifesto è per commemorare il 46 esimo anniversario della morte di Aldo Moro. Ma, al suo posto, c’è l’immagine dell’attore Fabrizio Gifuni, che rappresenta proprio l’ex leader della Democrazia Cristiana in Esterno Notte, il film di Marco Bellocchio incentrato sul rapimento di Moro che è valso, a Gifuni, il David come miglior attore protagonista.

TELEGIORNALISMO IN ITALIA. "LA SETTE": DUELLO SERALE FRA MENTANA E GRUBER. 6-7 MAGGIO 2024

 


Il diverbio serale fra Gruber e Mentana


Dall'uno al nove per cento in mezz'ora. Questa è la curva degli ascolti - del tutto simile a quelle dei giorni precedenti - del tgla7 di ieri sera, segnato da fatti importanti e in continuo aggiornamento. A quel tg però ha imprevedibilmente fatto seguito un giudizio grevemente sprezzante nei miei confronti da parte di chi conduceva il programma successivo, che pure è ogni sera diretto beneficiario di quella curva ascendente. Un giudizio da cui finora nessuno tra i vertici di La7 ha sentito il bisogno di prendere le distanze. Piccolo episodio, ma molto indicativo. A questo punto le distanze, come è doveroso, le prendo io, dai maleducati e dagli ignavi




sabato 4 maggio 2024

FILOSOFIA POLITICA MARXISMO LIBERALISMO. SINISTRA FRA CAPITALISMO WOKE E POLITICHE DELL'IDENTITA'. RECENSIONE AL SAGGIO DI M. CANGIANO, 'GUERRE CULTURALI E NEOLIBERISMO'. VENTURA R.A., Il fantasma del woke si aggira per l’Europa. Dalle sue derive ci salverà il marxismo?, DOMANI, 2.05.2024

 Prima di andare a dormire io non conto più le pecorelle: conto le sinistre. Nel dormiveglia, da principio, ne vedo una sola, quella caricaturale che vuole che non si dica nulla per non offendere nessuno. Esiste, certo, ma non è poi tanto maggioritaria: la si trova soprattutto sui social network. Successivamente lo stato ipnagogico imprime sulle mie retine una seconda sinistra: è il vecchio ceto medio riflessivo, secondo cui il politicamente corretto ha passato il segno. Qualcuno lo chiama “boomer”: legge Repubblica, rimpiange gli anni della liberazione sessuale e difende con le unghie e coi denti la libertà d’espressione.


NOTTETEMPO EDIZIONI

mercoledì 1 maggio 2024

SUL SAGGIO DI GIOVANNI ARRIGHI E BEVERLY J. SILVER 'CAOS E GOVERNO DEL MONDO', BIFO, La tendenza e il residuo: a partire da Arrighi, Lin Biao, Gosh, Keller Easterling, Liu Cixin, Panzieri e Anders, EFFIMERA, 5.04.2024

 In vista dell’incontro di presentazione della nuova edizione del libro di Giovanni Arrighi e Beverly J. Silver, Caos e governo del mondo (Mimesis, Milano, 2024), che si svolgerà sabato 6 aprile a Milano (Libreria Aleph, h. 15.00), pubblichiamo un intervento di Franco Berardi “Bifo”.



“A partire dagli anni Sessanta Arrighi si era impegnato (nel confronto con Amin, Franck, Wallerstein) nella costruzione di un modello interpretativo che tenesse insieme la questione del dominio spaziale e quella del dominio di classe…” (pagina 12)

Con queste parole, nella sua introduzione al libro Adam Smith a Pechino, Salvo Torre delinea il senso generale dell’azione teorica condotta da Giovanni Arrighi.

POLITOLOGIA SOCIOLOGIA. LA CRESCITA DELLA NEOPLEBE. PERULLI P., Democrazia, élites, neoplebe, DOPPIOZERO, 30.04.2024

 L’uomo democratico, una figura che Alexis de Tocqueville per primo ha analizzato nel suo Viaggio in America Stati Uniti e Canada 1831-32 (a c. di U. Coldagelli, Humboldt Books 2022) guardando stupito la nascente democrazia degli individui e degli interessi, è un’aggregazione di individui indipendenti, insofferenti d’ogni influenza, ma isolati e deboli per il dissolvimento dei vincoli gerarchici. Questa “figura” si è oggi pienamente affermata. E la società di massa oggi oscilla tra le istituzioni rappresentative democratiche e il potere di uno solo, autocrate alla sommità di piramidi sociali. 

La democrazia è oggi minata da più fattori: disordine internazionale e affermazione di regimi autocratici, aumento delle diseguaglianze sociali e territoriali, crisi ingestibili come quella climatica, fattori tecnologici che modificano in profondità l’intelligenza delle democrazie. Alla base di molti di questi fattori vi è un unico aspetto, che vorrei qui trattare: la crescita della “neoplebe” sia nelle società avanzate che in quelle in via di sviluppo.

POLITICHE DELLA SCUOLA. GLI ISTITUTI PROFESSIONALI IN ITALIA. ARENA M., La lotta di classe è in classe, la frontiera dei professionali, DOMANI, 28.04.2024

l potere ha bisogno di disparità. Così se la costruisce fin da subito. Anche a scuola. La classe è uno dei primi posti dove, da bambini e adolescenti, percepiamo di non averne. O forse sarebbe meglio dire che lo sentiamo. Lo sente il nostro corpo. La nostra mente. È una specie di peso che crea stress e ansia, o come direbbe Robert Merton, una tensione.



FESTA DEL LAVORO 2024. LA PORTA F., Perché il 1° maggio è la festa del lavoro, L'UNITA', 30.04.2024

 Nell’Ideologia Tedesca e nei Grundrisse Marx predicava la lotta per liberarsi dal lavoro. Ma il lavoro serve. Alla collettività e all’individuo. Primo Levi aveva una idea diversa.


Intervengono: un'operaia della ex-FIAT di Torino 
(sulle macchine, sugli investimenti che non ci sono, 
sulle delocalizzazioni; sui profitti per gli azionisti)
R. Vecchioni; S. Massini;


M. Cacciari: la situazione della ex-Fiat e l'assenza, 
da decenni, di politiche industriali; la rivoluzione tecnologica
e la questione del reddito di cittadinanza

INTERVENTI  SUL LAVORO NEL PROGRAMMA TV
 'IN ALTRE PAROLE' DEL 27.04.2024


In occasione del Primo Maggio di ogni anno, confesso, provo qualche imbarazzo nel festeggiare il “lavoro”. So bene che si festeggiano – dal 1889 – le lotte e i diritti dei lavoratori in tutto il mondo, ricordando tra l’altro una strage di operai a Chicago e la conquista della giornata lavorativa di otto ore. Tuttavia mi resta qualche perplessità. Anche il primo articolo della Costituzione fu, come è noto, un compromesso un po’ pasticciato tra comunisti (che avrebbero voluto “repubblica fondata sui lavoratori”) e democristiani.

TEORIE POLITICHE FILOSOFIA DELLA POLITICA MARXISMO IN ITALIA. PROSPERO M., Chi era e cosa ha fatto Mario Tronti, cercò di salvare Marx dal naufragio del Novecento, L'UNITA', 9 agosto 2023

 Gran parte delle opere di Mario Tronti è raccolta nel volume Il demone della politica, uscito per il Mulino nel 2018. È evidente che un lavoro di ricerca che si prolunga per quasi 65 anni sollecita tra gli interpreti domande circa la sua continuità tematica. Non manca chi rimarca la presenza di due Tronti diversi. Il primo, un pensatore che è appena sopra i 30 anni, lo rivela come il più penetrante filosofo dell’operaismo. Il secondo lo fa emergere, negli anni Settanta, come il teorico che ricostruendo la genealogia del potere approda all’“autonomia del politico”. Più che di due profili distinti, che si alternano nel tempo assumendo dei fondamenti analitici tra loro antitetici (la classe e il partito, l’insubordinazione di fabbrica e la tattica nei luoghi dello Stato), sarebbe meglio parlare di due angolazioni, con rilevanti ricadute anche linguistiche, di un pensiero che, inoltrandosi in nuovi terreni, nelle sue basi sostanziali conserva la stessa bussola. Mutano quindi gli accenti e le tonalità espressive, rimane uguale l’attenzione per la costruzione del soggetto che, grondante di volontà d’agire contro la pervasiva rete degli assetti costituiti, sfida il tempo del dominio con il pensiero e l’organizzazione.