domenica 26 luglio 2020

COMPLOTTISMI VERI E PRESUNTI. P. ERCOLANI, I veri complottisti sono coloro che i complotti li ordiscono. Specie nella finanza, IL FATTO, 25 luglio 2020

L’11 dicembre 2010 l’autorevole The New York Times dava conto di un episodio assai significativo: “Il terzo mercoledì di ogni mese, nove membri di un’élite di Wall Street si ritrovano a Midtown Manhattan. Essi condividono un obiettivo comune: proteggere gli interessi delle grandi banche nel vasto mercato dei derivati, uno dei più redditizi e controversi settori della finanza. Essi condividono anche un comune segreto: i dettagli dei loro incontri, come anche le loro identità sono strettamente confidenziali […] In teoria, questo gruppo esiste per salvaguardare l’integrità di un mercato plurimiliardario. In pratica esso difende il dominio delle grandi banche”.

RIFORME SISTEMA ELETTORALE E NUOVI SCENARI POLITICI. C. BOZZA, La simulazione: i piccoli partiti alla battaglia del 3%: solo con loro Pd e M5S vincerebbero, CORRIERE.IT, 26 luglio 2020

Se si votasse subito il centrodestra (unito) batterebbe con netto distacco il possibile tandem 5 Stelle-Pd: a Montecitorio avrebbe 220 deputati contro 180. Tale proiezione, elaborata da Ipsos per il Corriere considerando la Camera ridimensionata a 400 eletti in base alla riforma sottoposta al referendum di settembre, non cambierebbe di una virgola con una soglia di sbarramento al 3 o al 5 per cento. La legge elettorale applicata per questa elaborazione è il Germanicum, proporzionale da tempo messo sul tavolo da dem e Cinque Stelle. Applicando questo schema di ripartizione di seggi, i due attuali azionisti di maggioranza del governo rimarrebbero lontani da Palazzo Chigi, arrivando a solo a quota 178, senza contare i due seggi di Svp.

giovedì 16 luglio 2020

DOPO LE PRIVATIZZAZIONI QUALE RUOLO PER LO STATO. T. NENCIONI, Un ruolo di pubblica utilità dopo la sbornia delle privatizzazioni, IL MANIFESTO, 16 luglio 2020

Il dibattito sul ritorno dello Stato nella gestione delle autostrade – che pare inevitabile, ma è da capire in quali forme – si è finora concentrato su questioni di natura tecnica e finanziaria. Non c’è dubbio, gli “statalisti” hanno un ottimo arsenale, retorico.
Retorico ed empirico, a cui attingere a sostegno delle loro tesi; non solo per il caso specifico della gestione della rete autostradale.
I sostenitori della soluzione “privatista” fanno ricorso all’eterna litania dell’impossibilità per uno Stato indebitato come il nostro di accollarsi ulteriori oneri, oltre all’argomento – del tutto ideologico – della sfiducia preventiva nei confronti delle abilità di gestione dello Stato. Si tratta di argomenti facili da smontare.

mercoledì 15 luglio 2020

POLITICHE DELLA SCUOLA. INFANZIA. A. CORLAZZOLI, Scuola dell’infanzia, “nei prossimi 10 anni si dovrà rinnovare il 40% degli insegnanti che si occupano di bimbi dai tre ai cinque anni”, IL FATTO, 15 luglio 2020

Nei prossimi dieci anni il 40% della classe docente che si occupa dei bambini dai tre ai cinque anni dovrà essere rinnovata. A lanciare questo allarme è l’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, d’istruzione e di formazione che stamattina ha presentato i risultati della sperimentazione del rapporto di autovalutazione per la scuola dell’infanzia.

Alla presenza della vice ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, la presidente Invalsi Anna Maria Ajello, il direttore generale Paolo Mazzoli, la responsabile dell’area valutazione Michela Freddano e Cristina Stringher, responsabile del settore infanzia dell’Invalsi, hanno snocciolato i numeri che descrivono il mondo della scuola dell’infanzia.

venerdì 10 luglio 2020

POLITICA SMARRITA E CONFUSA. BERLINGUER E LA LEGA, PRODI E FORZA ITALIA, ONFRAY E LA DESTRA NEOFASCISTA.

"Il regime di libertà costituzionale, invocata e garantita dalle democrazie occidentali, quanto è distante dall’oppressione antiliberale degli Stati totalitari dei primi decenni del Novecento? Una lettura provocatoria quella di Michel Onfray, il quale ipotizza che la nostra condizione sociale e individuale sia quella tipica di un regime illiberale. Partendo dall’esame di due opere di George Orwell, “1984” e “La fattoria degli animali”, che analizzavano l’origine e lo sviluppo di nazionalsocialismo e stalinismo, l’autore cerca di rispondere a questa delicata domanda. I due regimi autoritari divengono lo strumento per valutare la politica contemporanea, descrivendo le sette fasi che conducono alla nascita e alla realizzazione delle dittature. Questi sette ‘comandamenti’ sono: distruggere la libertà; impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l’odio; aspirare all’Impero. Ciascuna fase viene poi analizzata in dettaglio, nelle sue concrete implicazioni sociali ed esistenziali, con un’argomentazione lucida e brillante, Onfray affresca la società moderna, che sembra aver smarrito ogni saldo riferimento politico e spirituale."
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(per inciso, "distruggere la libertà; impoverire la lingua; abolire la verità; sopprimere la storia; negare la natura; propagare l’odio; aspirare all’Impero", questi "comandamenti" non ci erano già noti fin dai tempi dei francofortesi  una volta sbarcati negli USA? Non sono i francofortesi a confrontare la "patria della democrazia" con le dittature europee da cui erano fuggiti?)
   Si tratta della presentazione del saggio di Onfray, TEORIA DELLA DITTATURA, fatta nel sito di AR, casa editrice fondata da F. Freda. Se ieri leggevamo le dichiarazioni di Salvini secondo cui la Lega porterebbe avanti le idee di E. Berlinguer e avanti ieri quelle di Prodi che non considera più un tabù Berlusconi, cosa dovremo aspettarci domani??

martedì 7 luglio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E RIFLESSIONI FILOSOFICHE. RISPOSTA A BADIOU. ANTIPER, Tra mercati antichi e rotte globali Commento a “Sulla situazione epidemica” di Alain Badiou, SINISTRAINRETE, 1 luglio 2020

Il filosofo francese Alain Badiou ha scritto qualche tempo fa un intervento sulle conseguenze della pandemia SARS-2 in cui formula una serie di interessanti osservazioni con cui può essere interessante confrontarsi.
Dice Badiou
Non ho trovato dunque nient’altro da fare che provare, come tutti, a sequestrarmi in casa mia, e nient’altro da dire se non esortare tutti a fare altrettanto. Rispettare, su questo punto, una rigida disciplina è tanto più necessario in quanto è un sostegno e una protezione fondamentale per tutti coloro che sono più esposti: certo, tutto il personale medico curante, che è direttamente sul fronte, e che deve poter contare su una ferma disciplina, ivi comprese le persone infette; ma anche i più deboli, come le persone anziane, in particolare quelle in EPAD (European Prevention of Alzheimer’s Dementia) o immunodepresse; e inoltre tutti coloro che vanno al lavoro e corrono così il rischio di un contagio.

TEORIE POLITICHE E FILOSOFIA POLITICA. A. IANTAFFI, Il problema del nostro Paese è che viviamo in un’egemonia intellettuale neoliberista Annamaria Iantaffi intervista Carlo Galli, SINISTRAINRETE, 4 luglio 2020

Presidente, il 2 giugno 2020, dati gli eventi degli ultimi mesi, è una ricorrenza unica nella storia della Repubblica. Lei come percepisce oggi il rapporto dei cittadini con le istituzioni Repubblicane?
Mi sembra che il rapporto abbia preso una doppia piega. È abbastanza tipico durante le emergenze che i cittadini guardino alle istituzioni, perché sentono il bisogno di essere garantiti. Sicuramente anche il tasso piuttosto alto di popolarità del Presidente del Consiglio dimostra che l’emergenza ha suscitato un forte bisogno di istituzioni. E questa non è una novità: in Italia buona parte dell’antipolitica e della critica delle istituzioni nasce in realtà dal bisogno delle istituzioni, dall’idea che le istituzioni siano inadeguate. D’altro canto c’è una discreta probabilità che nel momento in cui si attenuasse l’emergenza sanitaria e si presentassero le sue conseguenze economiche, il rapporto con le istituzioni tornerebbe ad essere conflittuale e che queste verrebbero sempre più interpretate come ostili.

lunedì 6 luglio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E IPOCRISIA DI MOLTI ITALIANI. A. CAPORALE, Coronavirus? È finito per nostra decisione. Polemiche sulle mascherine e ora nessuno le compra più, IL FATTO, 6 luglio 2020

Ma quanto siamo sbruffoni noi italiani? Che rispetto abbiamo delle parole che noi stessi diciamo, delle paure che noi stessi avanziamo, delle richieste, petizioni, raccomandazioni, a volte vere e proprie suppliche? Abbiamo iniziato massacrando il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, colpevole di non farci trovare le mascherine. Poi colpevole di aver obbligato il libero mercato (sic!) a vendere a cinquanta centesimi ciò che ne costa sedici. L’abbiamo chiamato in tutti i modi, in una villania pari solo alla nostra irresponsabilità. Insulti, dileggio, qualcuno (il famoso Codacons?) scommetto l’avrà anche denunciato per procurato disastro. Erano i giorni in cui tutto il mondo le cercava senza trovarle. Adesso stanno su tutti gli scaffali, al prezzo giustamente calmierato. E qual è la novità? Nessuno le compra più. Non servono più! Tracollo delle vendite, dicono i farmacisti. Ieri urlavamo di paura, oggi sghignazziamo felici, tanto è tutto passato.