martedì 31 luglio 2018

PROPOSTE PER LA SINISTRA. E. GALLI DELLA LOGGIA, Una scelta di sinistra: conservare, CORRIERE.IT, 29 luglio 2018

In una democrazia «stare all’opposizione», «essere opposizione», può significare due cose distinte. La prima e più ovvia, non condividere il programma politico della maggioranza e contrastarlo. La seconda, invece, avere un’identità — cioè un sistema di valori e di prospettive, una visione del mondo — diversa ed opposta rispetto agli orientamenti generali dominanti nella società. I grandi partiti della sinistra — di una sinistra quasi sempre socialista — sono stati un esempio classico di sovrapposizione tra i due aspetti di cui ho appena detto. 

lunedì 30 luglio 2018

POLITICHE SCOLASTICHE IN EUROPA. FRANCIA. E. LIVINI, In Francia da settembre stop all'uso dei cellulari a scuola, REPUBBLICA.IT, 30 luglio 2018

PARIGI - La Francia dice definitivamente stop all’uso dei cellulari a scuola. Il Senato ha dato il via libera al provvedimento, una promessa elettorale del presidente Emmanuel Macron. La nuova legge, in vigore da settembre, impedisce l’uso di telefonini, tablet e altri dispositivi connessi dalle materne fino ai licei. Ogni singolo istituto potrà poi decidere di consentirne l’uso per fini pedagogici in determinate occasioni e solo in aree limitate delle scuole. I singoli istituti potranno creare una sorta di “deposito”  di telefonini all’ingresso della scuola o autorizzare gli allievi a tenerli, spenti, nello zaino. Il governo metterà a punto nelle prossime settimane un vademecum pratico per studenti e professori per spiegare meglio i contenuti della legge.

SCIENZA FASCISMO RAZZISMO. Il Manifesto degli scienziati razzisti: così si lavorava per costruire l’odio, LA STAMPA, 28 luglio 2018

Il servizio Studi, Documentazione e Biblioteca del Quirinale ha raccolto in un saggio un importante lavoro di documentazione storica sul Manifesto degli scienziati razzisti del 14 luglio 1938. Riproponiamo un brano dalla prima parte, al link nella pagina è possibile scaricare il saggio completo. L’ultimo capitolo è intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Giorno della Memoria di quest’anno, il 25 gennaio 2018. 

CRISI DELLA DEMOCRAZIA E AVVENTO DELL'ALGOCRAZIA. M. PANARARI, La rivoluzione digitale ha un lato oscuro: nasce la resistenza alla dittatura degli algoritmi, LA STAMPA, 30 luglio 2018

Mentre le democrazie liberal-rappresentative vivono un’autentica crisi sistemica (ahinoi), si sta di fatto insediando un altro regime. Un regime economico-sociale, ma dalle evidenti (e dirompenti) implicazioni politiche. Quello che alcuni studiosi hanno etichettato come l’algocrazia (il «potere degli algoritmi»), in cui confluiscono il capitalismo delle piattaforme, la società della sorveglianza e le sorti (per nulla magnifiche e progressive) di una società senza lavoro. E dove si ritrovano i germi di quel «totalitarismo cibernetico» messo sul banco degli imputati anche da alcuni libri recenti. Volumi che mettono a fuoco, da punti di vista differenti, un aspetto centrale dell’era della rivoluzione digitale, quello della mentalità e della visione del mondo a cui si ispira. 
Tre libri mettono in guardia sulle insidie del mondo «siliconizzato»
Éric Sadin in La siliconizzazione del mondo (Einaudi, pp. 208,  17,50
Regis Debray, Il nuovo potere (Franco Angeli, pp. 92,  13
Jaron Lanier, Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social (Il Saggiatore, pp. 212,  10

POLITICA DELLE MIGRAZIONI E COLONIALISMO. AFRICA. R. SAVIANO, Prima deprediamo poi respingiamo, L'ESPRESSO, 26 luglio 2018

Studi, approfondimenti, analisi soccombono oggi al cospetto della più elementare delle bufale. Non è più necessario elaborare false notizie che almeno sembrino vere, non serve più alcuna intelligenza sottile per ingannare. Basta un’immagine e poche parole, rigorosamente assurde: ormai le persone, addestrate al peggio, sono inclini a credere a ogni cosa. 

MIGRANTI COME NUOVI SCHIAVI. LE AFFERMAZIONI TARDIVE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Migranti, Mattarella: "Sono i nuovi schiavi, non si può guardare altrove", LA REPUBBLICA, 30 luglio 2018

"Ogni giorno migliaia di persone pongono a rischio la propria vita e quella dei propri cari per mare e per terra, in condizioni disperate; una tragedia figlia delle guerre, della povertà, dell'instabilità dello sviluppo precario, alimentata e sfruttata da ignobili trafficanti di esseri umani, che li avviano a un futuro di sopraffazioni: sfruttamento lavorativo, adozioni illegali, prelievo di organi, reclutamento da parte della criminalità organizzata, sfruttamento sessuale". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio della sua dichiarazione in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, "che ci impone di ribadire la condanna e la battaglia della comunità internazionale contro ogni forma di schiavitù, vecchia e nuova".

martedì 24 luglio 2018

REAZIONARI E CONSERVATORI. STRAUCH-BONART, Pourquoi les réactionnaires se trompent, LE POINT, 24 ottobre 2016

Qu'y a-t-il de commun entre Donald Trump, le Front national et l'organisation État islamique ? Certains diront le « populisme », d'autres le « fascisme », mais ces qualificatifs sont aussi simplistes que limités. Mark Lilla, professeur d'humanités à Columbia, y discerne pour sa part un motif intellectuel commun, « l'esprit de réaction », dans un livre passionnant qui vient de paraître, The Shipwrecked Mind .

ETICA CONTEMPORANEA. LE NUOVE POLITICHE DELL'IDENTITA' AUTORITARIA E PURITANA. S. LE FOL, L'intolérance des tolérants, LE POINT, 13 luglio 2018

Fallait-il faire tout un plat d'une bavette ? Notre ode carnivore parue ici même il y a deux semaines a suscité l'ire d'une poignée d'antispécistes prêts à commettre une entorse à leur régime et à nous manger tout cru. Leur réaction gloutonne et un tantinet hystérique est révélatrice de l'évolution de nombreux mouvements « d'émancipation », nés dans les années 60-70. Contestataires, ils ont adopté une attitude autoritaire et puritaine.
Manifestazione anti-specista in Brasile

http://www.lepoint.fr/editos-du-point/sebastien-le-fol/sebastien-le-fol-l-intolerance-des-tolerants-13-07-2018-2235837_1913.php#xtmc=mark-lilla&xtnp=1&xtcr=9

FRANCIA. IL CASO MACRON-BENALLA. UN SONDAGGIO FRANCESE. LE POINT, 24 luglio 2018


domenica 22 luglio 2018

IL CASO FIAT. I GIUDIZI SU MARCHIONNE. F. FINZI, Fausto Bertinotti: "Il passaggio di Marchionne ha portato il deserto a Mirafiori e la Fiat a Detroit", HUFFPOST, 22 luglio 2018

"La divisa che ha vestito è quella del capitalismo globale finanziario che ha portato una contrazione di civiltà". Il giudizio politico sulle scelte manageriali di Sergio Marchionne è netto ma Fausto Bertinotti in una intervista all'ANSA ci tiene a premettere di non averlo mai conosciuto personalmente. Soprattutto di "fare un pò di fatica" ad elaborare - in queste ore difficili per Marchionne e la sua famiglia - un'analisi che è certamente "severa" sul dirigente aziendale ma che non tocca minimamente "l'umanità della persona".

PER NON DIMENTICARE. IL CASO FIAT. REDAZIONE, Quelli che non dimenticano, HUFFINGTON POST, 22 luglio 2018

Anni di battaglie e scontri lasciano il segno, sono difficili da accantonare anche quando la cronaca vira in situazioni drammatiche, come la malattia. C'è quindi una prevalente aura di rispetto attorno all'aggravarsi delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, costretto all'addio professionale da Fca dopo 14 anni di gestione intensa, vissuta e discussa dal mondo politico e sindacale. C'è però chi non dimentica.

sabato 21 luglio 2018

PER NON DIMENTICARE. LA LUNGA STORIA DEL BUNGA BUNGA. REDAZIONE, Il video choc di Silvio Berlusconi: "Una che va con un negro mi fa schifo", HUFFINGTON POST, 21 luglio 2018

"A me una che va con un negro mi fa schifo". Nel video realizzato a metà 2011, girato di nascosto da Marysthell Polanco, e depositato agli atti del processo Ruby ter, Silvio Berlusconi si lascia andare a un'affermazione choc, dal forte contenuto razzista, riferita a Mario Balotelli e Raffaella Fico.

domenica 15 luglio 2018

STORIA DEI PARTITI POLITICI. DALLA DC A FORZA ITALIA. 1987. PER NON DIMENTICARE.


Da notare che lo spot del 1987 era ospitato da Canale 5. Appena 10 anni prima, in una intervista a "La repubblica" appena nata, Berlusconi dichiarava di essere coerentemente democristiano.

2001. PER NON DIMENTICARE. NO GLOBAL DA SINISTRA A DESTRA? N. MIRENZI, Come i no global sono diventati di destra, HUFFPOST, 15 luglio 2018

Erano nati alla sinistra della sinistra di governo, contro la terza via di Tony Blair, l'ottimismo di Clinton, la Germania socialdemocratica di Schroeder, l'Europa di Romano Prodi. Diciassette anni dopo il G8 di Genova, invece, i (nuovi) no global sono devoti al culto sovranista della destra, l'unica critica della globalizzazione rimasta sul mercato della politica mondiale.

venerdì 13 luglio 2018

ELEZIONI CSM. VINCONO LE CORRENTI DI DESTRA. L. MILELLA, Elezioni Csm, vincono le toghe di destra. E Davigo si ferma, REPUBBLICA.IT, 12 luglio 2018

 La valanga Davigo si blocca. Al Csm il suo successo - 2.552 preferenze - vale solo per lui, ma non si estende anche ai colleghi della sua corrente. Nella seconda, e conclusiva, giornata di scrutini in Cassazione per i 16 nuovi togati destinati a entrare dal 25 settembre a palazzo dei Marescialli, nella lista dei 10 giudici eletti, non figurano i due candidati davighiani, bocciati sia Mara che Pepe.

2011. PER NON DIMENTICARE. TELEVISIONI IN ITALIA FRA MONOPOLI E MERITOCRAZIA. R. BOCCA, Hasta la meritocrazia siempre!, L'ESPRESSO, 28 novembre 2011

Vanno strillati, oggi, i nostri massimi complimenti alla collega Laura Berlinguer. E per scoprire la ragione di questo evviva, basta leggere cos'ha scritto oggi su "Il giornale" Maurizio Caverzan, a sua volta encomiabile per coraggio e rigore di cronaca:
«Finora non aveva voluto condurre perché chissà, temeva il confronto. Ma stavolta Mario Giordano, suo direttore già a "Studio aperto", l'ha convinta. Dopo tanti anni di gavetta, da domani Laura Berlinguer, sorella di Bianca nonché moglie di Luca Telese, sarà sulla plancia di TgCom24, la nuova rete all news di Mediaset, al via da stasera (canale 51)».

LA FINE DELLA SINISTRA. S. VENTURA, Così la sinistra ha aperto la strada alla destra, L'ESPRESSO, 12 luglio 2018

Se vince il No, vincono il sistema e la nomenklatura che vogliamo sconfiggere». Era il 13 aprile 1993, erano le parole di Mario Segni. Il 18 aprile quasi 29 milioni di cittadini dissero sì all’abolizione di un passaggio della legge elettorale per il Senato che l’avrebbe trasformata in una legge maggioritaria. Un plebiscito per scuotere un sistema politico percepito come immobile e incancrenito; il maggioritario come arma, e speranza, per un rinnovamento della politica. Sostenendo la necessità del referendum, scriveva Leo Valiani sulla prima pagina del Corriere della Sera del 12 gennaio 1993: «Una politica senza ideali conduce invariabilmente alla corruttela. A sua volta, la corruttela finisce con lo sbocco nel vicolo cieco della paralisi. Non ne siamo lontani».

giovedì 12 luglio 2018

REPORTAGE. LA SINISTRA E LE PERIFERIE ROMANE. G. CUPERLO, Viaggio a Tor Bella Monaca, un mondo che la sinistra ha smesso di guardare, L'ESPRESSO, 12 luglio 2018

Se sei la sinistra e ti votano solo al Vomero o ai Parioli una domanda devi fartela, ma se non trovi una risposta ti resta solo l’evocazione delle periferie. Dove “bisogna tornare”, non ci piove. Il punto è a dire cosa. Perché poi non basta dire “periferie”, mica sono tutte uguali. Conta il punto di vista. Da dove le pigli. Per dire, se dopo la sconfitta peggiore uno avesse voluto capire dove si era persa la metà esatta dei voti di Veltroni o un terzo di quelli di Bersani poteva scegliere due vie. 

Naufragare nelle tabelle di Ilvo Diamanti e nei flussi del Cattaneo (il cielo li preservi entrambi). Oppure mettersi in viaggio e prestare orecchio, e occhio, a cose meno scontate di come le si immagina. A partire da un’idea, che tutta la periferia sia Gomorra doppiata in dialetti strani. Fosse così, sarebbe più semplice almeno la comprensione. Invece no, tutto è più complicato, meno lineare. E il bello - perché il bello c’è - sta lì, nella ricchezza di facce e storie e angoli dove trovare un’altra bussola per capire da che parte oggi sta la frontiera.

mercoledì 11 luglio 2018

NAZIONALISMI SOVRANISMI GLOBALIZZAZIONE. A. CHIRICO INTERVISTA L. VIOLANTE. sezioni 122 La deriva nazionalista spiegata da Luciano Violante, IL FOGLIO, 15 giugno 2018

Roma. “Il sovranismo è nazionalismo in smoking”: Luciano Violante ha il dono della sintesi. In occasione dell’uscita del suo ultimo libro Mito e Giustizia (il Mulino), l’ex presidente della Camera riflette con il Foglio sul laboratorio italiano del primo governo europeo composto interamente da forze populiste che agitano la bandiera del ritorno alla sovranità nazionale. “Il nazionalismo non è un’invenzione della Lega. E’ un sentimento reale che attraversa molte società: Giappone, India, Cina, Stati Uniti, Repubblica ceca, Slovenia, Ungheria, Austria, Olanda, Francia.

mercoledì 4 luglio 2018

LA MORTE DELLA SINISTRA. P. L. BERSANI, Bersani: “Facce e idee nuove, solo così la sinistra si rimette in moto”, REPUBBLICA.IT, 3 luglio 2018

Innanzitutto sgombro il campo da questioni personali o da recriminazioni. Chi ha avuto l'occasione di ascoltarmi da oltre tre anni in qua capirà come mi senta oggi più arrabbiato che stupito per la piega che hanno preso le cose. Vorrei adesso offrire qualche altra parola al vento su come riprendere la strada di un'alternativa al governo e all'egemonia della nuova destra. 

LA MORTE DELLA SINISTRA. D. FUSARO, È giunto il momento di riappropriarsi di Antonio Gramsci. Liberiamolo dalla Sinistra, IL FATTO, 4 luglio 2018

È giunto il momento di riappropriarsi di Antonio Gramsci. Di liberarlo dalla presa mortifera delle sinistre liberal-libertarie che bene incarnano tutto ciò contro cui Gramsci combatté. Le sinistre, ormai, sono mero fenomeno culturale di glorificazione del nesso di forza mondial-capitalistico: al quale forniscono – diremmo con Gramsci – la superstruttura. Globalizzazione senza riserve, europeismo acefalo, atlantismo servile, mercatismo privatizzatore: ecco il quadro valoriale e orientativo delle sinistre, passate dalla lotta contro il capitale a quella per il capitale; dalla lotta contro l’imperialismo a quella per l’imperialismo made in Usa; dalla lotta per i dominati a quella contro i dominati, ossia la massa nazionale-popolare degli sconfitti della mondializzazione.

FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIETA. I MIGRANTI RUBANO IL LAVORO AGLI ITALIANI? DA LA STAMPA, 4 luglio 2018

https://kikukula4.blogspot.com/2018/07/fascistizzazione-della-societa-economia.html

martedì 3 luglio 2018

PER NON DIMENTICARE. IL RITORNO DI ICHINO 2. P. ICHINO, Come si combatte la precarietà, CORRIERE D. SERA, 20 agosto 2007

È ben comprensibile che il dibattito in seno alla maggioranza si concentri sulla questione del lavoro precario o maltrattato: qui più che altrove è in gioco il valore dell'uguaglianza, valore fondante di una sinistra degna di questo nome. Questa però deve curare attentamente la bontà della diagnosi, se vuole che la terapia per cui si batte sia credibile e, soprattutto, efficace.

I MIGRANTI RUBANO IL LAVORO AGLI ITALIANI? Migranti: Chi ruba il lavoro agli italiani? TRENTINOALTERNATIVO, 30 giugno 2018

«Non sono stati i migranti a rubarmi il lavoro ma le multinazionali»
Marcello, 56enne lavoratore alla Bekaert di Figline, commenta l’annuncio dell’azienda di licenziare 318 dipendenti: «Non ho paura di chi arriva su una barca, ma dei padroni che chiudono una fabbrica con una lettera di licenziamento».

http://www.trentinoalternativo.it/migranti-chi-ruba-il-lavoro-agli-italiani/

IL RITORNO DI ICHINO. POLITICHE DEL LAVORO. P. ICHINO, La dignità del lavoro non dipende dalla stabilità, CORRIERE, 2 luglio 2018

Per volontà del ministro Di Maio il decreto legge che il governo sta emanando in questi giorni, mirato ad arginare la diffusione dei contratti a termine e più in generale la «precarizzazione del lavoro», sarà chiamatoDecreto dignità. Dietro la scelta di questa parola sta un’idea che merita qualche riflessione: quella secondo cui la dignità del lavoro dipende dalla sua stabilità. La sicurezza economica e professionale di ogni persona che lavora è un bene molto importante, che ogni nazione deve proteggere efficacemente. La dignità del lavoro e di chi lo svolge, però, non c’entra: non dipende affatto dal grado di sicurezza che gli è garantita. Anzi, per certi aspetti l’eccesso di protezione della stabilità del «posto» talvolta favorisce una perdita di dignità del lavoro.