venerdì 29 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA E SINISTRA ITALIANA. P. F. PELLIZZETTI, Il dibattito sull’Ucraina frantuma la sinistra in tribù contrapposte, IL FATTO, 26 aprile 2022

 La questione del giudizio sull’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo impegna da due mesi in estenuanti dibattiti le varie tribù stanziate nel vasto territorio che chiamavamo “Sinistra”, a differenza di destre – da Berlusconi a Salvini – mimetizzate e sottotraccia per ragioni pratiche quanto inconfessabili: far dimenticare le proprie lunghe e lucrose relazioni d’affari con il Cremlino e intermediari vari.

GUERRA IN UCRAINA. G. LERNER, I paesi ricchi e i loro vassalli: l’identikit dell’Occidente, IL FATTO, 28 aprile 2022

 Cos’è dunque questo Occidente (con la maiuscola, mi raccomando!) che come l’araba fenice muore ma rinasce ogni volta dalle sue stesse ceneri, quando a gonfiarlo provvedono i venti di guerra? Ho ammirato la buona volontà con cui, su Il Fatto di ieri, Domenico De Masi s’è messo in cerca di una definizione convincente per questa entità impalpabile che riappare in forma di superpotenza mondiale, per gli uni salvifica, per gli altri minacciosa. De Masi elenca i pensatori che nel passato si cimentarono nel tracciare un identikit dell’Occidente. Ma oggi? Cosa accomunerebbe gli occidentali, distinguendone la civiltà da quelle degli altri abitanti del pianeta?

martedì 19 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA. IL POPULISMO AMBIGUO DI ZELENSKY. M. MORINI, La parabola autoritaria di Zelensky, il “volto buono” del populismo ucraino, DOMANI, 4 marzo 2021

 

  • Il “volto buono del populismo ucraino” è rappresentato da un presidente che è un mix tra il “rottamatore” Renzi, “l’imprenditore” Berlusconi e il “comico” Grillo. Passando dalla fiction alla realtà Volodymyr Zelensky ha ottenuto nel 2019 il 73 per cento del consenso elettorale.
  • Nel primo anno di presidenza il “ZE” ha dimostrato che il populismo al potere si adatta alle tradizioni e caratteristiche endogene delle istituzioni di cui fa parte. Da movimento di protesta a partito nelle istituzioni sono emerse tutte le contraddizioni della retorica “populista”.
  • Da quasi “filorusso” a nazionalista che chiede la restituzione della Crimea, Zelensky è pronto al conflitto nel Donbass e a contrastare il gasdotto Nord Stream 2, sostenuto dall’America di Biden e dall’UE, creando un nuovo fronte di destabilizzazione al confine russo.
Attenzione alla data di pubblicazione dell'articolo

lunedì 18 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA. IL PARERE SULL'ISIS DEL CONSIGLIERE DI ZELENSKY. REDAZIONE, IL GIORNALE, 13 aprile 2022

 Ci hanno segnalato un video alquanto singolare, in cui Oleksiy Arestovych, il più stretto Consigliere di Zelensky, elogia l’Isis. Certo, il testo è tagliato e quindi non abbiamo il quadro completo del suo discorso, che magari poi risulta più corretto. E però, le sue parole, anche se fossero inquadrate in un contesto più ampio, appaiono inquietanti.



GUERRA IN UCRAINA. IL PARERE DELL'ANALISTA AMERICANO ARKIN. REDAZIONE, L'analista della Difesa Usa: la guerra ucraina non è più orribile di altre, IL GIORNALE, 14 aprile 2022

 È difficile trovare sui media mainstream report di guerra che contraddicano la narrativa dominante in Occidente. Così l’articolo apparso su Newsweek firmato da William M. Arkin è un’inattesa sorpresa.

GUERRA IN UCRAINA. IL PARERE DEL SOCIOLOGO. L. CARUSO, Il caso di una guerra ideologica senza ideologia, IL MANIFESTO, 13 aprile 2022

 




GUERRA IN UCRAINA. FASCISMO RUSSO. G. CALDIRON, Ivan Il’in, tutto il nero del Cremlino, IL MANIFESTO, 17 aprile 2022

 «In Occidente fino ad oggi si pensa che la libertà e l’uguaglianza siano ideali indiscutibili, che la democrazia sia un assioma per ogni persona “perbene”, che l’elezione sia sempre più alta e più utile della nomina, che la monarchia è sempre peggiore della repubblica (…)». Ma, «davanti a noi non c’è un “ideale”, non un “sogno” e non una “dottrina”, ma il compito fondamentale di ricreare la Russia. E dobbiamo concepire la Russia come uno stato vivente, organico-storico, unico, russo-ereditario, con la sua fede speciale, con tradizioni e bisogni speciali». Al di là di qualche espressione e riferimento più databili nel passato, ad una prima lettura si potrebbe essere forse portati a credere che queste frasi siano tratte da uno dei molti interventi pronunciati da Vladimir Putin nel corso degli ultimi vent’anni, e ancor di più da quando lo scorso 24 febbraio le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina. Si tratta invece di una citazione tratta da Nashi Zadachi (I nostri compiti), una raccolta di scritti politici pubblicati tra il 1948 e il 1954, anno della sua morte, dal filosofo Ivan Aleksandrovic Il’in, il più significativo tra i pensatori fascisti russi. E una delle figure più citate da Putin.



GUERRA IN UCRAINA. IL PARERE DELL'ANTROPOLOGO. F. LA CECLA, La guerra ci cambia. Nel dolore viene il tempo dell'universalismo, AVVENIRE, 24 marzo 2022

 Questa guerra ci sta cambiando e, comunque sarà il suo esito, ci trasformerà radicalmente. Non ci sarà più possibile essere ingenui e credere alle narrazioni che si sono formate un secolo fa e che hanno continuato a farci credere di essere da una parte o dall’altra. Certo, alcuni faranno finta, per bisogno di una copertura, di appartenere a un mondo o a un altro, altri lo faranno per bieco interesse e sempre più pochi per ignoranza. La storia delle ragioni che stanno sotto l’occidente americano e sotto l’alternativa dell’est, l’anti-occidente russo o cinese, sarà una storia finita per buona parte di noi.

GUERRA IN UCRAINA. LA QUESTIONE DELLA DENAZIFICAZIONE. M. CORRADI, Russia. La guerra dei mondi e l'atroce arma della «rieducazione», AVVENIRE, 6 aprile 2022

 L’agenzia di stampa Novosti, strettamente legata al Cremlino, ha pubblicato nei giorni scorsi un intervento a firma di Timofey Sergeytsev, qualificato membro del think-tank di Putin. Vi si parla di “denazificazione” dell’Ucraina, espressione frequente di Putin, ma con una brutalità e una franchezza sbalorditive. Titolo: “Cosa dovrebbe fare la Russia con l’Ucraina“. Svolgimento: «La denazificazione è necessaria in quanto una parte significativa del popolo – molto probabilmente la maggioranza – è stata dominata e attratta dal regime nazista».

GUERRA IN UCRAINA. IL PARERE DEL SOCIOLOGO. M. MAGATTI, Ma l’Occidente non ci riuscirà da solo. Disarmare Putin si può, AVVENIRE, 12 aprile 2022

 Facciamo tutti fatica a capire la natura della guerra nell’epoca dell’interdipendenza globale. Ma se non vogliamo farci trascinare dal gorgo scatenato dall’aggressione di Vladimir Putin servono lucidità e lungimiranza. L’Ucraina, dove ogni giorno hanno luogo i massacri orribili che vediamo in tv, è solo la scena più drammatica ed evidente. Ma non è l’unica. Ce ne sono altre, altrettanto importanti, su cui il conflitto si gioca.

giovedì 14 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA. I SOLDATI DI PUTIN. TG1 ore 20 14 aprile 2022

 




GUERRA IN UCRAINA. STUPRI O NON STUPRI? DA AGORA' AL TG2 DEL 14 aprile 2022

 


Su AGORA' Lorenzo Cremonesi dice che un alto ufficiale ucraino gli ha assicurato che i russi non hanno adottato alcuna strategia dello stupro nei confronti della popolazione civile e che gli stupri scoperti sono stati una ventina. Sarebbero gli stessi russi a fucilare i responsabili di questi crimini. Sul TG2 delle 13 le cose non starebbero invece così: lo stupro sarebbe invece un'arma fondamentale usata dall'esercito di occupazione.

mercoledì 6 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA. I FILOPUTINIANI ITALIANI. M. PANARARI, Giustificazionismo e nuovi putitaliani, LA STAMPA, 6 aprile 2022

n popolo di santi, poeti, navigatori… e «putitaliani». Ovvero, il nuovo tipo antropologico del fan e simpatizzante del dittatore di Mosca che, con questi numeri spropositati, costituisce un unicum nel panorama occidentale. Non c’è, difatti, nessun altro Paese europeo nel quale le sirene propagandistiche putiniane abbiano trovato un esercito così numeroso di orecchie pronte a ripetere le “ragioni” dell’aggressore. Oppure ad addurre tutta una serie di strumentali chiamate di correità dell’Occidente e di irricevibili “giustificazioni” dell’operato del Cremlino (che continua senza sosta a macchiarsi di crimini di guerra). Si tratta – per parafrasare Lenin (pure lui espulso dal pantheon putiniano del «Russkiy Mir») – del giustificazionismo malattia senile del populismo. 

lunedì 4 aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA. COSA SUCCESSE NEL 2014. Mykhaylo Shevchenko, Ucraina, la rivoluzione incompiuta, CITTA' NUOVA, 29 ottobre 2015

 Quasi due anni fa iniziò la rivolta della Maidan. Dal momento che è scoppiata una guerra vera e propria nell’Europa orientale come conseguenza del fragile equilibrio tra la società civile ucraina ribelle e le vecchie classi dirigenti, la rivolta dell’inverno 2013/14 è passata come una svolta storica.

Vi è un certo consenso in Ucraina sul fatto che le proteste non erano state sostenute da partiti politici o da movimenti stranieri, ma era un frutto della società civile locale. Il consenso si estende anche al fatto che il movimento che ha avuto inizio a Kiev è stato un ultimo sussulto contro il dominio, la cultura e l'ideologia sovietici, una svolta veemente in direzione della modernità europea. Ma non vi è consenso sulla risposta alla domanda cruciale: “La Maidan ha avuto successo?”.

GUERRA IN UCRAINA. COSA SUCCESSE NEL 2014. M. FERRARO, A Maidan tra nazisti, golpisti e agenti della Cia, HUFFPOST, 30 aprile 2015

 L'ultima notte di febbraio  incontro per caso il rapper Rostyslav in un locale vicino a Maidan: parliamo della situazione nel paese, della rivoluzione e dell'invasione russa della Crimea. Prima di salutarci gli chiedo dove è casa sua e mi risponde, "non sto in una casa; sto in una tenda a Maidan, con venti altri compagni. Venti altri bravi uomini".

GUERRA IN UCRAINA. IL MOVIMENTO MAIDAN. Y. COLOMBO, Kiev 2014: chi sparò davvero a Maidan?, IL MANIFESTO, 18 febbraio 2018

 Forse la storia del movimento dell’«Euromaidan», almeno per quanto riguarda la sua fase più violenta, andrà riscritta da capo. In una serie di interviste rilasciate a Tbilisi, due contractors georgiani affermano che in quella occasione furono assoldati da un membro del governo americano per partecipare agli incidenti in qualità di cecchini, con lo scopo di produrre il più alto numero di vittime possibile.

GUERRA IN UCRAINA. COSA SUCCESSE NEL 2014. M. ZOLA, UCRAINA: La rivoluzione di Maidan ha perso, EASTJOURNAL,18 GIUGNO 2014

 La “rivoluzione” di Maidan ha perso. Ma cos’è stata davvero la “rivoluzione” e perché sosteniamo sia uscita sconfitta? Sono passati ormai diversi mesi da quando, nel novembre 2013, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a Kiev e possiamo guardare oggi a quegli eventi da un punto di vista più distaccato cercando di analizzare tutti i livelli dello scontro. Uno scontro che oggi, in diversa forma, continua. Quella che intendiamo proporre è, ovviamente, un punto di vista ma ragionato e fondato su alcuni fatti.

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GUERRA IN UCRAINA. COSA SUCCESSE NEL 2014 A PIAZZA MAIDAN. REDAZIONE, Cosa è successo a piazza Maidan? La vera storia della rivolta ucraina, VITA, 18 marzo 2014

 

Il russista Eliseo Bertolasi è stato nel cuore della rivolta per giorni. Fino all’arrivo di Julija Tymošenko il 22 febbraio. In questa intervista spiega tutto quello che i media italiani non dicono della sommossa ucraina

A Kiev, in piazza Maidan, le sorti della battaglia si sono giocate nella notte tra il 18 e il 19 febbraio. Il russista Eliseo Bertolasi era in quella piazza e ci è rimasto per 20 ore al giorno, fino a quando Julija Tymošenko, su una sedia a rotelle, è stata portata sul palco (era il 22 febbraio). Lo stesso palco da cui religiosi e laici, uniti, incitavano alla rivolta (come si vede e si sente dal video girato da Bertolasi che qui pubblichiamo).

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