lunedì 25 marzo 2019

PROGRAMMI PER IL NUOVO PD. PARLA IL FONDATORE. W. VELTRONI, "Lo scontro è di nuovo fra la sinistra..." LA REPUBBLICA, 24 marzo 2019


"La sinistra è sempre esistita. Dai tempi di Spartaco è stare dalla parte dei più deboli e dei diritti (...) E' stato un errore considerare fari del progresso i giganti del web: in 10 anni quattro soggetti (Facebook, Amazon, Google, Apple) hanno disarmato la democrazia e preso il controllo mondiale di ogni aspetto della nostra vita pubblica e privata (...) noi dobbiamo sostenere l'educazione di eccellenza e quella che dura tutta la vita. Bisogna mettere l'ambiente al centro: la sinistra moderna è ambientalista o non è. E bisogna ormai difendere il lavoratore prima del posto di lavoro dato che quest'ultimo potrebbe essere presto sostituito da una macchina"

lunedì 18 marzo 2019

RAISET AL TEMPO DI BERLUSCONI. L. BOTTURA, Quella ragazza che conobbi in tv, così lontana dal modello olgettina, REPUBBLICA.IT, 18 marzo 2019

Imane Fadil era una delle vallette del programma che ho più amato in carriera (la Grande Notte, Raidue, metà Duemila) e che credevo di aver contribuito a scegliere in modo lineare e casuale. Che Silvio Berlusconi usasse la Rai come catalogo delle sue cene eleganti, o come ufficio di collocamento, l’avrei intuito con fatale ritardo tempo dopo. Quasi ogni nome che usciva dalle inchieste, mi era passato davanti agli albori della carriera da autore televisivo (...)

sabato 16 marzo 2019

CLIMA MANIFESTAZIONI AUTISMO. C. UGHETTO, Ascoltare Greta è meglio che giudicare il suo autismo, LA STAMPA, 16 marzo 2019

Greta Thumberg non ha davvero bisogno di presentazioni. In breve tempo siamo passati dai suoi primi sit-in solitari davanti al Riksdag a Stoccolma ai discorsi davanti a politici come Junker, alle repliche a Teresa May e infine a milioni di ragazzi scesi in piazza per rifiutare il peso che gli stanno buttando addosso le generazioni che li hanno preceduti.

BERLU'S PEAK. I MISTERI DEL CASO RUBY. G. TRINCHELLA, Imane Fadil, Silvio Berlusconi: “Non l’ho mai conosciuta”. Ma per i giudici è stata ad Arcore 6 volte ed era teste “credibile”, IL FATTO, 16 marzo 2019

A un giorno dalla notizia della morte per avvelenamento di Imane Fadil, la modella marocchina diventata parte civile nel processo Ruby bis (quello contro Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora) e teste in quelli contro Silvio Berlusconi, arriva la dichiarazione dell’ex premier: “Non l’ho mai conosciuta”. Eppure, stando alle indagini e alle sentenze emesse già sul caso, la giovane era stata sei volte ad Arcore, due volte si era esibita nella danza del ventre e in una occasione aveva rifiutato di restare a dormire ad Arcore con l’offerta di 5mila euro. Imane rifiutò. Secondo i giudici la testimone è sempre stata attendibile. La vittima ha incontrato altre due volte Berlusconi, stando ai giudici: il 29 agosto 2019 nel ristorante milanese “Da Giannino” e anche a Villa Lesa sul lago il 4 settembre. “Spiace sempre che muoia qualcuno di giovane. Quello che ho letto delle sue dichiarazioni mi ha sempre fatto pensare che possano essere tutte cose inventate e assurde” ha detto Berlusconi, rispondendo a Melfi, in provincia di Potenza.

venerdì 15 marzo 2019

RENZI SVELA IL MISTERO DEGLI 80 EURO. DA OTTO E MEZZO del 15 marzo 2019

"Con la globalizzazione i metalmeccanici non hanno visto l'aumento, i supermanager hanno visto gli aumenti milionari...i giornalisti hanno visto gli aumenti...gli operai no! Secondo me, dare, a chi sta sotto i 1500 euro, un riequilibrio... è stata una cosa giusta"

BERLU'S PEAK. B. CHIARIELLO, Le strane morti del caso Ruby: il giornalista, l’avvocato e la modella, FANPAGE, 15 marzo 2019

Prima Egidio Verzini, ex avvocato di Ruby Rubacuori che aveva scelto l’eutanasia senza comunicare a nessuno la sua ultima scelta. Poi Emilio Randacio, giornalista della Stampa, che aveva seguito molto da vicino il noto processo (che prende il nome della ex modella marocchina) nel quale è indagato Silvio Berlusconi. Il cronista ucciso da un malore, forse un infarto, per quanto i risultati dell’autopsia non siano mai stati comunicati. Oggi Imane Fadil, testimone chiave nel procedimento Ruby Ter; forse avvelenata. Un’altra morte sospetta che allunga nuove ombre sull'infinita saga giudiziaria nata dalle rivelazioni della più nota frequentatrice delle ‘cene eleganti di Arcore’, minorenne all'epoca dei fatti.



EUROPA E RAZZISMO. UNGHERIA. M. CONGIU, «Un vecchio morbo che conosco bene» Intervista con A. Heller, IL MANIFESTO, 15 marzo 2019

Nata a Budapest nel 1929, filosofa, massima esponente della «Scuola di Budapest», corrente filosofica del marxismo critico, Ágnes Heller è oggi anche una delle voci più autorevoli nell’ambito della critica al sistema di potere creato da Viktor Orbán. Su questo argomento ha scritto il libro «“Orbanismo. Il caso dell’Ungheria: dalla democrazia liberale alla tirannia», edito da Castelvecchi, che verrà presentato domani a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Scampata all’Olocausto, è comunque testimone di una delle pagine più tristi della storia d’Ungheria e oggi ci incontra per parlare dell’antisemitismo nel paese in cui è nata e nel resto d’Europa.

PROCESSO RUBY-BERLUSCONI. MORTA LA TESTIMONE IMANE FADIL. L. SOMMI, Imane Fadil: “Le notti di Bunga Bunga a casa di Berlusconi. Ad Arcore una setta di Satana con tuniche e riti”, 24 aprile 2018

Imane Fadil, modella di origine marocchina, nel 2011 aveva poco più di 25 anni quando venne invitata per la prima volta ad Arcore, a casa di Berlusconi, allora presidente del Consiglio. Partecipò a ben otto “cene eleganti” e durante alcune di queste, a suo dire, vide di tutto: ragazze disponibili, spogliarelli, palpeggiamenti, vide insomma in che cosa consisteva il Bunga Bunga. Dopo l’ennesima cena alzò i tacchi e se ne andò.

E qualche tempo dopo si presentò in Procura per raccontare tutto quello che aveva visto, con tanto di nomi e cognomi. Risultato? Fotografi, interviste, titoli sui giornali, querele. Oggi Imane ha 33 anni, si è costituita parte civile nel processo “Ruby bis” e “Ruby ter”. Sta per finire un libro nel quale racconterà tutto ciò che sa.

INCREDIBILE MA VERO. BERGAMO REVOCA LA CITTADINANZA ONORARIA A BENITO MUSSOLINI. CIRCOLO LEG BERGAMO. 14 marzo 2019


Il Consiglio Comunale di Bergamo, nella seduta del 11 marzo 2019,
ha approvato la seguente delibera consiliare per la revoca della cittadinanza onoraria a
Benito Mussolini. La delibera, presentata dal gruppo “Sinistra unita per Bergamo” -di cui fa
parte Luciano Ongaro socio di LeG- è passata con i

voti FAVOREVOLI di Sinistra Unita, del Partito
Democratico e della consigliera F.B. di Patto civico.

Si sono ASTENUTI i consiglieri della Lista Gori,
del Movimento 5 Stelle ed il consigliere S.P. di Patto civico.



CONTRARI i consiglieri di Lega nord,
Forza Italia, Lista Tentorio e Fratelli d’Italia.

(da LIBERTAEGIUSTIZIA.IT )

SCHERZI DELLA NATURA. LEGA. C. DEL FRATE, Fedriga in ospedale con la varicella Il governatore del Friuli era contro l’obbligo vaccinale, CORRIERE.IT, 15 marzo 2019

Si era schierato contro l’obbligo vaccinale, che aveva definito «un diktat» ma ora il governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga è rimasto vittima di una sorta di pena del contrappasso: all’età di 38 ani ha contratto la varicella e ha dovuto essere ricoverato all’ospedale di Udine per qualche giorno. «Sto bene, sono a casa in convalescenza e ringrazio tutti» ha fatto sapere il diretto interessato. Fedriga, che è stato capogruppo leghista alla camera proprio quando era in discussione il decreto Lorenzin, sull’obbligatorietà dei vaccini, si era detto contrario al provvedimento ritenendo che questo non fosse il percorso più corretto per convincere le famiglie «no vax» a sottoporsi alla profilassi. «io stesso ho fatto vaccinare i miei figli» rassicura il presidente friulano.

VIOLENZA TERRORISMO RAZZISMI SUPREMATISMO BIANCO. A. CARIOTI, Attacco in Nuova Zelanda: i personaggi storici citati dai killer, CORRIERE.IT, 15 marzo 2019

Non devono stupire più di tanto i nomi di personaggi italiani, legati alle guerre contro i turchi del Cinquecento, scritti sulle armi e nel «manifesto ideologico» degli attentatori che hanno fatto strage in una moschea della Nuova Zelanda: Marcantonio Bragadin, Sebastiano Venier, Marcantonio Colonna.