mercoledì 26 aprile 2023

GENERAZIONE SESSANTA-SETTANTA. UN ROMANZO DI STEFANIA NARDINI. BISOGNO M., La combattente di Stefania Nardini: intervista alla scrittrice che racconta un amore e la passione politica, L'INDIEPENDENTE, 21.07.2021

 Due dimensioni temporali: nel passato narrativo gli anni Sessanta e Settanta, la partecipazione politica, la fibrillazione sociale, le piazze gremite, le Università occupate, i collettivi. Nel presente narrativo, invece, la contemporaneità, che per chi ha vissuto quel periodo di ideali e desideri di cambiamenti radicali ha un retrogusto amaro. La combattente (edizioni e/o), l’ultimo romanzo della giornalista e scrittrice Stefania Nardini, meritevole di aver acceso l’attenzione in Italia e in Europa sulla figura del marsigliese Jean Claude Izzo, si snoda proprio su queste coordinate. Si disvela così il passato di Fabrizio, uno dei personaggi principali del libro, che di sé ha omesso la vicinanza alle frange armate dell’estrema sinistra e molti altri dettagli che sono la sua ansia continua, una specie di male di vivere che nasconde persino a Angelita, voce narrante e compagna di vita. Nonostante l’amore che li lega e del quale apprendiamo essenzialmente attraverso dei flashback, tra Angelita e Fabrizio c’è una distanza che si rivela segretezza, ambiguità, dolore. Per ricostruire quel che Fabrizio le ha omesso, Angelita arriva fino a Marsiglia, dove vecchie conoscenze  riportano a galla versioni di lui che la nostra eroina ignorava. Angelita è un personaggio d’ispirazione: non arrendevole, ostinata, attraversa stati d’animo diversi lungo lo svolgersi della storia. È bella perché non si sottrae. Con una scrittura affilata e piena di grazia, Stefania Nardini delinea il profilo di una donna moderna ma assolutamente inclassificabile, politicamente scorretta, a suo agio nei cortei, a raccontare le politiche sociali per i giornali che le commissionano i reportage. Una donna che a un certo punto si innamora e poi si dispera, ma che in ogni circostanza insegue la verità, il che è davvero illuminante.

Stefania Nardini vive tra Roma e Marsiglia. Come giornalista ha lavorato per Il Messaggero e per Il Mattino firmando pezzi sulla camorra. Insieme al marito, il noto e indimenticato giornalista Ciro Paglia (scomparso nel 2013) ha vissuto per anni in un grande casale, a Bettona, in Umbria.

ANTROPOLOGIA POLITICA. PIERRE CLASTRES. FILIPPI M., Il pensiero dissonante di Pierre Clastres, IL MANIFESTO, 19.04.2023

 L’antropologia politica. Il potere e le società contro lo Stato (ombre corte, pp. 79, euro 9, traduzione di Gianfranco Morosato) è un tassello indispensabile che si aggiunge alla sempre più ricca presenza dell’opera e del pensiero di Pierre Clastres in Italia. Il libro è composto da una lucida prefazione di Miguel Abensour e da due interviste dell’antropologo francese – la prima del 1974 con la rivista L’Anti-mithes e la seconda con Raymond Bellour pubblicata nel 1978, un anno dopo la scomparsa del brillante allievo di Lévi-Strauss, che tanta influenza ha esercitato sulla riflessione contemporanea da Deleuze e Guattari fino a Viveiros de Castro.



25 APRILE 2023. LETTERA DI MELONI AL CORRIERE DELLA SERA. MELONI G. AL CORRIERE. D. SERA, 25.04.2023

 Il testo, diffuso da Palazzo Chigi, della lettera della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Corriere della Sera in occasione della Festa della Liberazione.

Caro direttore,

oggi l’Italia celebra l’anniversario della Liberazione. Io stessa lo farò accompagnando il presidente della Repubblica Mattarella nella tradizionale cerimonia di deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria, mentre i ministri del governo parteciperanno alle altre celebrazioni istituzionali previste.



25 APRILE. LA LETTERA DI MELONI AL CORRIERE. GIOVANNETTI G., Anticomunisti e vicini ai fascisti. La Resistenza modello Meloni, DOMANI, 26.04.2023

 

  • Nella sua lettera al Corriere la premier ha esaltato il contributo dei patrioti osovani nel nord est del paese. Sono gli stessi che intrecciavano rapporti con i repubblichini e che nel dopoguerra entreranno in Gladio.
  • A differenza dei tanti che la indorano, Meloni sembra sapere che questi partigiani, più che combattere nazisti e fascisti, erano semmai a loro vicini in funzione anti titina.
  • Il dopoguerra ha visto brillare altre figure apicali del firmamento osovano, tutti, chi più chi meno, coinvolti, nei primi anni Sessanta, nelle trame golpiste del “piano Solo” del generale “partigiano” Giovanni De Lorenzo.

25 APRILE. LA LETTERA DI MELONI AL CORRIERE. BRANDO M., 25 aprile, la lettera di Meloni al Corsera va riletta: così si spiega il senso delle tante omissioni, IL FATTO, 26.04.2023

 La lettera che Giorgia Meloni ha inviato al Corriere della Sera (per raccontare il “suo” 25 aprile e l’evoluzione della destra erede del Msi) merita di essere letta due volte per capire meglio. Nel senso che non è interessante soltanto quello che scrive, lo è di più ciò che non scrive o che sottintende. Affrontando la missiva in questo modo si ha l’opportunità di spiegare a noi stessi – non alla premier, che sa bene ciò che (sotto)intendeva – il senso del contenuto, esplicito e implicito, e il significato di certe apparenti omissioni.

martedì 25 aprile 2023

25 APRILE 2023. IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.

 «Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione». È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società umanitaria, a Milano, nel 1955.

sabato 22 aprile 2023

CACCIARI E I NANETTI D'EUROPA. INTERVENTO AL FORUM DEL PD DEL 2018

 

Nanetti a casa nostra

NUOVO GOVERNO EMME. POLITICHE DEL TURISMO. DI GENOVA A. L’Italia è un paese «open to baratro», IL MANIFESTO, 22.04.2023

 Non sappiamo se la Venere-influencer ci andrà in bicicletta dimenticandosi il Colosseo alle sue spalle, stretta nella minigonna del suo tailleur blu da catalogo Postalmarket, oppure direttamente in motoscafo da Capri. Comunque, per rappresentare «l’eccellenza dell’italianità» quella ragazza in stato di alterazione da photoshop, mal disegnata (non certo da Botticelli) con un collage kitsch, approderà come prima tappa promozionale a Dubai, negli Emirati. Pronta a raccontare agli sceicchi quanto è buona la pizza napoletana ingurgitata sul lago di Como e com’è bello farsi un selfie in una piazza san Marco spettralmente vuota se si sfoggia un «outfit elegante» (parole del comunicato Enit). Il lancio della campagna turistica «Open to meraviglia», voluta dalla ministra Santanché e dalla sua delfina in Enit Ivana Jelinic, non poteva iniziare in modo migliore: a Dubai, in mancanza di una visita di cortesia agli oligarchi russi, oggi datisi alla macchia.


venerdì 21 aprile 2023

ANTROPOLOGIA POLITICA. LA DIFESA DELL'IDENTITA'. AIME M., L’identità e il falso concetto della destra: perché far leva sulle radici rassicura, IL FATTO, 20.04.2023

 La destra identitaria si richiama sempre di più a un passato – peraltro mitizzato dopo essere stato adeguatamente manipolato – per creare un nuovo ordine, basato sull’origine. Non a caso le sue retoriche fanno leva ora sulle radici, ora sul patriottismo, tutti dati che non sono il prodotto di scelte individuali, ma semmai il frutto di un destino. Nessuno di noi ha mai scelto dove nascere, semmai può tentare di scegliere dove vivere. Dico tentare, perché spesso questo gli viene impedito proprio da quei governi di destra, in nome della tutela dell’identità e dell’autoctonia.




IL NUOVO PD DI E. SCHLEIN. BALZANO S., Elly Schlein, la sua prima conferenza stampa mi è parsa un distillato di niente. Ecco perché, IL FATTO, 21.04.2023

 Una vera e propria tortura: non saprei in che altro modo definire l’esperienza di ascoltare l’intera conferenza stampa della nuova leader del Partito Democratico. Altro che Nanni Moretti col suo “D’Alema, di’ qualcosa di sinistra!”: la capacità di Elly Schlein è quella di parlare per ore e ore senza dire assolutamente nulla. Quando Schlein parla, in realtà resta in silenzio.



NUOVO GOVERNO EMME. SOSTITUZIONE ETNICA. SIMONE R. La grande sostituzione etnica abita nei retropensieri di Lollobrigida, DOMANI, 20.04.2023

 Dobbiamo deplorare o piuttosto compatire il ministro-cognato Francesco Lollobrigida? Dopo aver profetizzato che il crollo demografico italiano, se non compensato alla svelta, scatenerebbe la “Grande Sostituzione”, sommerso dalle critiche di chi gli ricordava la storia infame di quell’espressione, si è puerilmente difeso dicendo: non ne sapevo nulla. Sono ignorante, non razzista. L’ignoranza è però una delle componenti primarie del razzismo, spinge a parlare a sproposito e a usare termini e concetti che andrebbero maneggiati con prudenza da artificiere.



giovedì 20 aprile 2023

NUOVO GOVERNO EMME. RENATO BRUNETTA AL CNEL. DEL CORNO M., Brunetta, doppio flop da ministro della Pubblica amministrazione ma il governo Meloni lo premia con la presidenza del Cnel, IL FATTO, 6.04.2023

 Del merito e della meritocrazia, lui, si è sempre ritenuto la rappresentazione vivente. “Io, figlio di venditore ambulante, diventato professore, parlamentare, ministro”, ha ripetuto chissà quante volte Renato Brunetta. Perché? “Perché ho studiato, lavorato e mi sono impegnato più degli altri”. Al punto, sempre secondo Brunetta, e all’insaputa dell’Accademia reale svedese, di aver sfiorato il premio Nobel. “Volevo vincere il Nobel per l’Economia. Ero… non dico lì lì per farlo, però ero sulla strada giusta. Ha prevalso il mio amore per la politica, e non lo vincerò più”, disse nel 2011. Fustigatore dei “fannulloni” della Pubblica amministrazione, allergico allo smart working, a dispetto dei dati che smentivano un calo della produttività dei dipendenti pubblici, ne è stato due volte il ministro. Prima con Berlusconi a palazzo Chigi e poi con il governo Draghi. Caduto l’esecutivo dell’ex banchiere centrale, Brunetta, 72 anni, ha deciso di non ricandidarsi. Finalmente a godersi la meritata pensione, da ex professore, da ex parlamentare, da ex ministro. Insomma una condizione più che agiata.

mercoledì 19 aprile 2023

NUOVO GOVERNO EMME. LOLLOBRIGIDA E LA SOSTITUZIONE ETNICA. REDAZIONE, Presa di distanza della Lega su Lollobrigida dopo le dichiarazioni sulla sostituzione etnica: “Parole sbagliate, davvero brutte”. Il ministro: “Nessuna divisione nel governo”, LA STAMPA, 19.04.2023

 Continuano a creare non poche polemiche le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sulle sostituzione etnica. E dopo le dichiarazioni di sdegno da parte dell’opposizione, arrivano commenti duri anche dalla stessa maggioranza, sponda Lega. «Il ministro Lollobrigida ha pronunciato parole veramente brutte, ha sbagliato la forma e spesso la forma è sostanza. Ma non considero sbagliato il suo ragionamento sulla necessità di aiutare le coppie italiane a fare più figli». Lo ha affermato il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega), intervenendo su La7 alla trasmissione 'L'aria che tira'. «Credo anche - ha aggiunto Centinaio - che non ci sia bisogno di 500mila immigrati per fare alcuni lavori, soprattutto in agricoltura. Dobbiamo piuttosto aiutare gli italiani ad avere un lavoro equo con uno stipendio equo».

NUOVO GOVERNO EMME. NEONAZISTI ALLE ELEZIONI IN UN COMUNE LOMBARDO. CAMURANI A., Azzate, il candidato sindaco neonazista e la lista dei «Dodici Raggi». La resistenza nel Comune del Varesotto, CORRIERE, 19.04.2023

 Sabato scorso, poco prima di mezzogiorno, un gruppo di persone ha varcato la porta del municipio di Azzate con in mano alcuni fogli. Ed è lì che i dipendenti comunali si sono accorti che le liste per le elezioni per il rinnovo del sindaco erano diventate quattro. Ma quando gli impiegati hanno notato le magliette indossate dai candidati, allora si sono resi conto che «Quelli della Contea» — il nome della lista arrivata pochi minuti prima della chiusura della finestra temporale prevista dalla legge — erano alcuni degli iscritti alla comunità militante dei «Dodici Raggi», nota con l’acronimo Do.Ra. Gruppo dichiaratamente neonazista al centro di indagini per ricostituzione del partito fascista che nel 2017 provocarono la chiusura della storica sede di Caidate (Sumirago, sempre nel Varesotto), riaperta l’autunno scorso proprio ad Azzate. Un gruppo al centro di continue polemiche per feste neonazi come quella di capodanno pubblicizzata con la foto degli ufficiali delle SS che bevevano vino. 



TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA. PROGRAMMI TV. L'ARIA CHE TIRA. 2022-2023

 Buon pomeriggio, una banale richiesta per cercare di ravvivare i programmi e rilanciare lo stato dell'informazione ridotta ad un triste spettacolo. Perché non cambiare gli invitati, politici, opinionisti e giornalisti dei vari talk che vediamo tutti i giorni? Possibile che non ci siano dei GIOVANI promettenti fra i politici, gli opinionisti e i giornalisti? I personaggi che vediamo da anni sono sempre gli stessi e  sono diventati degli stereotipi privi di attendibilità! Grotteschi perfino nei cognomi (possibile che l'imprenditore si chiami proprio Brambilla?) oppure nella messa in scena telematica a distanza, purtroppo dopo l'avvento del covid (dite al signor Borgonovo che cambi sfondo: via quel tendaggio rossiccio che lo fa somigliare - ma forse gli piace-  ad un lugubre personaggio alla David Lynch).


F. Borgonovo


L'imprenditore Brambilla, a destra nella foto. 
Immagine da Vesuvio Live it

4.11.2022

martedì 18 aprile 2023

RIABILITAZIONI. CRAXI E MUSSOLINI 2. CAZZULLO A., Stefania Craxi: «Papà depose i fiori dove fucilarono il Duce. A una sua amante strappai un orecchino», CORRIERE della SERA, 16.04.2023

 Stefania Craxi, qual è il suo primo ricordo di papà?

«Agosto 1964, vacanze a Venegono, Varese. È nato mio fratello, nella nostra famiglia siciliana c’è molta frenesia per il figlio maschio; e mio nonno materno, che si chiamava Vittorio come l’altro nonno ed era pure lui socialista, capisce e mi porta a fare una passeggiata».



RIABILITAZIONI. CRAXI E MUSSOLINI 1. BATTISTINI G., CRAXI RIABILITA MUSSOLINI, LA REPUBBLICA, 21.12.1996

  A volte l' esilio fa male. Rovina i ricordi, sciupa la memoria. Può perfino indurre a spericolati azzardi storici. "Mussolini fu un totalitario, un nazionalista. Ma fu anche un progressista fino alla fine della sua vita" confida adesso Bettino Craxi, nell' ultima sua esternazione al settimanale tedesco Spiegel che l' intervista. 



lunedì 17 aprile 2023

DOPO LE ELEZIONI DEL 2022. NUOVO GOVERNO EMME. CRONISTORIA PER SMEMORATI. ARTICOLI OTTOBRE 2022-APRILE 2023

 

FRANCIA. I POTERI SI COALIZZANO CONTRO LE PROTESTE. URBINATI N., La Francia brucia e i poteri si alleano, DOMANI, 16.04.2023

 


STORIA DELL'ITALIA CONTEMPORANEA. RECENSIONE "GENERAZIONE SETTANTA" DI M. GOTOR. GRISPIGNI M. Un decennio complesso e decisivo che non ammette semplificazioni, IL MANIFESTO, 3.11.2022

 Generazione Settanta è il nuovo libro di Miguel Gotor (Einaudi, pp. 464, euro 34), professore di storia moderna che, a partire dal suo lavoro del 2011 sul memoriale di Aldo Moro, è uno dei protagonisti del dibattito pubblico su quel decennio.

Diciamo subito che il titolo di questo libro è abbastanza fuorviante. Di generazione nelle oltre 400 pagine ce n’è ben poca, se con questo termine intendiamo quelle coorti di età che in quegli anni furono protagoniste della scena pubblica.

NUOVO GOVERNO M. ONORE AI FRATELLI MATTEI. DI GIUSEPPE L., Meloni omaggia i Mattei: «Adesso serve una vera pacificazione nazionale», DOMANI, 16.04.2023

 


IL NON PARTITO DEL DUO MONITICO RENZI-CALENDA IN CAMPAGNA ELETTORALE. CASADIO G., Renzi e Calenda: campagna elettorale comune per i sindaci, nonostante la rottura, REPUBBLICA, 17.04.2023

 ROMA - Maria Elena Boschi oggi sarà a Ivrea per la campagna elettorale a sostegno di Stefano Sertoli. Gli amici di Azione garantiscono che saranno presenti anche loro accanto all'ex ministra renziana. Perché funziona così, non solo in Parlamento renziani e calendiani non hanno interesse a sciogliere i gruppi, ma anche per le amministrative di maggio, la coppia scoppiata di Renzi e Calenda si ricompone attorno ai candidati sindaci già scelti. Vale il detto: "primum vivere".

domenica 16 aprile 2023

PER RICORDARE DA DOVE VENGA IL NUOVO GOVERNO M. ELEZIONI 2022. AFFLUENZA AI MINIMI STORICI. L'ASTENSIONISMO PIU' ELEVATO DI SEMPRE. TORTUGA, Elezioni, non c’è più l’affluenza di una volta. Come va cambiato il voto, IL SOLE 24 ORE, 4.11.2022

 Le elezioni dello scorso 25 settembre hanno presentato un dato molto grave nel panorama politico sia italiano che europeo. L’affluenza alle urne ha subito un calo a livello nazionale di 9 punti percentuali, attestandosi al 63,9% degli aventi diritto. Il dato rappresenta il maggior crollo di partecipazione nella storia repubblicana. E rientra tra i dieci maggiori cali di affluenza nella storia europea dal 1945 a oggi.

Le regioni con il maggior calo si concentrano nel Meridione e includono Molise (-15 punti percentuali), Campania (-14,9 p.p.) e Calabria (-12,8 p.p.). Le regioni che hanno invece resistito maggiormente a questa presa di distanze sono Sicilia (-5,3 p.p.), complice una bassa affluenza di partenza, Emilia-Romagna (-6,3 p.p.) e Lombardia (-6,7 p.p.).

NUOVO GOVERNO M. CELEBRAZIONI IN MEMORIA DEL ROGO DI PRIMAVALLE. LA RISCRITTURA DELLA STORIA DEI NEOFASCISTI AL GOVERNO. DAL TG2 ORE 13 DEL 16.04.2023

 


Dal TG2 RAI delle ore 13 del 16.04.2023: ben 5 minuti di apologia del fascismo!

Basterebbe dare uno sguardo a cosa era accaduto nei mesi precedenti ad aprile del 1973
 per rendersi conto di quale fosse il contesto socio-politico italiano di allora
(tanto per fare un esempio: il 12 aprile, a Milano, era stato ucciso il poliziotto
Antonio Marino durante una manifestazione fascista vietata a cui partecipavano i fratelli La Russa: qui un comizio del 1972 dell'attuale presidente del Senato!)
 evitando di fare estrapolazioni di parte e prive di ogni finalità se non fosse quella di vendicarsi 
per essere stati estromessi (purtroppo senza successo date le ben note complicità esercitate dal cosiddetto 'arco costituzionale', prima; da Berlusconi e post-comunisti (?) (Violante) dopo) dalla vita di questo Paese ipocrita, feroce e familista, capace di vendersi ogni volta al Duce o ducetto di turno!

Da LA STAMPA
7 febbraio (violenze all'università e incidenti in corso Europa a Milano)
8 febbraio (scontri a san Babila)
7 marzo (rapine politiche)
31 marzo (scioperi e bombe)
7 aprile (attentato al questore Angelo Mangano)
venerdì 13 aprile (l'uccisione dell'agente Antonio Marino)



lunedì 10 aprile 2023

NAZIONE E DESTRA POLITICA. CALVI A., Con la destra al governo la parola nazione è tornata di moda, INTERNAZIONALE, 6.04.23

volte le parole che colpiscono di più sono quelle che mancano. Nel discorso pronunciato in parlamento da Giorgia Meloni per chiedere la fiducia, per esempio, manca “femminicidio”. Compare invece la parola “violenza”, ma appena un paio di volte, e solo per denunciare quella di tipo politico. Sono altre le parole issate come bandiere dalla destra radicale ora al potere. “Nazione”, per esempio, che da quelle parti è parola molto amata.

NAZIONE. UN SAGGIO DI ALESSANDRO CAMPI. BIDUSSA D., Italia: nazione fantasma, DOPPIOZERO, 9.04.23

 

"Ruggiero Romano insisteva sul fatto che non esiste una nazione italiana, bensì un Paese.

Che cos’è un Paese? 

Un paese, spiegava Romano nel suo libro che aveva per titolo Paese Italia (Donzelli), è un insieme di elementi forse più “modesti” di quelli molto spesso immaginari che si attribuiscono alla Nazione, ma a suo avviso più concreti: il mangiare e il bere; il credere religioso e magico; la lingua e i dialetti; le usanze e i giochi."



La storica Carlotta Sorba ha opportunamente ricordato, riscostruendo il percorso culturale del lemma «nazione» in età contemporanea, come la «nazione» sia una questione di enorme rilievo per la storiografia e per gli storici. Anzi, insiste, quel tema sta al cuore del XIX secolo e di nuovo si è ritrovato “al centro dei nuovi percorsi della storia culturale a partire dagli anni Ottanta del XX secolo”.

SOCIOLOGIA POLITICA. IL CONFLITTO SOCIALE IN EUROPA OGGI. ORTONA F., «In tutti gli strati del movimento sociale si è alzato il livello di conflittualità», IL MANIFESTO, 7.04.23

 David Gaborieau è ricercatore all’Università Paris-Cité. Sociologo del lavoro e dei gruppi sociali, è specializzato nell’analisi dei movimenti sociali e del mondo della logistica.

Il movimento contro la riforma delle pensioni è cominciato a fine gennaio, e sembra destinato a durare ancora a lungo. Cosa è successo in questi mesi?

UNIVERSITA' SCUOLA E REALISMO CAPITALISTA. DE MICHELE G., L’università ha bisogno della critica del realismo capitalista, IL MANIFESTO, 9.04.23

 A voler prendere sul serio la «scuola delle competenze», questo cavallo di Troia che cela l’assoggettamento della didattica, bisognerebbe concludere che il discorso di Alessandra De Fazio, che in sette minuti ha compendiato cos’è il neoliberismo (quello che Mark Fisher definì «Realismo capitalista»), dimostra che l’università italiana è in grado di produrre eccellenze. Ma lo scaffale vuoto delle competenze nulla sarebbe senza i contenuti: in questo caso i punti cardine del New Public Management, che riguardano l’intero settore pubblico, dall’istruzione alla sanità al Welfare.

UNIVERSITA' FORMAZIONE SCUOLA E SUICIDI. CICCARELLI R., «Merito, depressione, suicidi: ora l’università va cambiata», IL MANIFESTO, 9.04.23

 Alessandra De Fazio, studentessa al quarto anno di medicina, presiede il consiglio degli studenti dell’università di Ferrara, durante l’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza del presidente della Repubblica lei ha denunciato l’«università neoliberale» e gli effetti che produce sugli studenti. Quali sono?



Senso di inadeguatezza, depressione, persino il suicidio. E questo vale specialmente per i più poveri, esclusi da un Welfare degno di questo nome e da un’idea di emancipazione. Questo è l’esito di un sistema governato sulla base di parametri che spingono gli atenei a mettere pressione sugli studenti a laurearsi in tempi brevi, ad essere «performativi». Tutto ciò incide anche sul benessere psicologico dell’individuo.

IL FASCISMO E GLI EBREI. SUSINI D., La politica brutale del Regno d’Italia verso gli ebrei fuori dai confini, DOMANI, 3.04.23

 Tra i tanti aspetti della persecuzione del fascismo nei confronti degli ebrei che sono stati messi a sistema, ovvero analizzati e storicizzati, forse ne mancava ancora uno tra i più importanti: come il fascismo aveva gestito la complessa “questione ebraica” al di fuori dei confini del Regno, nei territori occupati in nord Africa, nella penisola Balcanica, in Francia, in Albania e in Grecia con tutte le sue isole.

NUOVO GOVERNO M., INTERVISTA A SCHILLACI, MINISTRO DELLA SANITA'. EVANGELISTI M., Errori dei medici, Schillaci: «Non saranno più reato, già adesso quasi tutti i processi finiscono con l'assoluzione», IL MESSAGGERO, 9.04.23

 «A breve sarà varato il fascicolo sanitario elettronico. Sarà descritta la storia clinica di ogni cittadino. In questo modo, con i dati digitalizzati, miglioreranno le cure perché ovunque andrà a chiedere assistenza, in qualsiasi struttura sanitaria, il medico potrà conoscere subito la sua situazione pregressa». Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, punta a una ripartenza della sanità, dopo la drammatica paralisi del Covid («In autunno nuova campagna vaccinale ma solo per anziani e fragili e su base volontaria»). E assicura: «Perché la sanità torni a essere un fiore all’occhiello del nostro Paese siamo pronti a sbloccare il provvedimento che aggiorna le tariffe in attuazione dei nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza)». Quelle prestazioni che il Servizio sanitario deve fornire ai cittadini («Sono ferme da sei anni»).

NUOVO GOVERNO M. VERSO LA NUOVA SANITA'. REDAZIONE, Schillaci pronto a depenalizzare i reati per gli errori dei medici. Restano solo in caso di dolo. Le associazioni dei camici plaudono, IL FATTO, 9.04.23

 Tra un impegno sulle case di comunità e un ragionamento sui fondi del Pnrr, ecco l’annuncio del ministro Schillaci che non mancherà di far discutere per mesi, forse anni: “Depenalizzazione degli errori medici? Dai dati che abbiamo gran parte delle cause giudiziarie contro i medici finiscono in un nulla di fatto, nell’assoluzione. Per questo va depenalizzato il reato”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, in un’intervista al Messaggero, in merito alla proposta di depenalizzazione degli errori medici, ad esclusione del dolo, per limitare la cosiddetta medicina difensiva. Schillaci aggiunge poi che “la medicina difensiva è un male. Porta i medici a prescrivere troppi esami, ingolfa le strutture, aumenta le liste di attesa. E le dico da medico: confonde anche il medico curante che da tanti, troppi, accertamenti deve trarre le conclusioni”.

NUOVO GOVERNO M. LA POLITICA DELLA NOSTALGIA. NAPOLEONI L., Il governo non ha occhi che per il passato: attenzione alla politica della nostalgia, IL FATTO, 9.04.23

 In politica spesso la nostalgia è segno di decadenza, nell’impossibilità di trovare eccellenze nel presente e speranze nel futuro ci si guarda indietro e si raccolgono gli allori del passato. Benito Mussolini era un mago della nostalgia politica, la usò come leva per far credere ad una nazione senza identità di possederne una. L’Italia era stata creata meno di un secolo prima ricucendo con il ferro e il fuoco brandelli di stati e staterelli, operazione condotta con l’aiuto di mercenari istituzionali, i soldi dei grandi sponsor europei e saccheggiando ampiamente l’ideologia carbonara.

venerdì 7 aprile 2023

IL CREPUSCOLO DELLE TRADIZIONI. UN VECCHIO ARTICOLO DI E. SEVERINO DEL 2012

La tecnica sta ponendosi alla guida del mondo. Può riuscirvi solo se si è in grado di mostrare che ormai questo compito non può più essere assolto dalle grandi forze della tradizione (quali il capitalismo, le religioni, la politica).



PROTESTE IN FRANCIA. INDIFFERENZA IN ITALIA. BARBERA F., Francia e Italia, piazze piene, piazze vuote, IL MANIFESTO, 7.04.2023

 La riforma delle pensioni voluta dal Presidente Macron ha scatenato una massiccia ondata di proteste. Le piazze sono piene, le strade invase, lo spazio pubblico è un grande rituale che crea effervescenza collettiva, solidarietà, identità. Una protesta impensabile in Italia.



ANNI SETTANTA. POTERE OPERAIO. UNA RIEVOCAZIONE. DE MICHELE G., L’inquieto laboratorio di Potere operaio, IL MANIFESTO, 7.04.2023

 L’ultima pubblicazione di Bifo, Ultimi bagliori del Moderno. Lavoro, tecnica e movimento nel laboratorio di Potere Operaio, (ombre corte, pp. 246, euro 20) è la riedizione, 25 anni dopo, del libro dedicato a Potere Operaio. Una riedizione che provoca una sorta di «effetto Pierre Menard»: come il critico letterario inventato da Borges che riscrive parola per parola parti del Don Chisciotte, Bifo ripubblica (al netto di due variazioni) un libro che la distanza cronologica rende molto diverso, pur essendo identiche le parole di cui è composto.



LIBERALISMO BERLUSCONIANO. LEGGI AD PERSONAM DELL'ERA BERLUSCONIANA. O.P. L’ELENCO DELLE LEGGI AD PERSONAM, LIBERTA' E GIUSTIZIA, 9.11.2011

 Ecco i più significati provvedimenti ad personam varati dal 1994, cioè dall’entrata in politica di Silvio Berlusconi, contando soltanto quelli di cui si sono giovati personalmente il premier o una delle sue aziende.



NUOVO GOVERNO M. CONTRORIFORME DELLA GIUSTIZIA. SALVINI G., La legge Severino fatta a pezzi: chi patteggia potrà candidarsi, IL FATTO, 19.03.2023

 I politici che saranno condannati dopo un patteggiamento potranno tornare a candidarsi per il Parlamento o nei Comuni e Regioni. Lo ha stabilito il ministero dell’Interno con un parere del Dipartimento per gli Affari Interni ed Enti Locali che risale al 15 marzo. Non è una scelta politica del governo Meloni ma il Viminale ha solo applicato una norma prevista nella riforma Cartabia che è entrata in vigore a inizio anno. In questo modo, dunque, viene smontato il primo pezzo della legge Severino che la destra vuole ulteriormente modificare nelle prossime settimane: il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la maggioranza a breve presenteranno un disegno di legge per mantenere in carica gli amministratori locali nonostante una condanna non definitiva (primo grado e Appello), equiparandoli ai parlamentari.



LIBERALISMO BERLUSCONIANO. URBINATI N., Il liberalismo da spettatori dell’èra berlusconiana, DOMANI, 7.04.2023

 Si dice del berlusconismo che sia stato un bagno di liberalismo in un paese ingessato da fedi, religiose o politiche, e dallo stato. Un liberalismo popolare, anzi populista – una definizione stridula. Soprattutto in Italia, che ha avuto una fiorente tradizione filosofica liberale e una rachitica tradizione politica liberale, che l’èra del berlusconismo non è valsa a irrobustire.



LA POLITICA MONDIALE FRA IMPERI E SIMBOLISMI. ROTONDO S., Le potenze mondiali guardano all’impero romano, ma non gli Usa: loro lo travestono da democrazia, IL FATTO, 6.04.2023

 Le potenze mondiali bramose di essere imperi hanno sempre provato un’invidia storica dell’antica Roma. Sono ancora vive nella memoria collettiva europea l’ambizione e l’aspirazione del concetto dell’imperialismo romano nel simbolismo e nell’identità del Terzo Reich o del fascismo mussoliniano. È accaduto anche alla Russia; lo storico Ključevskij nel XIX secolo, consapevole della mancanza nella storiografia russa del concetto della grandiosità dell’impero romano, creò un’aureola imperiale intorno all’entità monarchica di Kievskaja Rus, il più antico Stato organizzato slavo-orientale, del quale Kiev fu a lungo la capitale. Putin ricorda spesso a noi occidentali, nei suoi deliranti discorsi, che la Russia è ancora la Terza Roma, l’erede dei Cesari, passata attraverso l’Impero d’Oriente, e che Kiev è stata, è e sarà sempre il cuore della ‘grande Russia’.

ETICA E POLITICA. DUE PUBBLICAZIONI. VIROLI M., Letteratura della nuova Italia, IL FATTO, 4.04.2023

 Se i libri che si pubblicano sono indicativi della sensibilità morale e politica di un popolo, allora è lecito pensare che in Italia si sta rafforzando l’esigenza di un cambiamento che non sia semplice correzione, ma una radicale rottura con il regime di Berlusconi nel senso di una vera e propria rinascita civile.

Ci sono momenti in cui un uomo pensa che la sua vita non abbia valore. Ce ne sono altri in cui si pensa che non abbia più valore la vita di nessuno. Per molti di noi questo è un momento come il secondo. È questo, vivere oggi in Italia. È questa l’erosione di speranza, di coraggio e di slancio creativo a ridurre in cenere i nostri giorni. E forse a ridurre anche la crescita del PIL.


NUOVO GOVERNO M. LA VISIONE DELLA LEGALITA'. SANFILIPPO M., Il governo ha varato misure dal sapore berlusconiano: altro che rigore legalitario!, IL FATTO, 7.04.2023

 Le radici politiche di Fratelli d’Italia affondano senza alcun dubbio nel Movimento Sociale di Giorgio Almirante. Semplificando possiamo dire che entrambi sono stati partiti di destra con una forte caratterizzazione sociale e legalitaria. Una destra, quindi, teoricamente molto diversa da quella guidata da Berlusconi dal ’94 ad oggi.