giovedì 30 agosto 2018

POLITICA ECONOMICA. IL RITORNO DEL RIMOSSO. NAZIONALIZZAZIONE. V. COMITO, Come sono «belle» le privatizzazioni, IL MANIFESTO, 29 agosto 2018

Si può discutere anche con durezza nel merito della ipotesi di nazionalizzazione del gruppo Autostrade. Quello che non appare accettabile è la feroce campagna di stampa che si è scatenata in questi giorni.

lunedì 27 agosto 2018

NUOVI PARTITI. POTERE AL POPOLO. F. SIRONI, "Noi di Potere al Popolo non siamo di sinistra: siamo comunisti": parla Viola Carofalo, L'ESPRESSO, 22 agosto 2018



Viola CarofaloSul braccio ha tatuato un verso in greco antico: «Preferirei cento volte combattere che partorire una sola», recita Medea nella tragedia di Euripide, parlando dell'ingiustizia della condizione femminile - donne in casa, uomini liberi di scoprire il mondo.

SONDAGGI SUL GOVERNO IN CARICA. RESPINGERE O NO I MIGRANTI. DEMOS, luglio 2018

http://www.demos.it/a01529.php?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1




domenica 26 agosto 2018

CRISI DELLA SINISTRA FINE DEL PD E AUTOCRITICHE. F. MONACO, Da prodiano non pentito faccio autocritica, IL MANIFESTO, 25 agosto 2018

Ora è un coro a sostenere che Renzi è un tappo e l’attuale PD un ingombro. Rispetto alla pressante esigenza di una opposizione oggi, orientata a un’alternativa domani. Fanno eccezione solo lui, la sua corte e i suoi fan (va riconosciuto: ve ne sono anche tra gli elettori, non solo nel ceto politico la cui sorte da lui dipende). Mauro Calise, politologo, autore di un saggio dall’eloquente titolo “il partito personale” ed editorialista tra i più espliciti sostenitori del corso renziano ora invoca una “feroce autocritica”. Lo stesso va facendo la già super renziana Elisabetta Gualmini. Alla buon ora. Usa dire che non tutte le responsabilità sono in capo a Renzi. Ovvio, ci mancherebbe. Sempre che tale assunto non si risolva in un escamotage diversivo.

venerdì 24 agosto 2018

DIALOGO SULLA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE. G. AZZARITI, Si prepara una repubblica identitaria, IL MANIFESTO, 24 agosto 2018

«Non si può seriamente dubitare che il parlamentarismo sia l’unica forma reale in cui l’idea di democrazia possa essere attuata nell’odierno contesto sociale».
È la risposta che diede Hans Kelsen a Carl Schmitt il quale riteneva che il Parlamento avesse esaurito le proprie ragioni «storico-spirituali».

mercoledì 22 agosto 2018

CRISI DEL PD E DELLA SINISTRA. N. URBINATI INTERVISTATA DA L. BARATTA, LEGA E CINQUESTELLE HANNO SOSTITUITO LA SINISTRA? CE L’AVEVA GIÀ SPIEGATO MARX. LIBERTA' E GIUSTIZIA, 12 marzo 2018

La docente della Columbia University spiega: “Dove la sinistra tradizionale ha retrocesso, lì si sono manifestati due grossi movimenti di sostituzione. Ma perché un ragazzo che vive vicino a Potenza, che non sa come sbarcare il lunario, dovrebbe votare il Pd?”

CRISI DEL PD E FUTURO DELLA SINISTRA. N. URBINATI, URBINATI: NON C’È IL FASCISMO, IL FRONTE UN’IDEA STUDIATA A TAVOLINO. IL PD È UN PROBLEMA, NON UNA SOLUZIONE, LIBERTA' E GIUSTIZIA, 30 giugno 2018

Domenica sul “Fatto”, Antonio Padellaro ha illustrato la strategia del “Ronf ronf” del Pd, un partito dormiente che dimentica i suoi sei milioni di elettori e quelli che potrebbero tornare.
Interviene Nadia Urbinati.
“A sinistra c’è desiderio di vita, più che vita. C’è un voler essere, più che un essere. Non si sa cosa fare e come procedere”. Nadia Urbinati, vicepresidente di Libertà e Giustizia e docente di Teoria politica alla Columbia University, parte da questo assunto per riflettere sui problemi e i destini della sinistra italiana: “La caduta della sinistra ha significato anche un’ opposizione in Parlamento senza denti, senza l’ incisività che dovrebbe avere”.

FILOSOFIA POLITICA. IL PD E IL SOCIALISMO. N. URBINATI, SE LA SINISTRA DIMENTICA IL SOCIALISMO, LIBERTA' E GIUSTIZIA, 11 giugno 2018

Mentre a Roma il professor Conte faceva il suo discorso di investitura alle Camere e riceveva il sostegno di una coalizione giallo-verde e un poco nera, a Madrid nasceva il nuovo governo a guida socialista (primo in Europa con una maggioranza di ministre) dopo le dimissioni del conservatore Rajoy, sfiduciato dal Parlamento dopo una sentenza per corruzione che ha coinvolto il suo partito. Sánchez, il leader socialista del nuovo governo spagnolo, ha rifiutato di giurare sulla Bibbia. Salvini, uno dei due leader del nostro governo, ama sventolare il Vangelo e il rosario. La differenza tra i due Paesi non riguarda solo il colore del governo.

domenica 19 agosto 2018

SUL POPULISMO E SULL'EUROPA. INTERVENTI DI M. CACCIARI A SHERWOOD FESTIVAL. LUGLIO 2018

La sinistra subalterna al neoliberismo e incapace di analizzare
materialisticamente la nuova realtà socio-economica globalizzata

STORIA DEL COMUNISMO. IL PCI NON COMPRESE I FATTI DI PRAGA. U. DE GIOVANNANGELI, "A Praga morì il comunismo" .Intervista con M. FLORES, HUFFPOST, 19 agosto 2018

"Quell'Agosto del 1968, il gruppo dirigente del Partito comunista italiano non comprese, o non volle comprendere, che a Praga si stava consumando l'ultima possibilità per sperimentare la riformabilità del comunismo. Una responsabilità storico-politica che non è stata lenita dall'Enrico Berlinguer, segretario generale del Pci, che anni dopo parlò della fine della spinta propulsiva del socialismo reale.

Ormai era troppo tardi. L'Armata Rossa che occupa Piazza San Venceslao, la sanguinosa repressione messa in atto dai Paesi del Patto di Varsavia, furono una lezione che d'allora chiunque si ribellò ad Est non scordò mai: il comunismo poteva essere combattuto e sovvertito ma riformato no". A sostenerlo, in questa intervista ad HuffPost è lo storico Marcello Flores. "Quanto poi alla nuova sinistra sessantottina – aggiunge il professor Flores – con rare eccezioni, liquidò la Primavera di Praga come un evento tutto sommato secondario, perché ai loro occhi Alexander Dubček aveva l'imperdonabile limite di essere un riformista e non un rivoluzionario".

IL PD ASSENTE A GENOVA HA PERSO IL CONTATTO CON LA REALTA'. L. ANNUNZIATA, Conigli/2, HUFFPOST, 19 agosto 2018

Oltre ai Benetton, che hanno tentato senza riuscirci di fuggire dall'orrore di Genova, abbiamo scoperto in questi giorni un secondo gruppo di conigli: il Pd. Un'affermazione, questa, che scrivo con particolare dispiacere perché se di Benetton posso scrivere in astratto, del Pd sono una elettrice, e continuo a riconoscermi nella tradizione della sinistra.

venerdì 17 agosto 2018

TITOLI GIORNALISTICI E CROLLO DI GENOVA. IL CASO REPUBBLICA E IL COMMENTO DI NADIA URBINATI.


All'indomani del crollo del ponte a Genova, chi avesse guardato i titoli dei commenti sull'home page del sito de "La repubblica" avrebbe potuto notare, a firma di Nadia Urbinati, un commento così titolato:

TAGLIO DEI VITALIZI DEI PARLAMENTARI. Taglio vitalizi, Cacciari: "rischio povertà per alcuni ex parlamentari", CORRIERE QUOTIDIANO.IT, 30 giugno 2018

«Non è questione di diritti acquisiti, conosco personalmente colleghi che rischiano di finire sotto la soglia dell’indigenza». A parlare, dalle pagine del Corriere del Veneto, è il filosofo ed ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che si dichiara fermamente contrario al taglio dei vitalizi, voluto invece da tutto il M5S.

EUROPA IN CRISI E TRIONFO DEL POPULISMO. INTERVISTA CON M. CACCIARI. F. ROMEO, Cacciari: «L'ordine liberale è finito», VITA, 8 febbraio 2018

Sulle macerie dell'ordine liberale, appaiono nuove e antiche mitologie politiche: il populismo ne rappresenta l'ombra. Un dialogo con Massimo Cacciari

L'Europa è una casa abitata da spettri. Uno di questi è il populismo che avanza sulle rovine di un ordine liberale che, ancora, satura l'immaginario politico. Per quanto? Ne discutiamo con il filosofo Massimo Cacciari.

EUROPA IN CRISI E NEOFASCISMO. PROPOSTE POLITICHE. SULL'APPELLO DI ALCUNI INTELLETTUALI ITALIANI. F. D'ESPOSITO, Cacciari, l’appello agli intellettuali per salvare l’Europa: “Siamo diversi da Saviano, vogliamo essere pragmatici”, IL FATTO, 8 agosto 2018

Professore lei fa l’appello. Contro il pericolo sovranista in tutta Europa.
Anzitutto tengo a precisare che è stato scritto con altri colleghi amici. Su Repubblica è uscito male, sembrava quasi un articolo mio, e sono saltati inspiegabilmente i nomi di altri due autorevoli sottoscrittori, quelli di Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino.

PROPOSTE POLITICHE. SULL'APPELLO DI ALCUNI INTELLETTUALI. A. GIULIANI, Basta col pensiero unico, appello del prof Cacciari. E gli intellettuali insorgono: via test invalsi e alternanza scuola-lavoro, LA TECNICA DELLA SCUOLA, 16 agosto 2018

In questi giorni di mezza estate, sta circolando un appello, diffuso il 2 Agosto da un gruppo di intellettuali, tra cui il professor Massimo Cacciari, Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino: l’ex sindaco di Venezia, già in passato molto duro con chi aveva introdotto riforme, a suo dire, a danno degli studenti, ha realizzato un invito “ad opporsi al pensiero unico ed alla politica del rancore, che soffocano l’orizzonte italiano ed europeo”.

FILOSOFIA DELL'OPPOSIZIONE. F. ROMANO', Opporsi, ma come?, SINISTRAINRETE, 13 agosto 2018

Premessa
Quella che in atto da alcuni mesi in Italia è la riedizione della strategia della tensione in forme nuove, cui il governo giallo verde sta dando qualcosa di più di una copertura. Proprio perché le forme sono nuove, tuttavia, occorre tenersi alla larga da analisi che proliferano anche in rete e su facebook, che se la prendono con gli aspetti più folkloristici, oppure con comportamenti che sono rivelatori della miseria umana di ministri e altri esponenti di questo governo; con il risultato che criticando tali atteggiamenti non si fa altro che amplificarne il messaggio. Giusto denunciare i fatti più gravi e le contraddizioni palesi della compagine governativa, le violenze, le intimidazioni, le mancate promesse fatte durante la campagna elettorale (mancata reintroduzione dell’articolo 18, nuova introduzione dei voucher, No tav No tap ecc.); ma non le sparate, che spesso sono fatte proprio in base a una strategia comunicativa che si serve delle reazioni pavloviane contrarie per essere diffuse. Ci vuole silenzio, a volte, ma specialmente cercare di capire le ragioni profonde e non superficiali di ciò che sta accadendo e che non verrebbero meno neppure se questo governo cadesse a settembre quando si tratterà di varare la legge finanziaria. Se ciò avvenisse, sarebbe niente altro che il ricatto delle elite neoliberiste sconfitte e non per una opposizione politica che non esiste e neppure una protesta sociale organizzata almeno fino a questo momento, anche se qualche segnalo di risveglio in questo campo c’è; dunque non cambierebbe nulla nelle dinamiche di fondo.