giovedì 28 marzo 2024

GUERRE VICINE. MEDIO ORIENTE. HAMAS-ISRAELE. DUE ATTEGGIAMENTI MOLTO DIVERSI DAL PUNTO DI VISTA ISRAELIANO. 28.03.2024

 


Lo scrittore israeliano David Grossmann (da L'aria che tira)


Militari israeliani a Gaza (La repubblica)





POLITICHE SCOLASTICHE. L'IMPOSTAZIONE STORICISTICA DELLE DISCIPLINE SCOLASTICHE. SANTAMBROGIO M. FILOSOFIA E STORIA, LA NAVE DI TESEO, 2024

 “A scuola, a parte le discipline scientifiche, in realtà si studia solo la storia. Se avete fatto il classico vi sarete accorti di non aver studiato la letteratura italiana ma la storia della letteratura italiana. Lo stesso vale per la storia della letteratura latina e la storia della letteratura greca. Poi non avete studiato la filosofia ma la storia della filosofia (con lo stesso insegnante di storia). E non avete studiato né musica né arti visive, ma storia dell’arte. E naturalmente avete studiato storia − politica, militare, culturale, economica, sociale… 


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C’è solo la storia. Nei licei diversi dal classico i programmi delle materie umanistiche sono ridotti, di poco o di molto, ma seguono gli stessi criteri generali, perché all’epoca in cui sono state stabilite le linee fondamentali dei programmi ministeriali il liceo classico era il modello di tutti gli altri. Ma come si dovrebbero studiare altrimenti le materie umanistiche? I programmi, che ancora si ispirano alla filosofia storicista, sono un grave ostacolo per quegli insegnanti intelligenti e innovatori che cercano di rendere la scuola un’esperienza entusiasmante per i loro allievi. In questo libro ho cercato di mostrare che l’impostazione storicista, con l’esagerata importanza attribuita alla storia e la parallela sottovalutazione del sapere tecnico e scientifico, impone agli studenti una dieta intellettuale monotona. Non li incoraggia a leggere i classici né a dedicarsi seriamente alle arti. Non insegna loro a scrivere. Soprattutto non insegna loro che cosa voglia dire, in teoria e in pratica, in filosofia come nella vita, prendere una posizione sulla base di argomenti, prove, ragioni, valutando i pro e i contro, ascoltando le ragioni degli altri.”

GUERRE VICINE A NOI OCCIDENTALI. I GUADAGNI PER I FABBRICANTI DI ARMI ITALIANE. REDAZIONE, Crosetto alla Camera: “Nel 2023 esportati in Ucraina 417 milioni di euro in armamenti”, IL FATTO, 27.03.2024

 Il valore delle esportazioni 2023 autorizzate verso Kiev ha raggiunto i 417 milioni di euro“. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo a una interrogazione del Movimento 5 stelle sulla vendita di materiali di armamento all’Ucraina, durante il Question time alla Camera. “La fornitura di armi a Kiev, che sta esercitando il diritto all’autodifesa previsto dall’articolo 51 della Carta Onu, non è vietata dalla legge 185. Già all’indomani dell’aggressione russa, nel febbraio 2022, pertanto sono state autorizzate diverse esportazioni da parte di aziende italiane, ai sensi della legge 185″, ha replicato Crosetto. Quanto ai “presunti fino strumentali” della riforma, “il disegno di legge di modifica approvato dal Senato in prima lettura riflette semmai l’impegno a rendere tale legge più efficace e, soprattutto, molto più trasparente”, ha aggiunto il ministro.

GUERRE VICINE A NOI OCCIDENTALI. RUSSIA, UCRAINA, ISRAELE, PALESTINA. SIONISMO, ANTISEMITISMO E CONFUSIONI VARIE. BELLELLI A., Gaza, chi critica Israele non condanna gli ebrei. L’antisemitismo qui non c’entra, IL FATTO, 27.03.2024

 Dall’inizio dell’offensiva su Gaza, che ormai ha causato oltre 30.000 vittime, in massima parte civili, il governo di Israele lancia continue e infamanti accuse di antisemitismo ai paesi e alle istituzioni internazionali che vorrebbero interrompere lo sterminio, e portare soccorso alla popolazione palestinese ormai stremata dalla fame. Secondo Netanyahu e i suoi ministri sarebbero antisemiti: l’Onu e il suo Segretario Generale, Antonio Guterres; Amnesty International; il governo del Sud Africa e la Corte Internazionale di Giustizia, che ne ha accolto l’azione legale anziché respingerla; la Corte Penale Internazionale; l’Unrwa; la Croce Rossa Internazionale; e probabilmente anche altri Stati e organizzazioni internazionali che è difficile tenere tutti a mente.

GUERRE VICINE A NOI OCCIDENTALI. RUSSIA, UCRAINA, ISRAELE, PALESTINA. SIONISMO, ANTISEMITISMO E CONFUSIONI VARIE. MARCELLI F., Basta dare dei ‘putiniani’ o antisemiti a chi critica le guerre. La libertà d’espressione prima di tutto, IL FATTO, 28.03.2024

 Lo slittamento verso la guerra in corso comporta fra gli altri effetti negativi anche la compressione del diritto di critica nei confronti delle potenze occidentali e dei loro alleati.

Tacciando come “putiniani” coloro che si oppongono all’attuale escalation propagandista e riarmista contro la Russia i guerrafondai vogliono mettere a tacere la volontà pacifista che è forte in seno ai popoli, anche di quelli europei e di quello statunitense e che si è di recente espressa anche nella solidarietà data al popolo russo contro l’attacco terrorista rivendicato dall’Isis che ha fatto 180 vittime a Mosca.

I PADRONI DELL'EDITORIA E LA CREDIBILITA' DEL GIORNALISMO ITALIANO. Comunicato del Comitato di redazione de “La Stampa”, la stampa, 28.03.2024

 L'annuncio da parte di Gedi della firma di un preliminare di intesa col gruppo Msc per la cessione del Secolo XIX conferma la perdita totale di credibilità dell’editore che solamente la scorsa settimana, pur a fronte delle voci sempre più ricorrenti e a domanda diretta, aveva negato ai rappresentanti della redazione l’esistenza di ogni trattativa, smentendo anche azioni o sollecitazioni volte alla ricerca di possibili acquirenti.



CRIMINI E ISTITUZIONI NELLA STORIA ITALIANA. IL CASO SINDONA 2. CORTE D'ASSISE DI MILANO. L’odio di don Michele per Enrico Cuccia, il presidente di Mediobanca, DOMANI, 27.03.2024

 Enrico Cuccia, presidente e amministratore delegato di Mediobanca, fu la persona che per prima in ordine di tempo, e per un più lungo periodo svoltosi attraverso vari anni, dovette subire ad opera di Sindona siffatte pressioni criminose. Da vari anni Sindona nutriva un odio implacabile contro Cuccia, che egli considerava la causa principale della sua rovina

Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della sentenza della Corte d'Assise di Milano che ha condannato all'ergastolo Michele Sindona per l'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli

giovedì 21 marzo 2024

CRIMINE E ISTITUZIONI NELLA STORIA ITALIANA. IL CASO SINDONA. CORTE D'ASSISE DI MILANO, DOMANI, 20.03.2024

 Se in questa vicenda in esame non prevalsero, come altre volte, i poteri extraistituzionali, ciò fu solo per merito di alcune persone che con imparzialità, rigore e determinazione operarono per l'affermazione della superiore civiltà delle leggi. Fra queste persone, merita di essere ricordato l'avvocato Giorgio Ambrosoli, il quale pagò con la vita il suo ammirevole impegno



Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della sentenza della Corte d'Assise di Milano che ha condannato all'ergastolo Michele Sindona per l'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli

SCUOLA UNIVERSITA' FORMAZIONE. COME SI STUDIA ALL'UNIVERSITA'. UNA RICERCA AIE 2024.

 


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SCUOLA UNIVERSITA' FORMAZIONE. COME SI STUDIA ALL'UNIVERSITA' (E NON SOLO). MARZANO M., Perché gli studenti universitari ormai non studiano più sui libri?, DOMANI, 18.03.2024

 Una ricerca commissionata dall’Associazione Italiana Editori conferma quello che i professori universitari come me sanno da tempo, e cioè che molti studenti si preparano agli esami studiando principalmente i loro appunti, le slide delle lezioni fornite dagli stessi docenti e vari altri materiali, tra i quali le dispense, le registrazioni delle lezioni (oggi, dopo la fine dell’emergenza Covid, divenute illegali, a quanto mi risulta), gli appunti presi da altri studenti o le sintesi scaricate online (in genere a pagamento).



ASTENSIONISMO. RIFORMARE IL SISTEMA ELETTORALE. GRANDI A., La opposizioni si battano contro il maggioritario, DOMANI, 21.03.2024

 In Basilicata l’opposizione non ha dato il meglio di sé, forse può sperare nel soccorso di chi comprende che è un momento difficile e occorre evitare che le destre si consolidino dopo avere imbarcato quella parte dell’opposizione che non ha trovato di meglio che scegliere per dispetto. È curioso che Matteo Renzi e Carlo Calenda facciano la stessa scelta dopo essersi divisi.

VIAGGIO NEL MONDO DEL LAVORO. PUCCIARELLI S. TV TALK, Così diversi così disagiati. Un viaggio dentro al mondo del lavoro, HUFFPOST, 2.07.2023

 

La piccola grande lezione di After Work di Erik Gandini è di allargare lo sguardo oltre i confini nazionali e di non parlare di lavoro soltanto inseguendo i dati, ma guardando alle persone



Si potrebbe pensare che, nel 2023, l'approccio al lavoro sia simile un po’ ovunque, almeno nelle società sviluppate. Il capitalismo avanzato, i modelli di successo globalizzati, i comportamenti omologati, signora mia... Poi arriva un documentario come After Work di Erik Gandini, in queste settimane al cinema e nei prossimi mesi speriamo anche in tv, e questa impressione si sgretola, per lasciare il posto alla scoperta di situazioni radicalmente diverse, anche tra Paesi avanzati. E proprio mentre qua e là, dalla Spagna alla Nuova Zelanda, si sperimenta la settimana lavorativa corta, Gandini ci presenta coreani (del sud) che lavorano 14 ore tutti i giorni, tanto che alcune aziende devono imporre lo spegnimento programmato dei computer a una certa ora e il governo deve lanciare campagne pubblicitarie per disincentivare il super-lavoro. Dallo stesso lato della barricata, e senza contromisure statali o aziendali all’orizzonte, gli statunitensi, che solo l'anno scorso hanno rinunciato a quasi 6 milioni di ore di ferie pagate perché, apparentemente, non saprebbero cosa farsene.

ELEZIONI REGIONALI IN SARDEGNA 2024. IL RICONTEGGIO. COSSU C., Sardegna, conta finita: Todde supera Truzzu di oltre 3mila voti, IL MANIFESTO, 20.03.2024

 A 22 giorni dalla chiusura dei seggi, finalmente sono arrivati i risultati ufficiali delle elezioni in Sardegna. Secondo i dati resi noti ieri dall’ufficio elettorale regionale, Alessandra Todde ha preso 3.061 voti in più rispetto a Paolo Truzzu, il candidato del centrodestra. Un margine che mette al riparo la coalizione di centrosinistra da possibili ricorsi. Forse già domani, o al più tardi dopodomani, la Corte d’appello di Cagliari procederà in seduta pubblica alla proclamazione della presidente e dei 60 consiglieri regionali. (...)

POLITICA E VIOLENZA. VERSO LA CATASTROFE BELLICA? REDAZIONE, Il piano dell’Ue per preparare i cittadini alla guerra: “Necessaria una risposta militare-civile rafforzata”. La bozza sul tavolo dei leader, IL FATTO, 21.03.2024

 Mentre i leader chiamano il riarmo e il conflitto, la bozza del Consiglio europeo prepara il continente all’ipotesi di una guerra. Finora erano state solo parole, ora è scritto nero su bianco che all’Europa serve un piano d’emergenza proprio in caso di attacco militare. Un programma che deve coinvolgere anche i civili e la società: la bozza di conclusioni del vertice sottolinea infatti la necessità “imperativa” di una “preparazione militare-civile rafforzata nonché coordinata” e di una “gestione strategica delle crisi nel contesto dell’evoluzione del panorama delle minacce”. Invita quindi il Consiglio a portare avanti i lavori e la Commissione, insieme all’Alto Rappresentante, a proporre “azioni per rafforzare la preparazione e la risposta alle crisi a livello dell’Ue in un approccio che tenga conto di tutti i rischi e di tutta la società, in vista di una futura strategia di prontezza”.



GIUSTIZIA TERRORISMO BR E CASO PERSICHETTI. CIMINI F., Il caso Moro e la caccia ai fantasmi, ad Albamonte nessuna domanda…, L'UNITA', 30.11.2023

 In questi giorni, tra i nessi e connessi delle dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto, abbiamo avuto modo di capire che il vero leader dell’opposizione è il pubblico ministero romano, corrente AreaDg, Eugenio Albamonte, con fluviali interviste a giornali e telegiornali, senza un contraddittorio reale.

VIOLENZA CONTRO LE DONNE. REDAZIONE, Porno deepfake con Meloni, in due a processo, DOMANI, 21.03.2024

 Le indagini, iniziate nel 2020 in pieno pandemia, hanno portato all’identificazione dell’utenza telefonica dalla quale sarebbero stati caricati i video. Dietro al falso video ci sono un padre e un figlio di 73 e 40 anni che ora si trovano a processo. Chiesti 100mila euro da donare al fondo per le vittime di violenza

I REGALI DI BERLUSCONI A DELL'UTRI. REDAZIONE, Sequestro milionario a Marcello Dell’Utri, nel mirino i soldi pagati da Berlusconi, DOMANI, 21.03.2024

 




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mercoledì 20 marzo 2024

I PADRONI DELL'EDITORIA GIORNALISTICA. FRASCHILLA, PISTILLI, Dalle cliniche ai media, Angelucci punta l’Agi con la sponda del Mef. Insorgono i giornalisti, LA REPUBBLICA, 20.03.2024

 Una rete mediatica sempre più ampia, che ha il suo cuore in tre quotidiani, Libero, Giornale Tempo, e probabilmente a breve anche in una storica agenzia, la seconda per importanza nel Paese: l’Agi. L’agenzia giornalistica Italia di proprietà dell’Eni è a un passo dall’essere acquistata da Antonio Angelucci con la regia di Mario Sechi, ex direttore della stessa testata passato a dirigere Libero e per alcuni mesi portavoce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.



DISSENSO IN PARLAMENTO. LO STUDENTE CHE SPARA CON LE MANI. LUPIA V., “Per il gesto della pistola mi scuso. Non ce l’ho con Meloni ma questo non è un governo di santi e bravi”, LA REPUBBLICA, 20.03.2024

 “Se avessi fatto il gesto del pugno chiuso forse tutto questo casino non sarebbe successo. Mi scuso, ma il dissenso nei confronti di questo governo e di questa classe politica rimane”. È un fiume in piena lo “studente antifascista del liceo Righi” — così chiede di essere definito — che questa mattina mentre era in gita con la sua classe ha allungato un braccio e ha mimato con le mani una pistola.

Si è detto che ha “mirato” verso la premier Giorgia Meloni. È così?

“No, era verso l’alto. Le immagini e la prospettiva possono ingannare. Non ce l’ho con lei in particolare: questo non è un governo di santi e di bravi. E in Aula c’erano anche altri politici che in passato non hanno certo fatto il bene di studenti e cittadini. Pensiamo alla ‘Buona Scuola’”.







ALTRE PISTOLE, FINTE E VERE, NEGLI ANNI SETTANTA






martedì 19 marzo 2024

RAPPORTO ARCI SULLE DISEGUAGLIANZE. TESTINI C. Dalle guerre all’ambiente, il re capitalista è nudo, L'UNITA', 19.03.2024

 Nel mondo la situazione si è messa davvero molto male. Mentre è in corso il genocidio palestinese ad opera del più fascista dei governi dello stato di Israele, Macron non esclude di inviare soldati della Nato a combattere in Ucraina una guerra che sembra non dover finire mai. Un mondo al maschile.



Quello che si misura solo sui rapporti di forza, violenti e senza futuro. Pulsioni di un sistema economico e sociale, il capitalismo, che vive uno dei peggiori periodi dal dopoguerra. Le disuguaglianze nel mondo sono aumentate, ce lo dicono i tanti rapporti internazionali. Sono cresciute anche in Italia e, come abbiamo visto durante le due edizioni passate di “eQua”, l’appuntamento nazionale dell’Arci sulla lotta alle disuguaglianze, le povertà diventano croniche.

VIDEO

POLITICA E VIOLENZA. L'ARRESTO DI DANIELA KLETTE. DELLWO K-H. Le radici della violenza. Riflessioni politiche sull’arresto di Daniela Klette, CONTROPIANO, 2.03.2024

 Dopo 30 anni di indagini, viene arrestata una dei tre (ex) componenti della RAF ancora ricercati.

La storiografia, dicono gli storici, cambia continuamente. Dai titoli dei giornali dopo l’arresto di Daniela Klette questo non emerge. Il gergo e l’inquadramento depoliticizzato sono rimasti gli stessi. Anche 54 anni dopo la nascita della RAF, 31 anni dopo la sua ultima azione e 26 anni dopo il suo scioglimento.



POLITICA E VIOLENZA. LE TORTURE A MEMBRI DELLE BR. OSSERVATORIO REPRESSIONE, 17.05.2023

 Enrico Triaca è stato uno militante delle Brigate Rosse sottoposto a tortura per mano della “squadretta” capeggiata dal “Dottor De Tormentis” (Nicola Ciocia) nell’ambito delle “operazioni antiterrorismo” durante il sequestro di Aldo Moro.

Le torture furono espressamente “volute dall’alto” e quando la fuga di notizie, rischiò di aprire un caso politico e mediatico la vicenda fu subito messa a tacere con l’inquisizione dei giornalisti che seguivano la vicenda.

Enrico Triaca è stato arrestato il 17 maggio 1978 a Roma. Prelevato da casa fui portato in tipografia, in via Pio Foà a Monteverde, per la perquisizione dei locali.


MORESE F., TORTURA DI STATO, IL MODELLO ITALIANO, IL MANIFESTO, 16.10.2013


POLITICA E VIOLENZA. UNA STORIA DELLE BRIGATE ROSSE. SUL SAGGIO DI S. LUZZATTO DOLORE E FURORE. PORSIA E., Lo storico della «Genova bene» e il rivoluzionario che viene dal popolo, CONTROPIANO,

 Dolore e furore. Un libro pesante, una zavorra di 773 pagine, un elevato assortimento di referenze, citazioni, incontri.

Una «storia delle Brigate rosse» ripercorsa, esaminata, osservata nei dettagli dalla «freddezza dello sguardo dello storico». Così promette l’autore.

Sergio Luzzatto, oggi insegnante di Storia moderna nel Connecticut, ritorna a Genova.


POLITICA E VIOLENZA. L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO. FILKESTEIN N. INTRODUZIONE A THE HOLOCAUST INDUSTRY, CONTROPIANO, 16.03.2024

 * Norman G. Finkelstein, aprile 2000, New York. Il brano pubblicato è l’Introduzione del libro “L’industria de l’Olocausto” edizioni Rizzoli, 2022, pressoché scomparso dalle librerie. Reperibile integralmente in formato elettronico.

Filkestein, figlio di ebrei sopravvissuti allo sterminio, docente universitario negli Usa, ha subito il pesantissimo ostracismo dei gruppi e della intellettualità ultrasionista statunitense, in particolare dal noto giurista Alan Dershovitz.



Di fronte alle sofferenze degli afroamericani, dei vietnamiti e dei palestinesi, il credo di mia madre fu sempre: siamo tutti vittime dell’Olocausto.

LIBERTA' D'ESPRESSIONE FRA MANGANELLATE E CRITICA DELLE MANGANELLATE. MORVILLO V., Mattarella, gli studenti e l’inganno del ‘doppio legame’, CONTROPIANO, 18.03.2024

 Stando a quanto affermano Mattarella e la sinistra, liberal o radical poco importa – leggere in proposito le parole di di Nicola Fratoianni è istruttivo, mentre Acerbo e Santoro tacciono furbescamente – i ragazzi che hanno contestato alla Federico II di Napoli l’intervento di Maurizio Molinari, direttore con l’elmetto del quotidiano Repubblichino (schierato con le più ignobili ragioni della guerra in Ucraina e con le feroci logiche del genocidio in atto sulla Striscia di Gaza) quei ragazzi sarebbero “intolleranti e violenti”.

Perché la libertà di espressione non si conculca!

Perfetto. Siamo d’accordo.



POLITICA E VIOLENZA. ANNIVERSARI. IL CASO MORO. VITTORIA F., Aldo Moro non era un uomo di potere, era il potere: lo statista, l’uomo, l’intellettuale, il credente, L'UNITA', 17.03.2024

 Raccontare di Aldo Moro è, senza dubbio, da un lato fonte di forte emozione e commozione essendo, pur a distanza di tanti anni, non ancora spento l’impatto emotivo della sua tragica uccisione, dall’altro necessario, per far riemergere e conoscere, specie alle nuove generazioni, non solo e non tanto la sua fine quanto il suo lungo e caparbio impegno a favore del nostro Paese, delle sue istituzioni e della sua crescita politica e sociale.


ARTICOLO ORIGINARIO COMPLETO

POLITICA, VIOLENZA E REDDITO DI CITTADINANZA. PIETRO ICHINO. TELESE L. «Che fallimento i navigator, non fanno nulla», LA VERITA', 02.06.2020

 LEGGI L'ARTICOLO

IL SITO DI PIETRO ICHINO 



POLITICA E VIOLENZA. NUOVE BRIGATE ROSSE. REDAZIONE, Imputati Bortolato e Caprio già arrestati per le nuove Br, IL MATTINO DI PADOVA, 20.12.2019

 I due padovani arrestati nell’ambito del blitz messo a segno il 12 febbraio 2007 finiscono in nuova inchiesta con altri 11 indagati



nomi sono quelli ricorrenti, tante volte sentiti, tante volte letti negli atti giudiziari. Anche i nomi scritti negli atti più delicati come quelli relativi all’inchiesta sulla ricostituzione delle Brigate Rosse: i padovani Davide Bortolato 49enne, e Amarilli Caprio, 39 anni, condannati rispettivamente a 11 anni e a 2 anni e 2 mesi per aver fatto parte di un gruppo neo-brigatista anche se non è stata riconosciuta in appello e in Cassazione la matrice terroristica. 

GIUSTIZIA ITALIANA. IL CASO FINI-TULLIANI. TRADITORI IN FAMIGLIA? REDAZIONE, Casa a Montecarlo, chiesti otto anni per Fini. Tulliani: «Gli nascosi l’origine del denaro», DOMANI, 18.03.2024

 «Ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro che ero convinta fosse di mio fratello. Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità». È quanto ha detto in aula Elisabetta Tulliani imputata, assieme all'ex presidente della Camera, al fratello 

Elisabetta Tulliani, imputata assieme al compagno Gianfranco Fini nel processo per l’acquisto di una casa a Montecarlo, ha ammesso di aver nascosto a Fini la provenienza del denaro. Il pm ha chiesto otto anni per l’ex leader di An e nove per Tulliani



ISTITUZIONI PUBBLICHE. CARCERE E VIOLENZA. TROCCHIA N., Le botte, le urla, le suppliche: a Foggia un nuovo pestaggio di stato, DOMANI, 18.03.2024

 Il giorno è l’11 agosto 2023, il carcere è quello di Foggia, le vittime sono due reclusi, uno con problemi psichiatrici e un altro, il suo piantone, colpevole di aver visto. I presunti carnefici, ora ai domiciliari, sono dieci agenti penitenziari, definiti «come lottatori all’interno di un ring». Uno dei due pestaggi è stato filmato dalle telecamere di sorveglianza, gli indagati non sono riusciti ad cancellarne il contenuto, e il filmato (disponibile sul nostro sito) mostra i poliziotti penitenziari che colpiscono con pugni e calci un detenuto.


VIDEO DELLE VIOLENZE

POLITICA E VIOLENZA. POLITICA INTERNAZIONALE. LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE. ASSAEL D., Israele, l’occidente oppressore e il testacoda woke, DOMANI, 18.03.2024

 Le manifestazioni a cui assistiamo in queste settimane impongono alla nostra attenzione un’intersezione culturale, che si sta sempre più tramutando in un tema politica del nostro tempo



SINISTRA IN CRISI. IL FUTURO DEL PD. POLLASTRINI B., Il Pd e il lavoro di Penelope. Disfare la tela non conviene a nessuno, DOMANI, 18.03.2024

 L’Ulivo e lo stesso Pd sono nati nell’idea che solo con l’altra e l’altro puoi incidere sulle cose e i sentimenti. Quel tratto vale tanto più davanti a un mondo indecifrabile nel suo caos drammatico

martedì 12 marzo 2024

POLITICA E VIOLENZA. PRIMA DE 'IL CASO MORO'. FASANELLA G., “Aldo Moro, i terroristi parte di un gioco più grande di loro”. Così le potenze Nato volevano sbarazzarsene. Prima delle Br, IL FATTO, 16.03.2024

 Nel libro di Giovanni Fasanella, "Il Puzzle Moro", l'analisi di documenti inglesi e americano oggi desecretati. Raccontano che non erano le Brigate rosse le sole nemiche del presidente della Dc sequestrato il 16 marzo 1978 e ucciso 55 giorni dopo. Usa, Uk, Francia e Germania erano preoccupate dal rischio di un Pci al governo e dalla sua apertura verso il mondo arabo. Nei vertici al massimo livello l'ipotesi di intervenire anche con "metodi per noi ripugnanti"


Non è questione di dietrologia e complotti. Sono i documenti a parlare. E i documenti mostrano che non erano solo le Brigate rosse a vedere in Aldo Moro un nemico. E’ il filo conduttore del libro di Giovanni Fasanella Il puzzle Moro (Chiarelettere, 368 pagine, 17,60 euro), basato su testimonianze e documenti inglesi e americani oggi desecretati. Negli anni Sessanta e Settanta Londra, Washington, Parigi e Berlino temono innanzitutto che in Italia il Partito comunista italiano più forte d’Europa possa andare al potere, sia pur legittimamente attraverso il voto, sconfiggendo una Dc minata da scandali e clientele. E neppure gradiscono le aperture del nostro Paese verso il mondo arabo, Libia e Palestina incluse. Moro era il volto che meglio incarnava questi pericoli, come dimostra il brano tratto dal libro che pubblichiamo di seguito per gentile concessione di Chiarelettere.





Sul "caso Moro" vedi anche questa pagina de "Il Riformista"