domenica 19 febbraio 2017

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD. CHE COSA NON DICE RENZI. M . FAGOTTO, 19 febbraio 2017

Nel suo discorso all'Assemblea nazionale del PD tenutosi domenica 19 febbraio il segretario uscente del partito elude una serie importante di questioni. Vediamone alcune:


ORIGINI DEL MOVIMENTO 5 STELLE. INTERVISTA CON B. GRILLO DEL 1992. R. GATTI, Quando Beppe Grillo creò la politica del vaffa: l'intervista del 1992 è il suo vero manifesto, L'ESPRESSO, 17 febbraio 2017

o spettacolo è appena terminato, e Beppe Grillo, madido di sudore, elegantissimo nel suo doppiopetto Armani «identico a quello di Michele Santoro, ma io sono di famiglia ricca» - se ne sta in piedi nel suo camerino piccolissimo e affollatissimo, a bere acqua minerale e a esternare in totale libertà. È un Grillo furioso, quello che ci si para davanti. Ha appena finito di "fanculare" mezzo mondo, da Vittorio Sgarbi al ministro Francesco De Lorenzo, da Licio GeIIi a Maurizio Costanzo: e ora, non contento, se la prende con un paio di malcapitati ambientalisti, che non gli hanno perdonato le battutine ironiche lanciate all'indirizzo di Fulco Pratesi, l'ex presidente del Wwf Italia. Reo di aver fatto da testimoniai all'American Express, e di aver quindi contribuito a incrementare il tasso di inquinamento atmosferico: «Perché per ogni spesa fatta con la carta di credito ti danno in dotazione tre foglietti di carta, che poi vengono bruciati e creano pulviscolo atmosferico, che poi ricade in mare e viene mangiato dai pesci, che vengono poi mangiati da noi, nei ristoranti alla moda. Come siamo intelligenti: ci mangiamo le nostre carte di credito a 50 mila lire il chilo...».


sabato 18 febbraio 2017

POLITICHE IN EUROPA. REDDITO DI BASE E TASSA SUI ROBOT. R. CICCARELLI, Europarlamento: «No» al reddito di base, «Sì» alle norme sui robot, IL MANIFESTO, 18 febbraio 2017

Il parlamento europeo nella seduta plenaria tenuta a Strasburgo giovedì scorso ha bocciato il reddito di base universale come misura compensativa della disoccupazione tecnologica provocata dall’uso dei robot e dell’automazione nel mercato del lavoro. Questa misura avrebbe dovuto essere finanziata con una «tassa sui robot» versata dalle aziende che li usano nella produzione. Trecento e ventotto eurodeputati dei gruppi conservatori e liberisti (Ppe, Alde e Erc) hanno votato contro, 286 (socialisti, Gue e altri) a favore.

FILOSOFIA POLITICA. UN SAGGIO SUL POPULISMO. M. BASCETTA, L’identità stanziale del populismo, IL MANIFESTO, 17 febbraio 2017

«Un testo articolato e complesso», così Carlo Formenti definisce nelle sue conclusioni La variante populista, il libro che ha recentemente pubblicato per i tipi di DerveApprodi (pp.282, euro 20). Non ha torto. Si tratta di un lavoro ambizioso che, partendo dal quadro generale del neoliberismo, passa in rassegna un gran numero di entità territoriali ed esperienze politiche, dalla Cina, all’America latina, dagli Usa all’Europa, nonché buona parte delle realtà di movimento e delle formazioni politiche che hanno popolato la scena in questo inizio di secolo. Con particolare attenzione a quelle che potrebbero rappresentare una «variante populista» della lotta di classe ai tempi del neoliberismo: dalle «rivoluzioni bolivariane» in America Latina ai sostenitori di Bernie Sanders, da Podemos ai nostri pentastellati.

IDEOLOGIE POLITICHE ALL'EPOCA DEI SOCIAL NETWORK. IL MANIFESTO DI ZUCKERBERG. P. M. ALFIERI, Il «manifesto». Se l'«antipolitico» Zuckerberg parla già come un candidato, AVVENIRE, 18 febbraio 2017

I social network possono favorire la creazione di una «comunità globale» sempre più necessaria in un mondo che tende a polarizzarsi e dove si stanno rafforzando le tendenze isolazioniste. Almeno è quello che suggerisce sul suo profilo il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. Sicurezza, “fake news”, impegno civile e inclusività. In quello che appare come un vero e proprio “manifesto” Zuckerberg risponde alle critiche e difende la globalizzazione.

CATTOLICESIMO E ECONOMIA. LA MORTE DI M. NOVAK. F. FELICE, Filosofia e giustizia. Morto Michael Novak, il teologo dell’«economia libera», AVVENIRE, 17 febbraio 2017

«Sai qual è la differenza tra un ottimista e un pessimista? Il pessimista dice: "che disgrazia, abbiamo toccato il fondo", l’ottimista gli risponde: "no, si può andare ancora più a fondo!”». È una delle tante battute che il professor Michael Novak era solito lanciare nel bel mezzo di una discussione. Michael ci ha appena lasciati e un senso di vuoto ha colto tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato la forza, l’impegno, l’acume e il coraggio. Giovane neolaureato presso la periferica università di Teramo, ebbi la fortuna di essere invitato a lavorare con lui all’American Enterprise Institute (AEI) di Washington DC, la mia vita è cambiata ed è iniziata una stupenda avventura.

domenica 12 febbraio 2017

FENOMENI SOCIO-POLITICI E SINGOLARITA'. CURINI, SOLARI, Non capiamo cosa accade? Siamo alle soglie di una «Singolarità», COR. DELLA SERA, 11 febbraio 2017

Il «mondo è andato avanti» soleva ripetere Roland, il pistolero nella lunga (e fortunata) serie de La Torre Nera di Stephen King. E in effetti Brexit prima, l’elezioni di Donald Trump poi (ma anche, a ben vedere, il referendum costituzionale, almeno nella sua dimensione del No) hanno fatto sorgere diversi dubbi sulla nostra perdurante capacità di comprendere fenomeni sociali complessi, per giunta in divenire sotto i nostri occhi.

sabato 11 febbraio 2017

RICERCA ITANES. RENZI E IL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE. F. MARTINI, Renzi e il referendum: agli italiani piacevano le singole riforme, non chi le ha proposte, LA STAMPA, 11 febbraio 2017

Era un legittimo sospetto, ora c’è la «prova»: agli elettori i singoli aspetti della riforma costituzionale piacevano tutti, nessuno escluso, in particolare la riduzione dei senatori convinceva il 71,3% degli italiani, eppure una volta chiamati ad esprimersi sull’intero «pacchetto-Renzi» quel giudizio si è clamorosamente rovesciato e il 4 dicembre il No ha nettamente vinto. È uno dei tanti dati che emergono da un’indagine Itanes, l’istituto che da dieci anni produce le ricerche più fondate sugli orientamenti politici degli italiani, perché basate non su sondaggi settimanali, ma su un campione costante di tremila persone, interpellate periodicamente. 

domenica 5 febbraio 2017

POLITICA DELLA SCUOLA. RIFORMA DELLA BUONA SCUOLA. RAPPORTO OCSE-PISA. FREGONARA, RIVA, Ocse-Pisa 2015, Italia al palo: studiamo più degli altri ma andiamo peggio a scuola, CORRIERE DELLA SERA, 5 febbraio 2017


Ci risiamo. Anche dall’ultimo rapporto Ocse-Pisa sulle competenze dei quindicenni di mezzo mondo nelle scienze, in lettura e in matematica (540 mila studenti di 72 diversi Paesi ed economie), l’Italia esce con le ossa rotte nel confronto non tanto e non solo con le solite tigri asiatiche che svettano a distanze siderali (Singapore in testa con 556 punti contro i 481 dei nostri ragazzi), ma anche con i nostri vicini di casa europei e, al di là dell’Oceano, pure con gli Stati Uniti e soprattutto il Canada, al quinto posto in assoluto con i suoi 528 punti, dietro a Giappone, Estonia e Finlandia. Mentre nella penultima edizione, incentrata sulla matematica, avevamo recuperato parecchie posizioni, in questa che era puntata sulle scienze (e per la prima volta è stata eseguita dai ragazzi al computer), fatichiamo a restare a galla. Gli studenti italiani di seconda superiore sono staccati di parecchie leghe da inglesi, tedeschi e francesi, sorpassati da spagnoli e portoghesi: solo la Grecia ci salva dall’umiliazione della maglia nera. E le beffa è che studiamo molto più degli altri: 50 ore in media (fra scuola e soprattutto compiti a casa quando non ripetizioni private) contro le 36 ore dei finlandesi dei miracoli e le 41 degli sgobboni giapponesi. E nonostante ciò andiamo molto peggio degli altri.

SOCIETA' E MOVIMENTI IN ITALIA. IL MOVIMENTO DEL 77. LA LETTURA, 5 febbraio 2017

http://kikukula2.blogspot.it/2017/02/societa-e-movimenti-in-italia-il.html

POLITICA DELLA SCUOLA E RIFORMA DELLA BUONA SCUOLA. LETTERA DI DOCENTI UNIVERSITARI AL GOVERNO. GLI ITALIANI NON CONOSCONO LA LINGUA ITALIANA. REDAZIONE,Lettera di 600 docenti universitari al governo: “Gli studenti scrivono male, dovete interve, LA STAMPA, 5 febbraio 2017

«È chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. 

sabato 4 febbraio 2017

DIBATTITO SULLA GLOBALIZZAZIONE. A. ALESINA, Economia e nazioni, le virtù dell’era globale, CORRIERE DELLA SERA, 24 gennaio 2017

E' ormai di moda criticare la «globalizzazione». Lo fanno in tanti, dal nuovo presidente americano Donald Trump ai tradizionali no-global di estrema sinistra passando per quei partiti europei definiti «populisti» come la Lega ed il Movimento Cinque Stelle da noi, Le Pen in Francia e tanti altri partiti xenofobi nel Centro e Nord Europa. Ormai la parola «globalizzazione» è quasi un anatema.

DIBATTITO SULLA GLOBALIZZAZIONE. L. PELLICANI, Altro che povertà, la globalizzazione ha reso il mondo un posto migliore, IL FOGLIO, 4 febbraio 2017

Nei primi anni Settanta, sulle pagine del quotidiano più diffuso e autorevole  del nostro paese – il Corriere della Sera diretto dal sedicente liberale Piero Ottone – Pier Paolo Pasolini aveva ossessivamente reiterato che “la continuità fra fascismo fascista e fascismo democristiano era completa e assoluta” e che il sistema capitalistico era “il più repressivo totalitarismo che ci fosse mai stato” a motivo del fatto che “il potere coatto dei consumi ricreava e deformava la coscienza del popolo italiano fino a una irreversibile  degradazione”.