domenica 29 maggio 2016

ITALIA SOVVERSIVA. MARIO TRONTI. A. GNOLI, Mario Tronti: "Sono uno sconfitto, non un vinto. Abbiamo perso la guerra del '900", LA REPUBBLICA, 28 settembre 2014

SOTTO la suola delle sue scarpe è ancora riconoscibile il fango della storia. "È tutto ciò che resta. Miscuglio di paglia e sterco con cui ci siamo illusi di erigere cattedrali al sogno operaio ". Ecco un uomo, mi dico, intriso di una coerenza che sfonda in una malinconia senza sbavature. È Mario Tronti, il più illustre tra i teorici dell'operaismo. Ha da poco finito di scrivere un libro su ciò che è stato il suo pensiero, come si è trasformato e ciò che è oggi. Non so chi lo pubblicherà (mi auguro un buon editore). Vi leggo una profonda disperazione. Come un diario di sconfitte scandito sulla lunga agonia del passato che non passa mai del tutto, che non muore definitivamente. Ma che non serve più. 


sabato 28 maggio 2016

ITALIA SOVVERSIVA. IL CASO TONI NEGRI. M. PANNELLA, Il caso Toni Negri, ARCHIVIO RADICALE, 15 luglio 1983

Appunti e spunti in riferimento agli articoli di Ferrara, Galante Garrone, Trombadori e altri.

SOMMARIO: Toni Negri, leader dell'autonomia operaia ed imputato per numerosi reati di terrorismo, viene eletto alla Camera dei deputati nella lista del Partito radicale il 26 giugno 1983 e di conseguenza scarcerato. Rispondendo alle numerose critiche che vengono avanzate in numerosi articoli, Marco Pannella precisa il suo giudizio sulla cultura politica espressa dal terrorismo e in generale dai movimenti di estrema sinistra marxista e le ragioni della candidatura di Toni Negri. "Personalmente non credo di aver consentito con una sola parola, con un solo scritto di Toni Negri" ... "suppongo anche che Toni li abbia violati (i codici) e ne abbia ispirato e organizzato la violazione anche in ben altri casi" ma lo Stato, afferma Pannella, non può fare giustizia sommaria, tenere in carcere per oltre cinque anni una persona senza processarla, accusarla, con dolo, di reati non commessi, violare tutti i principi del diritto e le garanzie poste a tutela dell'imputato. 


https://www.youtube.com/watch?v=C8zPAXTnlMY INTERVISTA DI E. BIAGI A NEGRI E PANNELLA

LA CRISI DEL CETO MEDIO. A. M. COSTA, La classe media tradita dalla globalizzazione, LA STAMPA, 28 maggio 2016

L’autore Antonio Maria Costa è economista e docente universitario.È stato direttore dell’ufficio delle Nazioni Unite contro il narco-traffico dal 2002 al 2010

Per mezzo secolo, dopo la Seconda guerra mondiale, i valori dell’Occidente si sono diffusi: libertà, sovranità popolare e stato di diritto. La democrazia si è affermata anche in economia: il libero scambio di merci e capitali ha generato lavoro e benessere nel mondo. Tutti hanno vinto. In Europa e Nord America si è rafforzata la classe media, orgogliosa di avere lavoro, pensione e casa. In Asia e Sud America un miliardo di persone è uscito dalla povertà. Poi tutto è cambiato. 

lunedì 16 maggio 2016

BERTINOTTI. DAL COMUNISMO ALLA COMUNIONE. C. ZAPPERI, Bertinotti: il movimento operaio è morto, in CL ho ritrovato un popolo, CORRIERE DELLA SERA, 18 aprile 2016

MILANO «L’eutanasia del movimento operaio ha disperso la memoria di cosa è stato il dialogo con il mondo cattolico». Fausto Bertinotti parte da qui, rievocando il Togliatti del discorso ai cattolici a Bergamo nel 1963 e le esperienze post conciliari degli anni Sessanta, per spiegare in quale contesto nasce il rapporto con Julián Carrón, leader spirituale di Comunione e liberazione. L’ex segretario di Rifondazione comunista, marxista non pentito, la scorsa estate è intervenuto al Meeting di Rimini e in queste settimane ha partecipato in diverse città (le ultime Imola e Cremona) alla presentazione del libro del successore di don Giussani, La bellezza disarmata.

R. CASATI. COLONIALISMO DIGITALE 2. R. CASATI, Mal di scuola digitale, IL SOLE 24 ORE, 12 maggio 2013

Il colonialismo digitale è un'ideologia che si riassume in un semplice principio, un condizionale. Si può, quindi tu devi. Se è possibile che una certa cosa o attività migri verso il digitale, allora deve migrare. I coloni digitali si adoperano per introdurre le nuove tecnologie in ogni settore della vita delle persone, dalla lettura al gioco, dal supporto alla decisione all'insegnamento, dalla comunicazione alla pianificazione, dalla costruzione di oggetti all'analisi medica; la tesi colonialista è data per scontata dai coloni, che ne apprezzano la semplicità: è assolutamente generale, dato che si applica a qualsiasi cosa o attività in modo indifferenziato.

ROBERTO CASATI. SCUOLA SOCIETA'. CONTRO IL COLONIALISMO DIGITALE. R. LOCATELLI, Recensione al saggio di R. Casati, DOPPIOZERO, 4 giugno 2013

Ho trovato il pdf di Contro il colonialismo digitale di Roberto Casati nella mia casella di posta durante un seminario in università sulla percezione uditiva. Non appena finito il seminario, ho iniziato a leggerlo, ma nel giro di dieci minuti ho avuto modo di abbandonare ancora l’app di visualizzazione dei pdf per controllare la casella di posta un paio di volte, prendere alcuni appunti per questa recensione, rispondere a un amico su skype, cercare sul sito dell’editore Palgrave un volume che ripropone i contributi, tra cui quello di Casati, a un convegno on-line sull’«e-text» che avevo seguito ai tempi ma di cui ignoravo la riedizione e poi nel mio archivio di pdf alla ricerca di un altro testo di Casati, attinente non al libro che stavo leggendo ma ai temi discussi poco prima al seminario. Alla fine, ho disattivato il wi-fi del mio iPad e ho iniziato a leggere per davvero.
Quest’irrilevante cenno autobiografico illustra bene la tesi centrale del libro di Casati: l’ambiente digitale costituisce minaccia per la lettura e dobbiamo trovare attivamente delle strategie per rinconquistarla.

domenica 15 maggio 2016

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI. G. DE RITA, Distinguere i campi in una «poliarchia» di poteri distribuiti, CORRIERE DELLA SERA, 15 maggio 2016

Credo e spero che si sia in molti a essere preoccupati dalle troppe tensioni e della larga confusione che si va creando fra le istituzioni che si occupano di legalità e di moralità nei diversi segmenti dell’azione pubblica, politica o amministrativa che sia. Non si tratta più, come in un recente passato, di tensioni derivanti da più o meno giustificati protagonismi individuali o categoriali; ma di un continuo affastellamento di polemiche così diffuse, e spesso così generiche, da creare una grande confusione di ruoli e di responsabilità, e alimentata fra l’altro da una piena di dichiarazioni, comunicati ufficiali, articoli e interviste, campagne mediatiche, messaggi e messaggini telematici.

mercoledì 11 maggio 2016

FILOSOFIA POLITICA. S. ZIZEK E LA LOTTA DI CLASSE. B. VECCHI, Slavoj Zizek e i cugini di sangue del populismo europeo, IL MANIFESTO, 10 maggio 2016

Il nuovo volume di Slavoj Zizek La nuova lotte di classe (Ponte alla Grazie, pp. 141, euro 13) raccoglie testi che il filosofo di origine slovena ha scritto da quando l’«emergenza migranti» ha scosso le già fragili fondamenta dell’Unione europea. Nel comporre questo libro, Zizek ha rielaborato testi già noti, aggiornandoli per precisare il suo punto di vista. Due saggi, in particolare modo il primo e il penultimo, hanno avuto infatti una accoglienza polemica in Rete, perché esprimono uno scetticismo radicale verso la parola d’ordine dell’apertura delle frontiere, invitando nel contempo a dialogare con chi, nel vecchio continente, propone una regolamentazione dei flussi migratori perché chi arriva in Europa esprime modi d’essere incompatibile con lo stile di vita europeo. L’accusa più dura contro di Zizek non lasciava spazio a dubbi: le sue posizione erano niente altro che un mimetico appoggio alle tossiche parole d’ordine xenofobe in forte diffusione in Austria, Germania, Svezia, Inghilterra e Ungheria.

domenica 1 maggio 2016

IL CASO RENZI. IL ROTTAMATORE SI E' INCEPPATO. C. ZAPPERI, Chicco Testa: una vita in prima linea fra politica, aziende e belle donne, CORRIERE DELLA SERA, 1 maggio 2016

Per il ministero dello Sviluppo economico il premier Renzi punta su Testa, 63 anni, già leader di Legambiente, poi deputato Pci e quindi presidente dell’Enel. Un personaggio che ama la vita mondana e spesso al centro del gossip