giovedì 22 novembre 2018

LE COLPE DELLA BORGHESIA ITALIANA. A. CREPALDI, Borghesia cialtrona, IL FATTO, 5 luglio 2013

Se il Paese è alla deriva è soprattutto colpa della nostra borghesia stracciona.

POLITICHE DELLA SCUOLA E NUOVO GOVERNO. R. CICCARELLI, Alternanza scuola-lavoro, Di Maio e le «competenze trasversali», IL MANIFESTO, 20 novembre 2018

Volevano «abolire» la «Buona Scuola» di Renzi, ma l’alternanza scuola-lavoro resta, sia pure con le ore tagliate. A condizione che serva a imparare, obbligatoriamente, «un lavoro di qualità, non a friggere patatine da McDonald’s» ha detto ieri il ministro Luigi Di Maio. L’alternanza «si dà un obiettivo: sviluppare le competenze». «Trasversali» per il sottosegretario Giuliano. Con i populisti resta intatta la pedagogia del capitale umano: l’illusione che lo studente apprenda un lavoro, mentre è un performer addestrato a farsi concavo e convesso rispetto anche alle richieste di Mc Donald’s (con il quale il Miur ha sottoscritto un progetto)
e a un governo che si presenta come un manager delle risorse umane.

mercoledì 21 novembre 2018

EDUCAZIONE POLITICA E LETTURE CONSIGLIATE. A. CODACCI-PISANELLI, Cari ragazzi, ecco cosa leggere per imparare ad amare la politica vera, L'ESPRESSO, 22 ottobre 2018

Se un mattino d’autunno un ragazzo alla soglia del diciotto anni chiedesse un consiglio su cosa leggere per farsi un’idea della politica? Se, con l'aiuto di un professore illuminato, decidesse di mirare le sue letture scolastiche alla preparazione del primo appuntamento elettorale? Se cercasse rinforzi per non lasciarsi travolgere dalle bufere politiche quotidiane, che saranno pure tempeste in un bicchier d'acqua ma possono demotivare chi ancora non è stato chiamato alle urne?

domenica 18 novembre 2018

FORUM PD. INTERVENTO DI M. CACCIARI.


SCUOLA E RELIGIONI. TERNI. G. GAETANO, Terni, no alla recita di Natale a scuola: disturba le altre culture, CORRIERE.IT, 18 novembre 2018

«No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto». La leghista Valeria Alessandrini, assessore alla scuola del Comune di Terni, denuncia su Facebook «la decisione di una dirigente scolastica che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù». 

Immagine dal sito del CORRIERE.IT

sabato 10 novembre 2018

MARX E L'ALIENAZIONE. RECENSIONE DI P. MISSIROLI A “Scritti sull’alienazione” di Karl Marx. Testi scelti a cura di M. Musto, PANDORA, 9 NOVEMBRE 2018

Esattamente duecento anni or sono, in una non enorme casa nel centro di Treviri, una non grande città nell’allora non esteso Regno di Prussia, nasceva Karl Marx.
Non eccessivamente ricca la sua famiglia, non troppo noto il suo cognome, non incredibilmente colti i suoi genitori. Tutte le caratteristiche per descrivere l’inizio di una vita nella media, si direbbe. Invece, come tutti sanno ancora oggi, infinita sarebbe stata la sua fortuna. Di Marx appena ventiquattrenne si diceva:
“Immaginati Rousseau, Voltaire, d’Holbach, Lessing, Heine e Hegel fusi in una sola persona. Ecco il dottor Marx.”
Questo ragazzo di Treviri avrebbe ridisegnato i confini del mondo e dell’analisi di esso.

POLITICA E FILOSOFIA, IERI E OGGI. INTERVISTA CON M. CACCIARI. BOTTOS, MESINI, Teoria e politica tra anni ’70 e ’80 in Italia. Intervista a Massimo Cacciari, PANDORA, 15 ottobre 2018

(...)
Di questo nesso tra teoria e politica si sente oggi la mancanza.
Cacciari: Ma è finito, è finito completamente. Questo è vero non solo per l’Italia. Cose analoghe potevano accadere anche nella Germania di Brandt e Schmidt, accadevano anche nella Francia di Mitterrand o di De Gaulle. Sono tutti personaggi che avevano questa istanza e da ciò veniva la relazione necessaria con una qualche dimensione di discorso filosofico. Tutto ciò è venuto meno. Forse perché è venuta meno la centralità della politica. Perché questa non è una crisi della filosofia secondo me, ma una crisi della politica. Siamo in una dimensione in cui la politica non conta più nulla, non ha più in mano la gestione del mondo e allora diventa tecnica amministrativa. Forse non si tratta di un venir meno della filosofia quanto proprio della politica. (...)
Leggi l'intervista: https://www.pandorarivista.it/articoli/intervista-massimo-cacciari/

SOCIALISMO E POPULISMO. C. FORMENTI, Quando sovranismo fa rima con socialismo, MICROMEGA, 9 novembre 2018

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Che certi termini abbiano assunto questo significato deteriore non è avvenuto a caso. Si tratta di una reazione del senso comune contro certe degenerazioni culturali, ecc., ma il ‘senso comune’ è stato a sua volta il filisteizzatore, il mummificatore di una reazione giustificata in uno stato d’animo permanente, in una pigrizia intellettuale altrettanto degenerativa e repulsiva del fenomeno che voleva combattere>>: così Gramsci nei “Quaderni” (Quaderno 8, § 28, p. 959 dell’edizione critica Einaudi).
Proviamo ad applicare questa citazione all’uso che oggi viene fatto di termini come populismo e sovranismo da parte dei partiti tradizionali, di destra come di sinistra. La parola populismo, che occupa da tempo un ruolo non marginale nella storia del moderno dibattito politico - nel corso della quale ha assunto valenze e significati diversi - è stata “emulsionata” dal linguaggio contemporaneo dei media, i quali l’hanno ridotta a puro strumento di propaganda politica, anatema da scagliare contro ogni forma di opposizione al pensiero unico liberal liberista. Quanto a sovranismo – che è un neologismo di origine relativamente recente (si riferisce originariamente ai movimenti che rivendicavano l’indipendenza del Québec dal resto del Canada) -, ha subito in tempi brevi un destino analogo: è stato adottato dalla langue de bois mediatica per analoghi fini propagandistici, per accreditare cioè l’associazione automatica fra ogni posizione politica che rivendichi la riconquista della sovranità nazionale e l’uscita dall’Unione europea e i nazionalismi di destra.