domenica 30 novembre 2014

ISIS GUERRE RELIGIONI E RAZZISMO. L. NAPOLEONI, da IL FATTO, 30 novembre 2014

http://kikukula4.blogspot.it/2014/11/isis-guerre-ed-economia-l-napoleoni.html

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. ALDO BONOMI, Se la politica è simulacro non c’è società possibile, IL MANIFESTO, 25 novembre 2014

gli ultimi mesi la poli­tica ita­liana si è costel­lata di eventi che le hanno impresso un’accelerazione potente. Se non fosse che il ter­mine è abu­sato, ver­rebbe da dire che siamo nel pieno di una fase costi­tuente. 

RAPPORTO SULLO STATO DEI DIRITTI IN ITALIA. V. SCALIA, Un rapporto sullo stato dei diritti, IL MANIFESTO, 28 novembre 2014

A par­tire dalla caduta del muro di Ber­lino, il dibat­tito alla natura, alla pro­te­zione e all’implementazione dei diritti umani, è tor­nato ad essere rile­vante tra gli addetti ai lavori. Da un lato, la fine dell’esperienza sovie­tica ha com­por­tato il tra­monto dell’universale asso­luto, per cui la sin­tesi dei tre prin­cipi di libertà, ugua­glianza e fra­ter­nità ten­tata all’ombra del Crem­lino si è rove­sciata nel suo oppo­sto. Dall’altro lato, il neo­li­be­ri­smo e la glo­ba­liz­za­zione hanno inferto colpi letali all’impalcatura social­de­mo­cra­tica eretta dopo la crisi del 1929. 

ANTROPOLOGIA E POLITICA. G. AMENDOLA, La politica sulla vita non fa ostaggi. Recensione a Didier Fassin, Ripoliticizzare il mondo, IL MANIFESTO, 21 novembre 2014

 La rela­zione tra vita e poli­tica ha costi­tuito, almeno dalla fine degli anni Ottanta in poi, il tema cen­trale del dibat­tito teorico-politico, e in par­ti­co­lare di quello ita­liano. 

ANNI SETTANTA TERRORISMO E ROMANZO.M. ALBERTI, Il terrorismo non è un romanzo, IL MANIFESTO, 22 novembre 2014

 rap­porto fra i cosid­detti «anni di piombo» e la nar­ra­tiva ita­liana è al cen­tro del bel sag­gio di Gabriele Vitello, stu­dioso for­ma­tosi alla scuola di Romano Lupe­rini e dot­tore di ricerca all’Università di Trento (L’album di fami­glia. Gli anni di piombo nella nar­ra­tiva ita­liana, Tran­seu­ropa, euro 14,90).

martedì 25 novembre 2014

ELEZIONI REGIONALI E ASTENSIONISMO. M. DONDI, Elezioni Regionali 2014: la regressione della socializzazione politica, IL FATTO, 25 novembre 2014

La forza attrattiva di un candidato si pone di fronte a tre livelli di crescente difficoltà: convinci i tuoi, convinci gli indecisi, convinci gli avversari.

VOTO REGIONALE E ASTENSIONISMO. A. PANEBIANCO, Il voto di chi non vota, CORRIERE DELLA SERA, 25 novembre 2014

C ome era prevedibile, colpisce il picco raggiunto dall’astensionismo nelle elezioni regionali dell’ Emilia-Romagna. Date le caratteristiche politiche e culturali che le vengono da sempre attribuite, una affluenza del 37,7 per cento (contro il 68 delle precedenti Regionali) fa effetto. Anche se, bisogna dire, quella valanga di astenuti non ha sorpreso chi vive in quella regione e, nelle settimane precedenti al voto, ha avuto modo di fiutare il vento.

domenica 16 novembre 2014

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. I. DIAMANTI, Governo giù, il premier perde 10 punti. Scende il Pd e vola la "Lega nazionale", LA REPUBBLICA, 16 novembre 2014

PER la prima volta, da quando è divenuto premier, Matteo Renzi appare in difficoltà, fra gli elettori. Certo, anche nello scorso settembre gli indici di fiducia nei suoi confronti e verso il governo avevano subito un sensibile calo, rispetto a giugno. Ma in quel caso si trattava di un assestamento, dopo la crescita, tanto forte quanto anomala, seguita al successo nelle elezioni Europee. E poi, soprattutto, non si vedevano conseguenze sugli orientamenti di voto. Il Pd, in particolare, stazionava oltre il 40%. Esattamente come alle Europee. Oggi non è così. Il sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, realizzato nei giorni scorsi, rileva un nuovo, forte ridimensionamento, che si consuma in un solo mese. Visto che l’ultimo sondaggio era stato svolto in ottobre, la settimana precedente la manifestazione della Cgil. Questa volta, però, il calo coinvolge non solo la popolarità del governo e del premier, ma lo stesso voto al Pd. Vediamo nel dettaglio.

SONDAGGI. IL GRADIMENTO DEI PARTITI ITALIANI. N. PAGNONCELLI, Più imprenditori, meno impiegati Così si trasforma l’elettorato del Pd, CORRIERE DELLA SERA, 16 novembre 2014

Sei mesi dopo le elezioni europee gli orientamenti di voto degli italianiripropongono lo stesso scenario politico. La graduatoria dei principali partiti, infatti, risulta confermata dal sondaggio odierno: il Pd si conferma al primo posto con il 38,3% delle preferenze, seguito da Movimento 5 Stelle (20,8%), Forza Italia (16,1%) e Lega Nord (8,1%). Più staccati Sel (4%), Ncd (3,2%), Fratelli d’Italia An (3,0%), Udc (1,7%) e Rifondazione (1,1%). I restanti partiti si collocano al di sotto dell’1%.

martedì 11 novembre 2014

LA BANCAROTTA DEI POST-MISSINI E DEI POST-COMUNISTI IN ITALIA. A. CARIOTI, Destra inutile? Ma anche la sinistra..., LA LETTURA

C’è un’amarezza diffusa tra coloro che in passato si collocavano nel campo definito comunemente della destra, ma che andrebbe forse delimitato con più esattezza al filone del neofascismo, nel quale, per quanto variegato fosse, certo non si esaurivano tutte le destre possibili. Gli atteggiamenti che si riscontrano sono di vario tipo, ma tutti riconducibili all’immensa delusione subita nei vent’anni seguiti al cosiddetto «sdoganamento» e comunque alla mutazione del vecchio Msi, nostalgico e diffidente delle novità, nell’ambiziosa e modernizzante Alleanza nazionale.

LO SFALDAMENTO DELLA SOCIETA' ITALIANA. E. GALLI DELLA LOGGIA, Argini infranti di una comunità. I segni di un degrado civile, CORRIERE DELLA SERA, 11 novembre 2014

L’Italia innanzitutto cade a pezzi. Il Paese fisico, il suo territorio, è perennemente sotto una spada di Damocle dall’Alpi alla Sicilia. In qualunque parte della Penisola bastano in pratica 24 ore di pioggia intensa per allagare interi quartieri di città, far chiudere le scuole, far franare tutto ciò che può franare, per interrompere ogni genere di comunicazioni. E regolarmente dopo che da anni ed anni tutti i rischi erano a tutti ben noti; e sempre, o quasi, dopo che i fondi per i lavori necessari erano stati stanziati, e sempre, o quasi, perfino dopo l’esecuzione dei lavori stessi. Ma non c’è niente da fare. Piove, e regolarmente i muraglioni costruiti si sbriciolano, gli argini alzati non tengono, i sistemi fognari saltano, i ponti crollano: il nostro destino è l’esondazione. 

sabato 8 novembre 2014

RENZI E LE CENE CON I RICCHI. L. SAPPINO, Cosa c’è dietro alle ricche cene di Renzi, L'ESPRESSO, 8 novembre 2014

Le cene con imprenditori, ricchi notabili e generoni, si fanno da tempo, in realtà. Lo sa bene chi segue la politica locale, coi candidati sindaco e presidente (o aspiranti assessori e capogruppo) volentieri attovagliati con costruttori, banchieri e manager vari, per finanziare campagne elettorali faraoniche, vero schiaffo alla miseria e invito alla corruttela.


lunedì 3 novembre 2014

ITALIA EUROPA E IL PROBLEMA DELLA LINGUA. P. DI STEFANO, «Sì all’inglese lingua europea Allarme rosso per la scuola. Intervista con T. De Mauro», CORRIERE DELLA SERA, 3 novembre 2014

Punto primo: l’Europa è, storicamente, un’entità multilingue sia pure con importanti spinte di convergenza. Punto secondo: la questione della lingua in Europa non riguarda solo gli aspetti istituzionali e burocratici, ma è una questione di democrazia, perché è difficile costruire una grande comunità politica democratica se i suoi cittadini non dispongono di una lingua comune. Punto terzo: come tale, la questione linguistica è un problema che riguarda la cultura e che investe la scuola. Punto quarto: gli Stati e l’Ue nel suo insieme se ne disinteressano totalmente. Sono queste, a grandi linee, le tesi che Tullio De Mauro espone nel suo libro, In Europa son già 103 , in uscita per Laterza. Sottotitolo: Troppe lingue per una democrazia? . Con i suoi 82 anni portati appassionatamente, in poco più di 80 pagine, coniugando leggerezza e profondità, De Mauro affronta cronologie, mutamenti, contaminazioni, aspetti geopolitici. Senza dimenticare il caso italiano, per molti aspetti esemplare.

ITALIANI E CONOSCENZE. B. SEVERGNINI, Quell’indice dell’ignoranza primato senza gloria, CORRIERE DELLA SERA, 2 novembre 2014

Ho capito che qualcosa non andava domenica 12 ottobre, durante una lettura pubblica dei giornali organizzata al Museo Diocesano di Milano. Ho domandato ai presenti: «Quanti sono, secondo voi, gli immigrati in Italia?». Sguardi interrogativi, qualche sorriso imbarazzato. «Chi pensa rappresentino metà della popolazione, alzi la mano». Con mia grande sorpresa, diverse mani alzate. «Chi ritiene siano il 30%?». Altre mani alzate. «Chi crede, invece, che gli immigrati rappresentino il 15% degli abitanti?». Ancora mani alzate. 
In realtà, gli immigrati in Italia costituiscono il 7% della popolazione.