Torna in aula la sparatoria del 1975 in cui morì Mara Cagol, moglie di Renato Curcio. Morì anche l'appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, padre di tre figli. Lauro Azzolini si difende: «Io non c’ero»
Storia di Milano, storia d’Italia, storia aperta. Un sequestrato, due morti uccisi, un assassino ancora in libertà e forse adesso scoperto (il processo inizia proprio oggi 25 febbraio) o forse no, i terroristi delle Brigate Rosse e i carabinieri del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, le indagini su quegli omicidi che sono proseguite nonostante siano trascorsi quasi cinquant’anni da allora, ovvero dal furibondo scontro a fuoco intorno e dentro la Cascina Spiotta in aperta e florida campagna, stradine che si perdono, località Arzello, una frazione di Melazzo, paesino in provincia di Alessandria, Piemonte ordinato e poco abitato, aria sana, riposo, colori della natura, geografia extraurbana di decine di rifugi dei soldati della lotta armata con case a Milano: era il 4 giugno 1975. Ma per cominciare, una breve legenda introducendo persone e personaggi.