martedì 25 febbraio 2025

POLITICA E VIOLENZA. BRIGATE ROSSE 50 ANNI DOPO. GALLI A., Cascina Spiotta, dopo 50 anni il processo alle Br: «Uccise lui il carabiniere», l’accusa contro l'ex terrorista 81enne che oggi aiuta i disabili, CORRIERE.IT, 25.02.2025

 Torna in aula la sparatoria del 1975 in cui morì Mara Cagol, moglie di Renato Curcio. Morì anche l'appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, padre di tre figli. Lauro Azzolini si difende: «Io non c’ero»

Storia di Milano, storia d’Italia, storia aperta. Un sequestrato, due morti uccisi, un assassino ancora in libertà e forse adesso scoperto (il processo inizia proprio oggi 25 febbraio) o forse no, i terroristi delle Brigate Rosse e i carabinieri del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, le indagini su quegli omicidi che sono proseguite nonostante siano trascorsi quasi cinquant’anni da allora, ovvero dal furibondo scontro a fuoco intorno e dentro la Cascina Spiotta in aperta e florida campagna, stradine che si perdono, località Arzello, una frazione di Melazzo, paesino in provincia di Alessandria, Piemonte ordinato e poco abitato, aria sana, riposo, colori della natura, geografia extraurbana di decine di rifugi dei soldati della lotta armata con case a Milano: era il 4 giugno 1975. Ma per cominciare, una breve legenda introducendo persone e personaggi.



lunedì 24 febbraio 2025

ELEZIONI IN GERMANIA 2025. I FLUSSI ELETTORALI. DI GIUSEPPE L., Ecco come ha votato la Germania: AfD il partito più favorito dall’alta affluenza, DOMANI, 24.02.2025

 Alle elezioni in Germania è stata registrata un’affluenza record, che però potrebbe aver beneficiato in particolar modo l’estrema destra di AfD. Il dato è il migliore dal 1990: è andato alle urne l’84 per cento degli aventi diritto, un numero in aumento anche rispetto al 76,4 per cento del 2021.



Da CORRIERE.IT del 25.02.2025


giovedì 13 febbraio 2025

CORRUZIONE, CLASSIFICA INTERNAZIONALE. CARLONI E., Lotta alla corruzione, in Italia una parabola discendente: è ora di rimboccarsi le maniche, IL FATTO, 11.02.2025

 Stando ai dati e agli indicatori (di percezione di corruzione, questione su cui tornerò brevemente) di Transparency International, l’Italia “perde” due posizioni e si classifica ora in 52esima posizione, nella parte sinistra di una graduatoria che si apre come di consueto con i paesi dell’area scandinava (Danimarca e Finlandia), Singapore, la Nuova Zelanda. Una classifica che si riferisce a 180 paesi, dove le ultime posizioni sono riservate a Sud Sudan, Somalia, Venezuela e Siria. Stati fragili o “falliti”, questi ultimi, dal contesto sociale ed economico critico.



*Professore ordinario di diritto amministrativo, UniPg

GUERRA RUSSO-UCRAINA. TRAVAGLIO M., Viva l’America!, IL FATTO, 12.02.2025

 Nella commedia Viva l’Italia di Massimiliano Bruno, Michele Placido è un politico corrotto colpito da un morbo che gli inibisce le bugie e le ipocrisie e gli fa dire solo la verità. È quel che accade su scala planetaria ora che Trump inizia a svelare, senza trucco né maquillage, il vero volto degli Usa. Che hanno sempre badato al loro tornaconto, fregandosene di perdite di tempo tipo democrazia, diritto internazionale, principi umanitari, autodeterminazione dei popoli, solidarietà fra alleati. Come i loro nemici di turno. Ma sinora erano riusciti a nascondere i cazzi loro dietro alti valori morali, grazie alla propaganda ben pagata dei loro servi sparsi per il mondo. Trump, con la brutalità di un castigo divino veterotestamentario, annuncia che il re è nudo. E i trombettieri atlantisti non sanno cosa mettersi. Il caso Kiev, se non avessimo mandato al macello centinaia di migliaia di ucraini e in rovina l’economia europea per una guerra persa, sarebbe perfetto per una farsa di Baron Cohen.

lunedì 10 febbraio 2025

ALLA CONQUISTA DEI TERRITORI. ITALIA. DE GREGORIO C., Cambi di geografia anche in Toscana, LA REPUBBLICA, 10.02.2025

 Piombino vuole lasciare Livorno per unirsi a Grosseto, nel senso di provincia, e i livornesi non se ne fanno una ragione. Un po’ li capisco, conoscendoli. E’ proprio inconcepibile che ci sia qualcuno, addirittura un’intera popolazione – 34mila persone, mica una – che pur avendo l’inestimabile privilegio di potersi dire livornese ci rinunci. Ma come. E i Quattro Mori le libecciate il cinque e cinque, la torta di ceci nel panino (cinque lire di torta, cinque di pane), e le gabbionate al mare, e le code sulla Fi-Pi-Li per andare a Firenze via Pisa, e le zingarate d’estate i gavettoni d’acqua, l’ippodromo e la baracchina rossa d’Ardenza all’happy hour, e il ponce del Civili – tutta una tradizione anarchica, non stiamo qui a parlare di Mascagni e Caproni ma per lo meno Piero Ciampi, Zeb e le scritte sui muri.