mercoledì 23 aprile 2014

RENZUSCONI RITORNA. REDAZIONE, La lettera di Bondi scuote Forza Italia, LA STAMPA, 23 aprile 2014







Forza italia è come una nave in tempesta. E solo il Cav può raddrizzare il timone, evitando che molti scappino via. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, in tanti sarebbero pronti ad abbandonare la nave. Gli occhi sono puntati sul Senato, dove i numeri sono più traballanti. Il caso Bonaiuti potrebbe far scuola. E ogni giorno ci si chiede chi sarà il prossimo. Sandro Bondi, uno dei fedelissimi del leader azzurro, oggi ha esplicitamente detto che Forza Italia ha fallito.  Il centrodestra è «diviso» ma soprattutto è uno schieramento «privo di una strategia». Il futuro, scrive il senatore di Fi nella lettera a «la Stampa» è «affidato più ancora che nel passato al carisma di Berlusconi’’ che tuttavia da solo non può da solo sciogliere il nodo dei un’«identità» che si è andata sempre più appannando. L’ex ministro e coordinatore di Fi, da «osservatore esterno alla vita politica», suggerisce allora a Berlusconi di dire «chiaramente che se Renzi farà delle cose giuste lo sosterrà e che lo criticherà o lo avverserà con fermezza solo se non manterrà fede alle sue promesse di cambiamento e di modernizzazione dell’Italia». «Renzi -continua Bondi- rappresenta senza dubbio la prima vera cesura nella sinistra italiana rispetto alla sua tradizione comunista. Anzi, la sinistra di Renzi si colloca oltre la tradizionale socialdemocrazia europea, ed è più simile alla sinistra liberal americana di Obama e al nuovo labour party di Blair». «La forza di Renzi nasce in fondo dal fatto di proporsi di realizzare quel cambiamento e quella modernizzazione che il centrodestra non può dichiarare di aver realizzato pienamente. Per queste ragioni il centrodestra dovrà scegliere, soprattutto dopo l’esito delle elezioni europee, quale tipo di opposizione condurre al governo Renzi: contrastare il suo impeto riformatore e modernizzatore oppure incalzarlo e sostenerlo -conclude il senatore di Fi- in un’opera di cambiamento dal cui fallimento nessuno beneficerebbe».  Tante le reazioni. «La lettera di oggi è una pietra miliare nella storia del centro-destra. Ci induce a una riflessione molto profonda. Bondi non è un peone scontento, è la storia del berlusconismo, corpo e anima del leader, avrebbe detto il suo amico Baget Bozzo», dice il parlamentare di Fi Gianfranco Rotondi.  «Il lucido ragionamento svolto da Sandro Bondi conferma la profonda confusione politica che attraversa Forza Italia, ma quello che è più stupefacente è la serenità con cui egli involontariamente dichiara l’implicito fallimento politico del suo partito», dice il presidente del Ncd Renato Schifani. «Infatti, dopo aver diviso traumaticamente il PdL e abbandonata la linea stabilita di cooperare, responsabilmente, in una situazione di assoluta emergenza, in un governo di coalizione con il centrosinistra, introducendo nel programma i valori e le proposte che qualificano l’area moderata rappresentata dal centrodestra, Forza Italia oscilla ormai tra l’estremismo più velleitario e il sostegno al progetto di Matteo Renzi, che, se certamente rappresenta una novità perché cerca di rompere con i residui del postcomunismo, permane, tuttavia, nell’ambito di uno schieramento alternativo a quello dei moderati che afferiscono al PPE. La riflessione di Bondi conferma la correttezza della linea politica del Nuovo centrodestra, che oggi ha, con il suo leader Angelino Alfano, il compito di ricostruire l’area dei moderati», conclude. 

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