Leggi anche: F. Bianchi, Come si fa a vivere nella società del rischio ignorando il rischio? DOMANI, 16-07-2022
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"Sapevamo che prima o poi sarebbe successo", "Avremmo dovuto pensarci prima"...quante volte abbiamo sentito queste espressioni in questi ultimi anni? Ad ogni evento problematico e spiazzante, piovutoci addosso in mezzo allo stordimento continuo prodotto dal divertimentificio della società dello spettacolo, ecco, nei commenti dei giorni successivi, la litania di queste ipocrite espressioni.
E' accaduto per la pandemia: quante avvisaglie c'erano state negli ultimi venti anni fra allarmi per le influenze di ogni tipo, aviaria, SARS, MERS e quant'altro? Se i governi preparano piani per prevenire epidemie sarà segno di qualcosa o no? Poi accadeva che le epidemie, quando c'erano, colpivano mondi lontani dall'occidente protetto ed evoluto, per cui, chi se ne frega se a morire o a star male sono gli altri?
Così è stato per la guerra in Ucraina. Anche in questo caso, evento imprevedibile? A guardar bene la storia della Russia, esattamente il contrario. Senza ricordare le invasioni russe al tempo dell'URSS (Ungheria e Cecoslavacchia), non è che la Federazione russa se ne sia stata con le mani in mano dopo il 1989. Qualcuno ricorda le "guerre di Eltsin"? Piccolo elenco: Georgia, 91-93; Moldavia, 92 (qui si consolidò la Transnistria, enclave russofono separato dalla Moldavia); Inguscezia, 92; prima guerra cecena, 94-96: Tagikistan, 92-97; Daghestan, 99. Nel 2003, Putin al potere da 3 anni, c'era stata la crisi russo-ucraina per le isole Tuzla.