si stanno diffondendo in tutta Italia, facilitati dal numero sempre crescente di persone arrabbiate di fronte alle code nei punti di accesso ai Dipartimenti di Emergenza-urgenza degli ospedali pubblici. Sono i Pronto soccorso privati, che da Nord a Sud stanno avendo successo. Molto successo. Perché la gente ragiona più o meno così: pago, ma posso risolvere il mio problema di salute subito e bene. Va detto, però, che se da una parte aumentano i punti di riferimento per chi è in emergenza, dall'altra c'è chi frena. Fabio De Jaco, presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza, prospetta un'ipotesi inquietante: "Siamo sicuri - dice - che chi accede a questi servizi poi non debba tornare al Pronto soccorso pubblico perché magari un mal di testa era un ictus o un mal di pancia un infarto e serve una Unità complessa per gestirli?".