1. "L'uomo e la donna che ignorano che cosa sia il mondo, non sanno dove essi stessi si trovino" (M. Aurelio) - 2. “Quel grande | che temprando lo scettro a' regnatori | gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela | di che lagrime grondi e di che sangue” (U. Foscolo)
mercoledì 28 settembre 2022
ELEZIONI POLITICHE 2022. RISULTATI IN VOTI ASSOLUTI E PROPOSTE DI RIFORMA COSTITUZIONALE
domenica 25 settembre 2022
ELEZIONI POLITICHE 2022. 25 SETTEMBRE 2022
"Talmente ampia e qualificata l'offerta politica dei partiti candidati alle elezioni che, per non fare torto a nessuno, ho preferito non votare" (Anonimo)
RITORNO A SCUOLA IN PANDEMIA. BESANA, GATTINONI, La lezione (dimenticata) del Covid. Ritorno a scuola con più di 30 alunni per classe, CORRIERE.IT, 22 SETTEMBRE 2022
Forse non tutti sanno che l’insegnante, anche se di lungo corso, ad ogni inizio anno scolastico sperimenta un leggero stato d’ansia. Quest’anno, la notte prima della campanella, agli usuali dubbi di natura didattica si sono aggiunti quelli legati alla coda della pandemia. Nella fase pre-sonno le domande si sono rincorse. Conviene indossare la mascherina in classe? Magari usarla negli spazi comuni? Oppure finché il clima sarà clemente e le finestre rimarranno aperte il rischio appare irrisorio e quindi, con tranquillità, si può non imbavagliarsi? Al mattino, gli interrogativi svaniscono e, con un’azione che appare ridicolmente coraggiosa, si entra a viso scoperto. A conforto, nei volti della maggior parte dei colleghi si percepiscono le stesse domande e la stessa risoluzione: via gli ausili così utili lo scorso anno scolastico, ma anche così faticosi da sopportare per lunghe ore di lezione in classi numerose e non sempre attente. Finalmente si respira! Non del tutto sicuri, magari ancora intenzionati almeno a preservare le distanze, sperando di poterlo fare, prima o poi, in tutta tranquillità.
lunedì 5 settembre 2022
CRISI DELLA SINISTRA E FALLIMENTO DEL PD. CARI COMPAGNI E AMICI...ALLA RICERCA DI UNA NUOVA SINISTRA OLTRE IL PD. SI E' APERTA UNA GARA FORSENNATA FRA QUANTI COMINCIANO AD AMMETTERE DI AVER SBAGLIATO TUTTO IN QUESTI ULTIMI 30 ANNI. M. FAGOTTO, 4 giugno 2018 (aggiornamenti del 15 aprile 2021 e del 6 settembre 2022)
M. D'ALEMA - 2004 (Convention Lista Prodi)
M. D'ALEMA (4 novembre 2011, 2018)
A. OCCHETTO - 19 marzo 2018
A. HONNETH
J. HABERMAS - 16 marzo 2018
G. MARRAMAO
S. VECA
A. ORLANDO - 7 luglio 2018
G. PROVENZANO - 10 luglio 2018
L. VIOLANTE (10 luglio 2018)
G. BETTINI - 30 giugno 2018
P. IGNAZI - 9 luglio 2018
R. PINOTTI - 24 agosto 2018
C. CALENDA - 24 agosto 2018
F. MONACO - 25 agosto 2018
P. MAJORINO - 13 agosto 2018
M. HUBLER - 16 dicembre 2018
M. CACCIARI - 22 marzo 2019
D. SASSOON, 30 agosto 2019
Unica eccezione ferma nel tempo, M. RENZI - 13 agosto 2019
Consigli di lettura:
http://www.repubblica.it/cultura/2015/04/03/news/anthony_giddens_la_terza_via_e_morta_travolta_da_tecnologia_e_globalizzazione_-111148679/
sabato 3 settembre 2022
SINISTRA IN CRISI. M. L. ANDRIOLA, Sinistra e populismo, OSSERVATORIO GLOBALIZZAZIONE, 23 settembre 2019
Fra le caratteristiche della globalizzazione neoliberista vi è stata non solo la graduale finanziarizzazione dell’economia, ma il lento predominio del mercato sulla politica. Questo primato è oggi più evidente che mai: le multinazionali moderne, grazie alle politiche neoliberiste degli ultimi trent’anni, caratterizzate da una liberalizzazione senza eguali del commercio e delle deregolamentazioni di beni e di capitali, non sono semplicemente delle compagnie capitalistiche dedite a far profitti, ma delle vere e proprie superpotenze economiche mondiali, che assumono migliaia di lavoratori in ogni parte del mondo, e i fatturati di alcune di esse sono spesso maggiori del Pil di alcuni Stati: già nel 2011, Yahoo registrava 6,3 miliardi di dollari di vendite, contro i 6,13 miliardi del Pil della Mongolia, o ancora la Nike, con ben 19,15 miliardi, superava il Pil del Paraguay (18,5 miliardi). Uno studio dell’Institute of Policy Studies ha mostrato che tra le principali 200 potenze economiche mondiali, 133 sono multinazionali e solo 67 sono Stati.
ELEZIONI 2022. TERZO POLO E TERZA VIA. L. RICOLFI, Sulla Terza via il Terzo polo sbanda, REPUBBLICA, 26 agosto 2022
Ci sono parecchie idee interessanti nel programma e negli intenti del cosiddetto Terzo polo di Calenda e Renzi. Personalmente apprezzo la posizione garantista in materia di giustizia, la proposta di elezione diretta del premier, l’attenzione ai problemi della scuola e della sanità, l’impegno a ridurre la pressione fiscale senza pianificare imposte patrimoniali o inasprimenti della tassa di successione. E poi una cosa su tutte: nessuna delle misure proposte è chiaramente insostenibile (anche se, a mio parere, la loro somma lo è). E tuttavia, al di là degli apprezzamenti, mi è difficile non sollevare alcuni interrogativi.
SINISTRA IN CRISI. INTERVISTA CON L. RICOLFI. A. FRANZI, Luca Ricolfi: “La vecchia sinistra è rimasta senza popolo”, LINKIESTA, 27 aprile 2017
La sinistra non sa più dare protezione. “Ed è una mutazione genetica irreversibile”. Parola di Luca Ricolfi, sociologo, docente di Analisi dei dati all’università di Torino, che ha appena pubblicato per Longanesi un libro dal titolo evocativo: Sinistra e popolo. Dove spiega, fra le altre cose, perché il popolo non si riconosce più nella sinistra tradizionale, vista come rappresentante dell’élite. Tema centrale nel dibattito sul futuro della democrazia rappresentativa anche dopo i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Emmanuel Macron è al ballottaggio, ma è un progressista in cui la sinistra tradizionale non si è mai riconosciuta. Di sinistra radicale, è stata la proposta di Jean-Luc Mélenchon, che però è arrivato quarto. Il candidato del partito socialista del presidente Hollande, Benoit Hamon, ha invece preso il 6%, segnando lo stesso tracollo dei laburisti in Olanda un mese fa. “L’exploit di Macron – commenta Ricolfi parlando con Linkiesta – rischia di essere una replica dell’exploit di Matteo Renzi alle Europee del 2014, con un picco di consensi che finisce per sgonfiarsi quando si tratta di passare dalle parole ai fatti”.
SINISTRA IN CRISI. W. SITI, La sinistra inclusiva e identitaria ha rimosso i rapporti di forza, DOMANI, 23 agosto 2022
Nelle nuove posizioni della sinistra intellettuale, della sinistra inclusiva, quella attenta alle questioni di genere e agli studi post coloniali, quella dei diritti Lgbtqia+ e contro ogni forma di razzismo sistemico, quella che lotta per la fine del patriarcato e del maschile sovraesteso in grammatica, insomma nelle posizioni che ora sembrano tenere il campo con qualche attitudine ricattatoria, sentivo da tempo qualcosa di sottilmente inquietante, pur essendo d’accordo con (quasi) tutte le sue rivendicazioni: come quando in una musica percepisci una serie di dissonanze e non sapresti dire se si tratta di un esperimento interessante o di uno strumento mal suonato.
LA MORTE DI GORBACEV. S. ZIZEK, La seconda morte di Gorbačëv, INTERNAZIONALE, 1 settembre 2022
La morte biologica di Michail Gorbačëv è la sua seconda morte: simbolicamente, era già morto con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Il suo ruolo è stato puramente negativo, quello di un mediatore evanescente: ha “buttato giù il muro”, ha avviato la scomparsa del sistema comunista ed è ricordato ed elogiato per aver fatto sì che questa scomparsa avvenisse in maniera pacifica. Gorbačëv ha svolto il suo ruolo onestamente. E quindi cosa è andato storto? Perché la perestrojka è diventata una katastrojka?
giovedì 1 settembre 2022
ELEZIONI 2022. I GIOVANI E LA POLITICA. R. LUNA, La fotografia dei giovani al voto: tornano i valori, ma sono sempre più lontani dalla politica, REPUBBLICA, 1 settembre 2022
Ci guardano, da lontano, e non è un bello spettacolo. Sanno che il voto del 25 settembre "sarà uno spartiacque, una data fondamentale" (64 per cento); e sono quasi tutti consapevoli del fatto che il voto "è un dovere civico che va sempre esercitato" (88 per cento); molti hanno anche riscoperto il senso della distinzione fra destra e sinistra (53 per cento, in grande crescita); ma temono che "con questa classe dirigente le cose non cambieranno mai" (87 per cento); e lentamente, ma inesorabilmente, si stanno allontanando dalla politica: cinque anni fa, prima delle precedenti elezioni, era considerata "fondamentale" dal 59 per cento degli intervistati, oggi dal 41. Un crollo. Per questo molti, forse, non voteranno.