La riflessione su teoria e sviluppo della democrazia fino alla contemporaneità è faccenda assai complicata. Oltre alle differenti visioni (elitiste, democratiche o filotiranniche), stanno molte altre sfide. Di recente, è emerso pure che pensare il tema in chiave «eurocentrica» ha condotto a trascurare altre esperienze e assecondare un primato di matrice imperialista (e androcentrica). Come affrontare il soggetto, dunque, con respiro, ma senza soccombere all’ansia di completezza? Serve un approccio pragmatico, e così opera Paul Cartledge, storico della Grecia antica, in Democrazia, una biografia (a cura di Giovanni Giorgini e Dino Piovan, trad. it. di A. Scudieri, Edizioni Ariele, pp. 390, € 26,00). Forte di lunga esperienza, l’autore dialoga con molti studiosi che, dall’antichità a oggi, hanno ragionato di democrazia dandone valutazioni e definizioni alquanto divergenti. Il suo approccio è molto concreto e interdisciplinare, senza astrattezze teoriche e con richiamo di ogni evoluzione delle prassi e del pensiero nel contesto in cui si manifestò.