Non ci è dato sapere se Matteo Salvini abbia già commentato il video e il nuovo singolo di Colapesce, Maledetti italiani, ma di certo una sua esternazione in merito sarebbe oltremodo gustosa. Protagonista un bambino deliziosamente grassoccio, uno dei tanti italiani di seconda generazione, che metodico e pacato imbraccia motoseghe, lame, asce, archi e frecce e altri fantasiosi strumenti di tortura per sbrindellare le immagini di italiani illustri e molto meno illustri. D’Annunzio e Barbara D’Urso, Matteo Renzi, Flavio Briatore e Luigi Tenco, Asia Argento e Giulio Cesare, Michelangelo e Paolo Brosio. Il meglio e il peggio, l’alfa e l’omega, nel bene o nel male essenza di un’italianità da azzerare per sperare, forse, un nuovo inizio. Il siciliano Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, torna a due anni di distanza dall’album Un meraviglioso declino, vincitore nel 2012 del Premio Tenco, con un brano provocatorio e irriverente, che anticipa il nuovo album (il titolo è top secret) in uscita nel 2015. Un album, ci racconta, per il quale si è messo in gioco come mai aveva fatto in passato. Due anni di lavoro, quaranta brani composti sottoposti poi ad un accurato lavoro di scrematura, selezione e sottrazione.