KIKUKULA 5. POLITICA
1. "L'uomo e la donna che ignorano che cosa sia il mondo, non sanno dove essi stessi si trovino" (M. Aurelio) - 2. “Quel grande | che temprando lo scettro a' regnatori | gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela | di che lagrime grondi e di che sangue” (U. Foscolo)
martedì 7 ottobre 2025
lunedì 6 ottobre 2025
REGIONALI MARCHE 2025. RISULTATI EFFETTIVI PARTITI
mercoledì 1 ottobre 2025
POLITICA E VIOLENZA. UNA LETTERA DAL CARCERE. BATTISTI C., Ci siamo arrogati il diritto di vita e di morte sulle persone, l’illusione di cambiare il mondo con le armi, L'UNITA', 28.09.2025
Ritrovarsi in una cella tanto tempo dopo a ricordare fatti e malfatti successi mezzo secolo prima, rianimare il contesto che li ha generati e risentire gli umori e le speranze che li hanno accompagnati. Fare questo sforzo di memoria senza cedere alla tentazione di piegare gli avvenimenti a propria convenienza è una lotta che mi fa trascurare perfino il carcere. I suoi deleteri effetti, con l’addio interminabile alla vita e il tormento dei familiari, che stanno fuori ad aspettare e non potranno mai capire il prezzo che stanno pagando per un debito contratto in un passato che loro non hanno mai vissuto.
POLITICA E LETTERATURA. IL VIAGGIO DI CARLO LEVI IN URSS. LA PORTA F., L’Urss come l’antica Basilicata: viaggio nell’utopia di Carlo Levi, L'UNITA', 30.09.2025
Il Futuro è un cuore antico di Carlo Levi, del 1956, reportage di un viaggio compiuto in Unione Sovietica nell’autunno del 1955, viene ora ripubblicato da Einaudi (con una introduzione di Stefano Levi Della Torre) insieme alle altre sue opere fondamentali (è il cinquantesimo anno dalla sua morte). La lettura del libro mi suscita ammirazione, oltre che un piacere intenso della lettura, e insieme una lieve delusione dal punto di vista politico, il rimpianto per una occasione mancata. Ricordo come il viaggio di Levi avviene appena prima il disgelo del XX congresso del Pcus e la denuncia da parte di Kruscev dei crimini di Stalin.
sabato 27 settembre 2025
SINISTRA IN CRISI. IL PD FRA GRADUALISMO, TRADIZIONE E TRADIZIONALISMO. SULL'INTERVENTO DI S. LEPRI, M. FAGOTTO F., 28.09.2025
La tesi. Massimalismo e progressismo: i rischi di certe proposte oltranziste
La tesi di Lepri è la seguente: nell'attuale fase di riconfigurazione ideologica del PD, la segreteria in carica sta premendo l'acceleratore in direzione di politiche troppo ispirate a principi massimalisti e progressisti.
Lepri fa 3 esempi: le politiche ambientaliste, troppo sbilanciate a favore di un repentino passaggio all'elettrico; le politiche militari e quelle civili (abbassare il numero di anni richiesti per ottenere la cittadinanza, oggetto di uno dei quesiti referendari dell'8 giugno, bocciato dalla maggioranza degli elettori).
Quale il rischio di muoversi in questa direzione? “Un certo progressismo rischia di snobbare le tradizioni, quasi a considerarle residui di un passato da superare”.
Su questa strada la competizione con i partiti di destra risulta chiaramente perdente: se le richieste di cambiamento sono troppe “chi deve sopportarle proverà ad opporsi trovando rappresentanza nelle destre, le quali promettono protezione dalle fatiche della novità “.
Da cui la proposta gradualista di Lepri: “persone, famiglie e comunità vanno accompagnate nell'inevitabile percorso a tappe” verso l'avanzamento.
Dopo aver ricordato che il gradualismo ha una storia rispettabile (accettato perfino dagli indisciplinati anarchici), Lepri introduce la seconda questione: la differenza fra tradizione e tradizionalismo.
Se il tradizionalismo appartiene alle visioni del mondo proprie dei conservatori e delle destre (per i quali autoritarismo, maschilismo, nazionalismo, uso strumentale dei simboli religiosi, familismo amorale sono principi e valori da difendere), la tradizione, anzi, le “buone tradizioni contribuiscono al bene comune”.
POLITICA E VIOLENZA. I GRUPPI SUPREMATISTI IN ITALIA. INDACO F., Sgominata cellula neonazista: pianificava attentato a Giorgia Meloni, POP. IL GIORNALEPOPOLARE.IT, 22.09.2025
Dodici arresti coordinati dalla Procura di Bologna, il gruppo si organizzava attraverso canali Telegram criptati.
Bologna – Le forze dell’ordine italiane hanno smantellato una pericolosa cellula estremista che aveva pianificato un attentato contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’operazione, coordinata dalla Procura di Bologna, ha portato all’arresto di 12 persone e all’esecuzione di 25 perquisizioni in diverse città italiane.