Letto l’articolo di Duccio Trombadori, letta la (garbata) replica di Stefania Craxi, mi sono chiesto se davvero abbia senso ritornare oggi, nell’anno di Dio 2025, a discutere del “Vangelo socialista”, consegnato da Bettino Craxi all’Espresso sul finire dell’agosto 1978. E mi sono risposto che sì, un senso questa discussione lo ha, o quanto meno può averlo. A condizione che la si affronti col piede giusto. Cominciando con il prendere atto che quel saggetto, al di là delle intenzioni di Craxi, segnò ufficialmente l’inizio di una guerra civile a sinistra, destinata a concludersi, di lì a non moltissimo, con la comune rovina delle parti in lotta.