giovani italiani? Sono «infelici». Lo diceva già Pasolini negli anni Sessanta, ma siamo ancora lì. I giovani, non i loro genitori: che invece, secondo l’Istat, per la prima volta da cinque anni sono soddisfatti delle proprie condizioni di vita. Posizione economica, relazioni, salute, tempo libero: ne avevano una percezione positiva 35 persone su cento nel 2015; 41 su cento oggi. I ragazzi, invece, secondo un’indagine di Swg e Skuola.net che ha coinvolto 1.755 utenti dai 15 ai 25 anni, sono preoccupati per la loro condizione, poco ottimisti per il futuro. E, in politica, hanno priorità molto diverse da quelle di chi li rappresenta. Un rapporto sempre più conflittuale, quello tra i giovani e la politica: la sfiducia in ciò che li aspetta domani si alimenta della sensazione che nessuno abbia a cuore i loro problemi.
1. "L'uomo e la donna che ignorano che cosa sia il mondo, non sanno dove essi stessi si trovino" (M. Aurelio) - 2. “Quel grande | che temprando lo scettro a' regnatori | gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela | di che lagrime grondi e di che sangue” (U. Foscolo)
mercoledì 23 novembre 2016
domenica 20 novembre 2016
GLI INSEGNANTI ITALIANI E IL REFERENDUM. UNA LETTERA A LA STAMPA. C. PASQUALINI, Il patto fra prof e stato, LA STAMPA, 20 novembre 2016
Caro Direttore, mi piacerebbe sapere come mai l’attuale presidente del Consiglio e il suo governo si aspettano che tutta la categoria degli insegnanti, a cui appartengo, si esprima fiduciosa in occasione del voto sulla riforma della nostra Costituzione.
giovedì 17 novembre 2016
DOPO LE ELEZIONI USA. DAI DIRITTI AI DOVERI. F. M. PALMIERI, Basta con i diritti. E' tempo di doveri, L'ESPRESSO, 16 novembre 2016
L'elezione di Trump ha gettato un sasso nello stagno ed ora tutti ad interrogarsi: dove abbiamo sbagliato? Perchè è successo?
Le risposte possono essere infinite come infinite le ricette per scovare gli errori e trovare i rimedi, ne stiamo sentendo e ne sentiremo di tutti i colori per un bel pezzo.
Tra tante voci, per quello che vale, se ne potrebbe aggiungere un'altra. Perchè non cambiare? Perchè non iniziare a parlare di doveri invece che di diritti?
domenica 13 novembre 2016
SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. ELEZIONI USA. G. BATTISTON, Bauman: 'L'imbroglione Trump è un veleno, venduto come antidoto ai mali di oggi'Intervista con Z. Bauman, L'ESPRESSO, 11 novembre 2016
Per Zygmunt Bauman, decano dei sociologi europei, tra i più autorevoli pensatori contemporanei, la vittoria elettorale di Donald Trump è un sintomo allarmante: riflette il divorzio ormai avvenuto tra potere e politica, da cui deriva un vuoto, un divario colmato da chi promette soluzioni facili e immediate a problemi complessi e sistemici, attingendo al ricco serbatoio della retorica populista.
mercoledì 9 novembre 2016
ELEZIONI USA. TRUMP PRESIDENTE. F. PETRONI, Dove si vincono le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. La carta inedita della settimana., LIMES, 4 novembre 2016
La sfida fra i due principali candidati, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump, pur avendo estensione nazionale verrà decisa in una dozzina di Stati. Questi, per via del sistema elettorale statunitense (che non prevede l’elezione diretta del capo di Stato da parte del popolo ma la mediazione di 538 grandi elettori), risulteranno decisivi.
http://www.limesonline.com/wp-content/uploads/2016/11/clinton_trump_stati_decisivi_1000.jpg
GIUSTIZIA ALL'ITALIANA. IL DDL DEL CENTRO-DESTRA SULLA CORRUZIONE. REDAZIONE, No al carcere per i colletti bianchi. E il ddl ricompatta il Centrodestra, LA REPUBBLICA, 9 novembre 2016
L'intero centrodestra, anche la parte confluita nella maggioranza, si ricompatta su un ddl che esclude il carcere per "colletti bianchi" e corrotti. Il ddl, presentato oggi al Senato dal verdiniano Ciro Falanga e firmato da altri 27 senatori di Forza Italia, Conservatori e Riformisti, Area Popolare-Nuovo Centrodestra e, appunto, Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, riscrive l'ultima parte della norma sulla custodia cautelare escludendo il carcere, ad esempio, per il finanziamento illecito dei partiti e per quei reati anche gravi per i quali non vi sia stato uso di armi o violenza. Si eviterebbe così il carcere agli autori di reati come autoriciclaggio, truffe aggravate, corruzione e reati economici. Qualora il ddl Falanga dovesse diventare legge, i cosiddetti "colletti bianchi" finiranno al massimo finire agli arresti domiciliari. Il carcere per loro potrebbe scattare solo in un caso: se fossero trasgredite "le prescrizioni imposte", ad esempio evadendo dagli arresti domiciliari. Ma non si rischierà più la detenzione solo per il fatto di aver commesso un reato per il quale è prevista una pena superiore ai 5 anni, così come dice la legge attuale.
mercoledì 2 novembre 2016
POLITICA E SOCIETA' ITALIANA. F. DE BORTOLI, Il regno dell’omertà e del privilegio Perché in Italia vincono i mediocri, CORRIERE DELLA SERA, 1 novembre 2016
La Repubblica dei Brocchi di Sergio Rizzo (Feltrinelli) è un tagliente atto d’accusa nei confronti della classe dirigente italiana. Spietato. Non risparmia nessuno. Nemmeno i giornalisti. Nel leggerlo mi è venuto in mente, non solo per assonanza, un pamphlet pubblicato nella Francia d’inizio secolo scorso. La République des Camarades, ovvero dei compari, di Robert de Jouvenel, riproposto in Italia, qualche anno fa, a cura di Emanuele Bruzzone.
Iscriviti a:
Post (Atom)