Tornata elettorale tutta all'insegna di distorsioni e inganni (a partire dai risultati ottenuti)
La prima distorsione averla trasformata in una sfida bipolare, quando si sarebbe votato con il sistema proporzionale. Tutti hanno contribuito a questa distorsione, a cominciare dai media televisivi indubbiamente egemoni nella gestione dell'informazione e della propaganda elettorale (determinanti i continui sondaggi, lo spazio concesso ai leader di punta e a personaggi-bandiera). Il fatto grave è che la trasformazione in sfida bipolare ha cancellato praticamente tutti i partiti minori o nuovi, contribuendo ancora di più alla crescita dell'astensionismo. Il quale, come si è visto, continua ad essere il primo partito (50,3%) che finisce per alterare perfino la legittimità del risultato finale. L'idea che la politica sia una sfida fra leader è un'altra delle distorsioni distruttive del nostro tempo risalente ormai all'arrivo di Berlusconi all'inizio degli anni Novanta e alla coeva riforma del sistema elettorale che ci avrebbe, insieme con il populismo berlusconiano, resi moderni. Purtroppo questa tendenza, erroneamente premiata dal voto, non gioverà al proseguimento del dibattito intorno alla riforma costituzionale del cosiddetto "premierato", altra vistosa distorsione e deformazione della costituzione e del nostro sistema parlamentare a cui non si sta dedicando alcuna attenzione.
Gli inganni sono quelli di chi si è candidato ed , eletto, non andrà a Bruxelles avendo avuto la funzione, appunto, di traino nei confronti di questa distorta sfida bipolare. Questo accadrà, infatti, alle due segretarie dei due partiti che si sono cimentati in questa sfida, Meloni e Schlein. Altro inganno è anche quello di avere inserito all'ultimo momento, un po' dappertutto, una spruzzata di pacifismo nonostante le politiche proposte finora siano state di tutt'altro tenore. Senza che sulla pace si sia avviato un serio confronto e nessun grande partito abbia avanzato proposte. Nel frattempo migliaia di giovani, ucraini e russi, continuano ad essere immolati sull'altare di una guerra voluta da oligarchi sanguinari e ultraricchi contro le volontà maggioritarie dei rispettivi popoli e con il concorso esterno di chi fabbrica le armi e di chi delega guerre che, a suo nome, non si sente più di combattere.
Fuori da un serio e approfondito dibattito e dalla campagna elettorale, infine, le 3 emergenze di questi anni: guerra, ambiente/clima e welfare, con la Sanità che, dopo la pandemia, sarebbe dovuto essere il settore da risanare e rifondare completamente. Mentre, invece, siamo all'anno zero con la fuga all'estero di medici e infermieri trasformatisi in imprenditori di se stessi alla ricerca degli stipendi da nababbi offerti dal mercato globale.
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