venerdì 11 luglio 2014

POLITICA E METAFORE DEL GOVERNO RENZI. S. THANOPULOS, Non è Telemaco l'uomo del riscatto, IL MANIFESTO, 3 luglio 2014

Mat­teo Renzi è gio­vane ma ciò non giu­sti­fica la man­canza di cul­tura che spiega, almeno in parte, la sua incli­na­zione all’approssimazione (qua­lità tra le meno auspi­ca­bili per la sua impor­tante fun­zione).

Ogni gio­vane sco­la­riz­zato si sup­pone che abbia letto, sia pure distrat­ta­mente, l’Odissea o per­lo­meno che ne abbia visto qual­cosa in uno dei suoi adat­ta­menti tele­vi­sivi. Per quanto curioso possa sem­brare que­sto non sem­bra il caso del nostro pre­mier che nel suo discorso a Stra­sburgo ha riven­di­cato l’eredità di Telemaco.
Quel Tele­maco che, pre­fe­ren­dolo a Ulisse citato da tutti (con suo disap­punto), ha preso come modello di una gene­ra­zione che deve riscattarsi.
Ulisse è una figura com­plessa, e ben più signi­fi­ca­tiva di Tele­maco, non adatta a essere uti­liz­zata come modello prêt a por­ter per­ché elude le sem­pli­fi­ca­zioni e le sug­ge­stioni. È una delle più impor­tanti figure dell’etica (le esem­pli­fi­ca­zioni del senso di respon­sa­bi­lità) che ci hanno lasciato in ere­dità gli anti­chi: in lui è con­fi­gu­rato l’incontro del senso dell’appartenenza con il desi­de­rio della sco­perta e della libertà, l’apertura (che ama l’esposizione e l’imprevedibilità) del con­sueto all’inconsueto, il lutto che tra­sforma la con­tem­pla­zione del pas­sato in nostalgia/immaginazione del futuro. Non offre solu­zioni (nono­stante la sua leg­gen­da­ria inge­gno­sità) ci inco­rag­gia a vivere in con­tatto con il sapere che nasce dal pathos della nostra espe­rienza (il sen­tire pro­fondo che non disde­gna né il pia­cere né il dolore).
Con­trap­porre Tele­maco a Ulisse è un non­senso. Tele­maco è l’adolescente che intra­prende il viag­gio della ricerca del padre, il viag­gio di ini­zia­zione alla vita adulta. Che il nostro primo mini­stro si iden­ti­fi­chi con lui non è una buona noti­zia: essendo già padre di figli ci si aspetta che il rag­giun­gi­mento della mag­gior età sia in lui compiuto.
Tele­maco si riscatta dal ruolo di figlio mes­sia­nico della madre (e dal suo posto di com­pa­gno ille­git­timo di lei che mina il suo avve­nire di uomo) risco­prendo il padre. Augu­rar­gli un destino diverso sarebbe improv­vido per cui non si può che spe­rare che Renzi ritrovi la strada del suo vero riscatto. Ci si può, tut­ta­via, scom­met­tere che que­sto sia già acca­duto da tempo, che certe sue uscite un po’ sfor­tu­nate siano solo il frutto di let­ture un po’ fret­to­lose. Sarà a causa dei suoi tanti impegni.

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