sabato 25 ottobre 2014

GOVERNO E MAFIA. LA STRAGE ANNUNCIATA. G. BIANCONI, «Seri pericoli per Borsellino» La strage annunciata di via D’Amelio, CORRIERE DELLA SERA, 25 ottobre 2014

Non c’è soltanto l’allarme per un eventuale attentato contro Giovanni Spadolini o Giorgio Napolitano, ipotizzato da una «sottofonte» del Sismi nell’estate 1993, tra le nuove carte depositate nel processo sulla presunta trattativa fra lo Stato e la mafia. 

TEMPO LIBERO IPER-PIANIFICATO. RIZZACASA D'ORSOGNA, L’app che uccide la spontaneità, CORRIERE DELLA SERA, 25 ottobre 2014

Quand’è stata l’ultima volta che, gironzolando senza meta, avete scoperto un posto figo e siete entrati? Che avete ordinato il piatto del vicino, «per provare»? Con la nuova app di Starbucks, la più recente nel business miliardario dei pagamenti mobili, anche il caffè sarà pronto al nostro arrivo, evitando attese inutili e il brivido del nome storpiato sul bicchiere («Ho detto ‘Marc con la c’, hanno scritto Cark»). 

lunedì 20 ottobre 2014

MIGRANTI ITALIANI IN ALBANIA. SI INVERTE IL FENOMENO. L. BERBERI, Noi, gli italiani d’Albania, CORRIERE DELLA SERA, 20 ottobre 2014

TIRANA (Albania) – «Sa qual è stata la prima parola di mio figlio? “Babi”, vuol dire papà in albanese. Forse è un segno, ma come faccio a tornare in Italia se il bimbo è nato e cresciuto qui?». Luca Falanga è seduto in un bar di Rruga e Durresit, un vialone che parte dal cuore di Tirana, mentre tutt’intorno è un fiorire di cliniche dentarie italiane, agenzie turistiche che sponsorizzano una settimana di vacanza a Roma, Firenze e Venezia. Ha trentadue anni, è un perito informatico e commerciale di Galbiate, in provincia di Lecco, e nella capitale albanese lavora in un call center gestito da albanesi ma al servizio di aziende italiane.

sabato 18 ottobre 2014

CONCORSI PUBBLICI SOSPETTI. P. FANTAUZZI, Farnesina, ombre sul concorso per diplomatici E tra i vincitori non mancano i "figli d'arte", L'ESPRESSO, 14 ottobre 2014

AAA ambasciatore cercasi. C’è un settore che sembra non conoscere crisi. Al punto che continua ad assumere mentre le pubbliche amministrazioni sono costrette a ridurre le piante organiche e a non rimpiazzare il personale andato in pensione. È ilministero degli Esteri che, grazie a una particolare deroga, dal 2010 ha diritto di prendere ogni anno fino a 35 segretari di legazione. Un incarico ambito, dato che rappresenta il gradino più basso della carriera diplomatica e che - fra stipendio tabellare, retribuzione di posizione e di risultato - l’emolumento si aggira sui 5 mila euro al mese.

venerdì 17 ottobre 2014

SUDAMERICA E SOCIALISMO. M. CAVALLINI, Evo Morales, il ‘rivoluzionario’ che il Fmi ha imparato ad amare, IL FATTO, 17 ottobre 2014

La sua vittoria – la quarta, ormai, da quando sul finire del 2005, divenne primo presidente ‘indio’della Bolivia  – Evo Morales l’ha senza esitare dedicata a Hugo Chávez e Fidel Castro. Ovvero: a quelli che, per molte e molto ovvie ragioni, l’ex dirigente sindacale de ‘los cocaleros’ considera i suoi due principali mentori politici. E tuttavia un fatto è assolutamente certo: sebbene la Bolivia sia, a tutti gli effetti, parte integrante del processo politico che (Chávez dixit) va sotto il nome di‘socialismo del XXI secolo – anzi, proprio perché la Bolivia è, a tutti gli effetti, parte integrante di questo processo – le ragioni del trionfo elettorale di Evo appaiono molto più interessanti se analizzate, non per affinità, ma ‘per contrasto’. Vale a dire: considerando le abissali differenze dei risultati che, pur in circostanze del tutto analoghe, Bolivia e Venezuela (un paragone con Cubarichiederebbe un ragionamento storicamente molto più complesso) hanno premiato (o punito) le politiche dei due paesi in questi anni di comune ‘rivoluzione’.

lunedì 13 ottobre 2014

GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. A. TORNIELLI, Iraq, Introvigne: «L'attacco solo occidentale è ciò che l'Isis vuole», LA STAMPA. VATICAN INSIDER. 26 agosto 2014

«Parlare di scontro tra islam e cristianesimo è una semplificazione, credo che abbiano ragione il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin come pure Papa Francesco. È essenziale che a intervenire sia la comunità internazionale con la partecipazione di Paesi musulmani. Altrimenti si finisce per rimanere nel copione voluto dal sedicente califfo al-Baghdadi, che fa di tutto per presentare la guerra come lo scontro finale tra crociati e islam». Lo afferma il professor Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni). In questo articolo sulla «Nuova Bussola quotidiana» lo studioso ha analizzato una pubblicazione plurilingue promossa dall'Isis, il gruppo fondamentalista islamico dei tagliagole che ha proclamato il califfato in Iraq. Ed è giunto a conclusioni identiche a quelle proposte e ripetute da parte della Santa Sede. Conclusioni che divergono sensibilmente da quelle dei propugnatori dello scontro tra cristianesimo e islam.

GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. RAI NEWS, La bandiera Isis sventola sull'obelisco di San Pietro., RAI NEWS, 13 ottobre 2014

La bandiera dell'Isis che sventola sull'obelisco di piazza San Pietro: è l'ultima provocazione del gruppo jihadista tramite la sua rivista "Dabiq". Sulla copertina dell'ultimo numero si vede la bandiera nera in cui si parla della "crociata fallita" in riferimento agli ultimi attacchi dell'alleanza contro l'Isis guidata dagli Stati Uniti.  La propaganda dell'Isis Nella letteratura del gruppo jihadista gli occidentali vengono definiti sempre come crociati o Romani. 



GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. LETTERA 35, Dabiq, l’agghiacciante magazine dell’Isis che sogna l’Armageddon, LETTERA 35, 16 settembre 2014

“Questo non è l’inizio. È la fine. Il culmine di una guerra secolare che presto crescerà e consumerà tutto. E’ l’apocalisse. Ed è in arrivo”. E’ questo il tenore dei contenuti di Dabiq, l’agghiacciante magazine pubblicato dallo Stato islamico in diverse lingue europee, tra cui l’inglese, che incornicia la guerra contro l’Occidente come la continuazione di una battaglia di civiltà.

domenica 12 ottobre 2014

FILOSOFIE DELLA POLITICA. C. GALLO, “È vietato rassegnarsi, il mondo si può cambiare”. Recensione all'ultimo libro di Diego Fusaro, LA STAMPA, 12 ottobre 2014

Bisognerebbe smettere di chiamare Diego Fusaro «giovane filosofo», nonostante abbia soltanto 31 anni. Dopotutto ha ormai diversi libri di successo alle spalle, come il bestseller filosofico Bentornato Marx! e Il futuro è nostro, appena uscito da Bompiani. Seguace indipendente di Hegel, Marx e Gramsci, docente all’Università San Raffaele di Milano, critica radicalmente la nostra società, senza risparmiare «la falsa coscienza» della sinistra. Un atteggiamento che nel mondo della fine della storia conferisce un caratteristico sentore di zolfo. 

POLITICI POST- COMUNISTI. IL PENSIERO POLITICO DI PIERO FASSINO. B. LOPEZ, Fassino, da Togliatti alla rivoluzione renziana (saltando Berlinguer), IL FATTO, 11 ottobre 2014

“Se il Parlamento chiude sei mesi, forse nessuno se ne accorge”. L’intervista a Piero Fassino pubblicata dal Corriere della Sera è epocale, ma non nel senso voluto dall’intervistato, che si presenta tutto proiettato verso il futuro, pretendendo di aver capito la lezione del Millennio, a differenza di alcuni suoi ex-compagni di partito Pci-Pds-Ds-Pd che si “rifugiano nella nostalgia di quel che c’era prima”.

RENZI VISTO DA A. ASOR ROSA. Matteo Renzi un politico postdemocratico, IL MANIFESTO, 17 giugno 2014

Il dato più rile­vante di que­sta breve ma inten­sis­sima fase sto­rica resta, senza ombra di dub­bio, l’affermazione elet­to­rale (soprat­tutto in ter­mini per­cen­tuali) di Mat­teo Renzi. Il gio­vane lea­der è arri­vato a que­sta affer­ma­zione, come non mi stanco di ripe­tere, senza nes­suna delle tra­di­zio­nali inve­sti­ture “demo­cra­ti­che” in uso nel sistema poli­tico ita­liano dal 1945 in poi. Renzi ha ini­ziato la sua con­qui­sta del potere arri­vando con le pri­ma­rie dell’8 dicem­bre 2013, d’un balzo solo, alla segre­te­ria del Pd. Da lì spicca la sua rapida ascesa al governo, con mezzi (e for­za­ture) par­la­men­tari, anche in que­sto caso fon­da­men­tal­mente fuori della con­sue­tu­dine e ampia­mente discutibili.

mercoledì 8 ottobre 2014

GOVERNO RENZI E RIFORME. T. MONTANARI, Lo Sblocca Italia rottama il Paese, IL FATTO, 8 ottobre 2014

«No, non si può sempre stare a guardare», dice il tenenteInnocenzi (Alberto Sordi) di Tutti a casa di Comencini: e lo dice reagendo all’8 settembre del 1943, data fatale del «disfacimento dello Stato» (Emilio Gentile). Ogni generazione è chiamata a reagire ad un suo 8 settembre: il nostro si chiamaSblocca Italia. Tra le tante ‘riforme’ presentate dal governo Renzi-Berlusconi questa appare la più feroce, la più immediatamente distruttiva, la più regressiva. Pur di costruire, favorire la speculazione, oliare il binario degli interessi privati, il decreto di Maurizio Lupi che sta per arrivare in discussione alla Camera si propone di scardinare un intero sistema di tutele non dell’inerzia, ma della salute dei cittadini e di quella del territorio e del paesaggio. La parola d’ordine è deregulation: bomba libera tutti per il cemento. E per la corruzione: sottoprodotto inevitabile (ma forse non imprevisto) di questa norma, come ha notato la Banca d’Italia. Il sistema Expo esteso all’Italia intera, insomma.

martedì 7 ottobre 2014

GOVERNO RENZI E LEGGE SUL LAVORO. F. COLOMBO, Jobs act: Renzi e il modello Reagan, da destra verso destra, IL FATTO, 5 ottobre 2014

Considerate il “trattamento di fine rapporto” da distribuire, frammentato in piccole parti, subito, in busta-pagaPaghiamolo a rate. Poi il progetto è stato forse ritirato, ma l’idea resta. A te, capo del Governo, serve per dire: ti ho dato cento euro in più. Per la persona che lavora, vuol dire un lieve respiro, più tasse, e niente soldi alla fine di una vita di lavoro.

LA SCUOLA SECONDO CONFINDUSTRIA. DE GREGORIO A., Più arte a scuola? Confindustria dice no: «Si punti sull’inglese», CORRIERE DELLA SERA, 7 ottobre 2014

Non basta una materia insegnata in inglese, da prof non adeguatamente preparati: gli industriali alzano e il tiro e chiedono al governo di diffondere nella scuola l’insegnamento in inglese delle discipline curricolari. «Altrimenti studenti con percorsi di studio pur brillanti non troveranno lavoro neanche nella più piccola delle aziende italiane che lavorano con l’estero», ha dettoIvan Lo Bello, vice presidente per l’Education di Confindustria, intervenendo alla giornata organizzata alla Luiss, a Roma, per presentare il «documento di proposte per la scuola, l’università e la formazione professionale» che l’associazione ha messo a punto con una «capillare consultazione sui territori di imprenditori, insegnanti, capi di istituto, formatori, genitori e studenti». 

lunedì 6 ottobre 2014

IL PD DI RENZI. A. PADELLARO, Pd (Partito desaparecido), IL FATTO, 5 ottobre 2014

Che gli iscritti del Pd fossero in fuga dal Pd non occorreva la Sibilla cumana per saperlo. Pure che ilgruppo dirigente democratico avrebbe finito per scannarsi in preda a un’insofferenza collettiva quasi fisica, era prevedibile. Bastava andare al cinema per capire anche il perché. Il film si chiamaArance e martello, autore e protagonista Diego Bianchi, in arte Zoro, narratore embedded di quella sinistra romana che dà il cattivo esempio alla sinistra tutta.

domenica 5 ottobre 2014

venerdì 3 ottobre 2014

DAL PCI AL PD. MORTE DI UN PARTITO. DE MARCHIS, Pd senza base, solo 100mila tessere. In un anno persi 400mila iscritti, LA REPUBBLICA, 3 ottobre 2014

ROMA - Nel Pd è sparita la base. Gli iscritti, i militanti, quelli che si facevano autografare la tessera plastificata dal segretario e dai dirigenti alle feste dell'Unità. Gli elettori ci sono, tantissimi, fino a raggiungere la cifra record del 40,8 per cento delle Europee. Le tessere non più. L'allarme è scattato dopo il flop di affluenza alle primarie dell'Emilia Romagna, la storica regione rossa: solo 58 mila elettori ai gazebo. Ma il dato non ha sorpreso chi conosce i numeri segreti del Nazareno: siamo sotto quota 100 mila iscritti in tutta Italia, 5 volte meno del 2013 quando i tesserati erano 539.354. Nei corridoi, forse per colpa del panico, si diffondono voci ancora più catastrofiche. Qualcuno parla infatti di 60 mila iscritti. Significherebbe che poco più di un militante su 10 ha rinnovato la sua fede nel Partito democratico. Come dire: la spina dorsale del Pd non esiste più.