lunedì 16 aprile 2018

DOPO IL VOTO. EFFETTO GREGARIO. M. RUBINO, Sondaggi, M5s e Lega in crescita per l'effetto "bandwagon". Ma la superstar è Salvini, LA REPUBBLICA, 16 aprile 2018

Agli italiani piace salire sul carro dei vincitori? Stando ai sondaggi post elezioni fatti dai vari istituti nell'ultimo mese sembrerebbe di sì. Nel gergo dei sondaggisti è l'effetto "bandwagon" (alla lettera "salire sul carro della banda musicale in parata"), detto anche "istinto del gregge", che spinge a unirsi a una tendenza diffusa.


 
Tutte le rilevazioni, dal 17 marzo fino ai primi di aprile (consultabili sul sito "sondaggipoliticielettorali" a cura di Palazzo Chigi) sono concordi infatti su un dato: la crescita ulteriore di Lega e M5s, le due forze uscite vincitrici dal voto del 4 marzo. In particolare l'incremento sembra inarrestabile soprattutto per il Carroccio, a fronte di un lieve calo dei cinquestelle nell'ultima settimana a causa dei continui veti nelle trattative per la formazione di un governo, dopo il secondo giro di consultazioni del presidente Mattarella. Tra i due leader duellanti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, la superstar sembra dunque essere il segretario della Lega. E lo testimoniano anche le migliaia di selfie collezionati da Salvini a Vinitaly, esposizione internazionale del settore vitivinicolo diventata anche passerella politica.

Ma c'è anche un altro elemento accomuna i sondaggi: l'alleanza più gradita tra gli elettori di Di Maio e Salvini si conferma proprio quella tra M5s e Lega.

Il sondaggio dell'Atlante Politico di Demos per la Repubblica del 17 marzo accentua le tendenze emerse dalle elezioni. "I vincitori si rafforzano. Gli sconfitti cedono ancora - spiega il direttore Ilvo Diamanti - Il M5s sale fino a sfiorare il 34%. Mentre la Lega supera il 18%. Ottiene il 18,2% e raggiunge (quasi) il Pd. Ma, soprattutto, distanzia FI, che perde più di un punto e scivola sotto il 13%".

Anche i sondaggi Euromedia Piepoli commissionati da Porta a Porta del 21 marzo confermano la crescita di Lega e cinquestelle. L'istituto guidato da Alessandra Ghisleri segnala un balzo del Carroccio dal 17,37% delle politiche al 18,8%, scavalcando il Pd (in calo al 18%) e diventando il secondo partito per gradimento dopo il M5s. Entrambi registrano una crescita dei pentastellati, rispettivamente dello 0,7% (Euromedia) e dello 0,8% (Piepoli).

Il giorno seguente, il 22 marzo, il programma di La7 Piazza pulita pubblica un nuovo sondaggio di Index Research, che evidenzia un incremento ancora più incisivo di Lega, data al 23,5% (+6,1% rispetto al 4 marzo), e più modesto ma comunque importante del M5s, che raggiunge il 34,9% (+2,2%).

L'indagine di Tecné del 26 marzo conferma il rafforzamento di Lega e M5s. Più contenuto l'aumento del Carroccio, valutato al 19%, più o meno in linea con gli altri istituti quello per i cinquestelle (34,2%).

Il sondaggio del 31 marzo dell'istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli per il Corriere della sera conferma ancora il trend di crescita delle due forze e introduce l'elemento delle alleanze di governo. Come accennato, la più gradita all'insieme degli elettori si conferma quella tra M5s e Lega (35%). A seguire quella M5s-Pd (18%) e per ultima quella tra pentastellati e intero centrodestra (14%). Un dato avvalorato anche dalla ricerca Emg Acqua per Cartabianca su Rai3, del 27 marzo, che conferma come un esecutivo M5s-Lega piaccia al 57,3% degli elettori cinquestelle e al 54,6% di quelli leghisti.

Nell'ultima settimana i dati si differenziano un po'. Mentre Youtrend il 12 apriledà ancora il M5s al 34% e la Lega sopra il 20%, mentre Forza Italia scende clamorosamente sotto il 12%, il sondaggio di Swg per il Messaggero del 15 aprile mostra invece una lieve perdita di consensi per il M5s, al 32,6% (in linea con il risultato elettorale), dovuta alle trattative per la maggioranza di governo. Mentre la corsa della Lega non conosce freni e riconferma il dato del 23,5%.

Infine lo studio di Antonio Noto per il Quotidiano nazionale, sempre del 15 aprile, è più spostato sul tema delle alleanze di governo e dimostra la solidità dell'intesa fra i partiti e i loro elettorati. E così se il 65% degli elettori di Forza Italia è contrario a qualsiasi passo indietro di Berlusconi, il 52% degli elettori della Lega si dice favorevole a un'ipotesi di rottura con gli alleati di Forza Italia, se serve a formare un governo con il M5s. In quel caso però, l'80% dei leghisti non ha nessuna intenzione di cedere la premiership a qualche altro leader, compreso Di Maio.

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