lunedì 6 luglio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E IPOCRISIA DI MOLTI ITALIANI. A. CAPORALE, Coronavirus? È finito per nostra decisione. Polemiche sulle mascherine e ora nessuno le compra più, IL FATTO, 6 luglio 2020

Ma quanto siamo sbruffoni noi italiani? Che rispetto abbiamo delle parole che noi stessi diciamo, delle paure che noi stessi avanziamo, delle richieste, petizioni, raccomandazioni, a volte vere e proprie suppliche? Abbiamo iniziato massacrando il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, colpevole di non farci trovare le mascherine. Poi colpevole di aver obbligato il libero mercato (sic!) a vendere a cinquanta centesimi ciò che ne costa sedici. L’abbiamo chiamato in tutti i modi, in una villania pari solo alla nostra irresponsabilità. Insulti, dileggio, qualcuno (il famoso Codacons?) scommetto l’avrà anche denunciato per procurato disastro. Erano i giorni in cui tutto il mondo le cercava senza trovarle. Adesso stanno su tutti gli scaffali, al prezzo giustamente calmierato. E qual è la novità? Nessuno le compra più. Non servono più! Tracollo delle vendite, dicono i farmacisti. Ieri urlavamo di paura, oggi sghignazziamo felici, tanto è tutto passato.



E' finito il Covid per nostra decisione, ma fino a ieri l’altro ci pareva incredibile che il governo non avesse provveduto a una seria indagine epidemiologica. Capire quanti – asintomatici e no – fossero entrati in contatto col virus. È stato finalmente incaricato l’Istat di provvedere a formare un campione di 150 mila concittadini, rappresentativi dell’intera popolazione, sul quale fare il test. In due mesi non si è riusciti a realizzare l’indagine. Il telefono squilla a vuoto, anche quindici volte allo stesso numero. In due mesi a malapena 90mila hanno risposto, poco più della metà. E i reagenti che l’Istituto superiore della sanità aveva ottenuto gratis da una casa farmaceutica scadono il prossimo 10 luglio. Indagine azzoppata, test buttati, tempo sprecato, soldi bruciati.
Immuni? Il sistema di contat tracing così caro alle nostre vite, noi che siamo sempre con lo smartphone in mano e facciamo tracciare dalle grandi piattaforme anche la posizione esatta del bidet, siamo divenuti improvvisamente diffidenti. La Meloni e Salvini avvertono: “Attenti, ficcano il naso nella nostra privacy!”. Dopo due mesi solo due milioni e 400 mila hanno scaricato l’app. In Germania sono oltre quindici milioni. Altri soldi sprecati, fatica bruciata, ingegno mandato al macero e soprattutto sistema di difesa dal virus reso inefficace.

Ma se siamo così inattendibili, così enormemente incapaci di tenere un comportamento minimamente coerente, di tener fede alle nostre stesse promesse, perché dovremmo essere credibili quando invochiamo aiuti economici, denunciamo una crisi inarrestabile e paurosa, supplichiamo l’intervento urgente dello Stato?
Perché il governo dovrebbe essere migliore di noi che l’abbiamo scelto apposta uguale a noi?

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