venerdì 14 ottobre 2022

NUOVO GOVERNO EMME. DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA. F. CALCAGNI, Il discorso di Lorenzo Fontana neo presidente della Camera: i riferimenti ai santi e al Papa, il passaggio su “diversità” e “diritti”, IL RIFORMISTA, 14 ottobre 2022

 Tanto spazio alla diversità, territoriale ma non sessuale, molteplici riferimenti ai santi e un richiamo alla centralità del Parlamento. Sono alcuni dei punti chiave del discorso di Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera dei Deputati eletto con 222 voti, che si è insediato oggi sullo scranno più alto di Montecitorio.


Un profilo profondamente divisivo, quello di Fontana, noto per le sue posizioni ultracattoliche: entrando in Aula per assumere la presidenza, per lui gli applausi sono arrivati solo dalla parte di emiciclo occupata dal centrodestra, con vistosi spazi vuoti tra i banchi dell’opposizione. Fontana contestato anche all’inizio della seduta di questa mattina, con alcuni deputati del PD che hanno esposto lo striscione “No a un presidente omofobo pro Putin”.

I ringraziamenti

Un discorso che si è aperto con i ringraziamenti di rito, “chi mi ha votato e chi no, sarà mio onore dirigere il parlamento”, sono state le prime parole di Fontana.

Il neo presidente della Camera ha rivolto quindi un “vivo saluto” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definito “perno della nostra nazione e fondamentale garante della Costituzione”, e rivolto congratulazioni al neoeletto presidente del Senato Ignazio La Russa ma anche un ringraziamento al suo predecessore Roberto Fico.

Tra i ringraziamenti anche quello a Umberto Bossi, il ‘senatur’ fondatore della Lega (all’epoca ancora Nord), “senza il quale non avrei iniziato la mia attività politica”.

I riferimenti cattolici

Tra i saluti, il primo di Fontana è andato “al pontefice Francesco, che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo”. Un Papa, ha aggiunto Fontana rifacendosi ai temi di attualità come la guerra in Ucraina, che “sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali”.

A differenza di Ignazio La Russa, da Fontana non sono arrivate parole di solidarietà nei confronti dell’Ucraina né un esplicito riferimento alla Russia: una questione oggetto di polemiche visto il passato da ‘fan’ di Vladimir Putin del neo presidente della Camera.

E da ultracattolico Fontana ha poi citato altre figure religiose. Prima Carlo Acutis, ragazzo morto a quindici anni e beatificato pochi anni fa, quindi una citazione di san Tommaso d’Aquino: “Il male non è il contrario del bene, è la privazione del bene”.

La centralità del Parlamento

Un richiamo forte è arrivato anche sul ruolo centrale delle due Camere rispetto all’esecutivo. La legislatura che sta iniziando, sono state le parole di Fontana, “dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche” e servirà una “rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti”. Il neo presidente ha aggiunto quindi che servirà “una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento”.

Diversità e diritti

Spazio anche a due temi ‘difficili’ per un politico con la storia di Lorenzo Fontana, i diritti e la diversità. In entrambi i casi, e non è casuale, il neo eletto presidente della Camera evita ogni riferimento all’universo Lgbt.

Fontana nel suo intervento dopo la proclamazione parla di una Camera che “rappresenta le diverse volontà dei cittadini”. “La nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità”, le parole del presidente. Quello che bisogna evitare, ha affermato Fontana, è “l’omologazione, strumento dei totalitarismi”.

Quindi la riflessione sui diritti, con Fontana che ricorda come “bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili”. Qui è arrivato anche un appello al lavoro congiunto di maggioranza e opposizioni, che “dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali”.

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