Dell’enciclica Laudato sì colpisce l’ampiezza dei temi affrontati e la competenza con cui vengono trattati, che fanno di papa Francesco un gigante del pensiero al cui confronto i politici che reggono le sorti dell’Europa non sono che nani.
1. "L'uomo e la donna che ignorano che cosa sia il mondo, non sanno dove essi stessi si trovino" (M. Aurelio) - 2. “Quel grande | che temprando lo scettro a' regnatori | gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela | di che lagrime grondi e di che sangue” (U. Foscolo)
martedì 30 giugno 2015
domenica 28 giugno 2015
GOVERNO RENZI. RIFORMA DELLA SCUOLA. P. GIORDANO, La scuola è un’aliena. E nessuno si preoccupa di ciò che serve ai ragazzi, LA LETTURA, 28 giugno 2015
http://kikukula2.blogspot.it/2015/06/governo-renzi-riforma-della-scuola-p.html
venerdì 26 giugno 2015
FILOSOFIA POLITICA E TEOLOGIA. ENCICLICA PAPALE SULL'AMBIENTE E SINISTRA. D. FUSARO, Papa Francesco, l’ultimo marxista?, IL FATTO, 26 giugno 2015
Nel desolante panorama odierno, dominato dalla teologia del mercato e dall’indecorosa riconversione delle sinistre al credo mercatistico, individuare in Papa Francesco l’ultimo marxista superstite è ben più che un semplice paradosso o una mera provocazione. Sembra che Bergoglio sia rimasto il solo a pronunziare, contro il sistema dominante, parole come dignità dell’uomo e del lavoro, diritti sociali, sfruttamento; parole che, dopo aver costituito, per quasi un secolo, la galassia semantica fondamentale delle sinistre, sono oggi state abbandonate da queste come se si trattasse di pezzi d’antiquariato (proprio quando – per ironia della storia – lo sfruttamento, l’ingiustizia sociale e l’alienazione stavano raggiungendo livelli mai registrati in precedenza).
GOVERNO RENZI. RIFORMA DELLA SCUOLA. IL GIUDIZIO DI F. RONDOLINO. F. Q. Scuola, proteste insegnanti. Rondolino: ‘Perché la polizia non li riempie di botte?’, IL FATTO, 26 giugno 2015
Il tweet del giornalista ed ex spin doctor di Massimo D'Alema attacca i docenti che il 24 giugno sono scesi in piazza contro l'approvazione del ddl Renzi-Giannini al Senato. E, visti i disagi alla circolazione, chiede che le forze dell'ordine, dopo averli colpiti, liberino "il centro storico di Roma". A ilfattoquotidiano.it dice: "E' una provocazione, ma la città non può essere ostaggio di ultragarantiti che lavorano poco e male"
GOVERNO RENZI. RIFORMA DELLA SCUOLA. A. SIGNORELLI, Scuola, la riforma di destra, IL FATTO, 26 giugno 2015
A mio modo di vedere la cosiddetta riforma della scuola è, tra le ‘belle’ innovazioni partorite da Renzi e dal suo governo, la più carica di conseguenze nefaste per l’Italia. Due premesse: al di là delle rituali giaculatorie sull’importanza della scuola, rimane il fatto che l’istruzione di massa è il più potente strumento di autoriproduzione o di automodifica non cruenta che una società moderna possiede. E’ a scuola che ciascuno di noi ha imparato a ragionare (o a mal ragionare) e ha imparato i contenuti e i modi del suo ragionare, che per altro porterà con sé per tutta la vita. (Non sottovaluto la famiglia, ma qui sto tentando un altro discorso).
POLITICA GIUSTIZIA SPETTACOLO. A. CELESTINI, Sofri e Travaglio, la galera e il teatro, INTERNAZIONALE, 25 giugno 2015
Ieri Marco Travaglio ha scritto un articolo su Adriano Sofri, ma poi ha parlato anche di altro. Per me che faccio teatro e ogni tanto vedo lui comparire come attore nelle stagioni teatrali è un motivo di riflessione importante.
GOVERNO RENZI. POLITICA E CULTURA. UN MANIFESTO INATTESO. Contro il circo delle mostre. Per la storia dell'arte, LA REPUBBLICA, 25 giugno 2015
Ai ministri Dario Franceschini e Stefania Giannini.
L’improvvisata convocazione di una congerie insensata di capolavori dell’arte italiana, provenienti dai luoghi più disparati, nel padiglione fieristico di Expo “Eataly”, è il culmine di due processi che si intrecciano inesorabilmente: la mercificazione e la privatizzazione del patrimonio culturale e la distruzione materiale e intellettuale del contesto. Ed è crudele il paradosso per cui sotto le bandiere della biodiversità si massacra ogni residuo legame delle opere d’arte con il loro territorio.
La raffica di banalizzazioni commerciali irresponsabilmente affidate a un Vittorio Sgarbi è solo la più visibile manifestazione di questa deriva.
La raffica di banalizzazioni commerciali irresponsabilmente affidate a un Vittorio Sgarbi è solo la più visibile manifestazione di questa deriva.
giovedì 25 giugno 2015
GOVERNO RENZI. LEGGE SULL'INFORMAZIONE E SULLA DIFFAMAZIONE. M. PRATELLESI, Diffamazione, perché non può dirsi una buona legge, L'ESPRESSO, 23 giugno 2015
Diceva Lord Northcliffe: “La notizia è quella cosa che qualcuno, da qualche parte nel mondo, non vuole vedere pubblicata. Tutto il resto è pubblicità”. La definizione del giornalista ed editore inglese dell’800, è forse un po’ rigida ma fa capire con chiarezza quale sia la posta in gioco quando si parla di diffamazione. Da una parte ci sono i giornalisti che possono pure sbagliare, commettere errori e danneggiare le persone.
POLITICA ECONOMICA E COESIONE SOCIALE. M. MAGATTI, Piena occupazione, ritorno al futuro, CORRIERE DELLA SERA, 25 giugno 2015
Ci sono dati a cui non ci si può e non ci si deve abituare. Ancora oggi, in Europa, a sette anni dall’inizio della crisi, il tasso di disoccupazione rimane superiore al dieci per cento, con punte che in talune aeree e categorie (tra cui i giovani) superano il venti. Senza contare gli scoraggiati usciti dal mercato del lavoro e il diffuso peggioramento delle condizioni di chi riesce a lavorare.
venerdì 19 giugno 2015
ELEZIONI IN EUROPA. DANIMARCA. L. STEINMANN, La Danimarca vira a destra: dai Balcani alla Scandinavia ecco le paure degli europei, L'ESPRESSO, 19 giugno 2015
l Centrodestra dell'ex premier Lars Lokke Rasmussen vince le elezioni in Danimarca battendo il Partito socialdemocratico della premier dimissionaria Helle Thorning-Schmidt. Con la conquista di oltre 90 seggi su un totale di 179, il blocco conservatore, grazie anche all'affermazione dei populisti xenofobi del Partito del popolo danese, ottiene la maggioranza necessaria per candidarsi alla guida del paese. Al Centrosinistra sono andati invece complessivamente 85 seggi. Gli euroscettici e anti-immigrati del Partito Popolare con il il 21% dei consensi sono il secondo partito nazionale ( Bbc ).
lunedì 15 giugno 2015
GLI EUROPEI E L'EUROPA. LA VOCE.INFO, Europa, cosa ne pensano gli europei?, IL FATTO, 13 giugno 2015
La fiducia dei cittadini nella Ue è crollata nel corso della crisi. Nei paesi del Nord la sfiducia è recente e riguarda le istituzioni europee. In quelli del Sud si registra un’insoddisfazione generalizzata rispetto ai livelli di democrazia. Da dove ripartire per una maggiore integrazione.
sabato 13 giugno 2015
GOVERNO RENZI. POLITICA E RIFORMA DELLA SCUOLA. LE IDEE DI A. BARICCO. P. MATTEUCCI, Baricco: "La scuola come un videogame: per capire perché impariamo", LA REPUBBLICA, 4 giugno 2015
RepIdee, Baricco e l'elogio dei videogame: ''Ripensiamo la scuola partendo da lì''
Guarda il video: http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/genova2015/assolo/2015/06/04/news/baricco-116046221/
POLITICA E GERONTOCRAZIA. E. FITTIPALDI, Generazione locuste: gli anziani sono più ricchi e i giovani devono spartirsi solo le briciole, L'ESPRESSO, 9 giugno 2015
Alla fine dell'anno I dell'era Renzi, gli anziani d'Italia hanno tirato un sospiro di sollievo: il loro potere, la loro ricchezza e il predominio economico sulle generazioni più giovani non è affatto a rischio.
lunedì 8 giugno 2015
martedì 2 giugno 2015
ELEZIONI REGIONALI. LE RAGIONI DELL'ASTENSIONE. A. GILIOLI, Se tu mi escludi tutta la vita, L'ESPRESSO, 2 giugno 2015
Come previsto, è già quasi sparito dal dibattito pubblico il vero macrofenomeno emerso dalle elezioni del 31 maggio, cioè la diserzione delle urne. Eppure non era mai accaduta una cosa così: ad esempio, che in due grosse regioni come Toscana e Marche l'astensionismo superasse il 50 per cento, una roba che se fosse un referendum abrogativo, la consultazione non avrebbe neppure valore. Ma anche altrove le cose non sono andate molto diversamente e in nessuna regione si è arrivati al 58 per cento di votanti.
ELEZIONI REGIONALI 2015. I DATI DELL'ISTITUTO CATTANEO. D. PRETINI, Regionali 2015, preferenze perse dal Pd? Astenuti o verso M5s (logorato dal non voto), IL FATTO, 2 giugno 2015
Chi scappa dal Pd, finisce nell’astensione e in minima parte nel bacino elettorale del Movimento Cinque Stelle. E’ uno dei dati usciti dall’analisi dei flussi elettorali dell’istituto Cattaneo sulle elezioni regionali in alcune città campione, in un confronto con leelezioni europee del 2014 che – precisa il Cattaneo – è comunque penalizzante perché “di fronte a quel risultato eccezionale (il celebre 41 per cento, ndr) è quasi inevitabile che il confronto odierno presenti voti in diminuzione”.Le città su cui si è basato l’esame dei voti sono La Spezia, Padova, Livorno, Perugia, Napoli, Salerno, Foggia.
ELEZIONI REGIONALI 2015. I DATI DELL'ISTITUTO CATTANEO. F. Q. Regionali, Istituto Cattaneo: “Pd ha perso 2,1 milioni di voti rispetto a Europee”, IL FATTO, 1 giugno 2015
Oltre 2 milioni di voti in meno per il Partito democratico, 893mila consensi persi per il MoVimento 5 Stelle e 840mila lasciati per strada da Forza Italia. Sul fronte opposto la Lega, che ha riscosso 256mila preferenze in più. Sono i risultati del confronto fatto dall’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna tra i risultati elettorali dei maggiori partiti nelle sette regioni chiamate alle urne e quelli ottenuti alle elezioni Europee del 2014.
ELEZIONI REGIONALI. UN COMMENTO. G. SABBATUCCI, Bipolarismo addio, IL MESSAGGERO, 2 giugno 2015
risultati delle elezioni che hanno interessato sette regioni su venti non dovrebbero provocare nell’immediato grandi scossoni al livello degli equilibri nazionali (come invece è accaduto in passato anche per test più limitati). Ma proiettano - al di là della conta dei vincitori e degli sconfitti - ombre inquietanti sull’intero sistema politico, sulla sua capacità di rappresentare gli orientamenti del corpo elettorale.
RIFORMA DELLA SCUOLA E LINGUA ITALIANA. P. DI STEFANO, Se l’Università deve insegnare la grammatica ai futuri giuristi, CORRIERE DELLA SERA, 2 giugno 2015
Ci voleva un dipartimento universitario di giurisprudenza per fare esplodere l’urgenza di rimediare all’impreparazione linguistica dei ragazzi appena usciti dalle scuole. A Pisa un’insegnante di diritto, Eleonora Sirsi, in collaborazione con il linguista ed ex presidente della Crusca Francesco Sabatini, ha rotto gli indugi, stanca di leggere le tesi scorrette dei suoi allievi.
lunedì 1 giugno 2015
REGIONALI 2015. SE RENZI GIOCA ALLA PLAYSTATION COSA SIGNIFICA? G. COSENZA, Elezioni regionali 2015, Renzi che in attesa dei risultati giocava alla playstation, IL FATTO, 1 giugno 2015
Ieri sera tardi, mentre i commentatori tv spendevano fiumi di parole e spaccavano il capello in quattro sulle prime proiezioni delle regionali, su Instagram e Twitter sbucavano alcune immagini –strategicamente studiate – in cui si vedeva Renzi intento a giocare a calcio alla playstation con Matteo Orfini. Della serie: non sono affatto preoccupato, tanto “per il governo, non cambia niente”, come aveva detto più volte nei giorni precedenti. Un premier che gioca alla playstation? Per alcuni, è stata una mossafuori ruolo, l’ennesimo gesto da sbruffoncello (perché implica: me ne frego) e per giunta giovanilista (per via della playstation).
LE RIVELAZIONI DI J. ASSANGE E IL GIUDIZIO POLITICO INTERNAZIONALE SU ALDO MORO. S. MAURIZI, ndro Montanelli: meglio un Pinochet che un governo con il Pci, L'ESPRESSO, 29 maggio 2015
Tutta l'Europa temeva Aldo Moro e non solo gli Stati Uniti, ferocemente contrari a un ingresso del Pci di Enrico Berlinguer nel governo e nelle istituzioni che avrebbe legittimato i comunisti italiani agli occhi dell'opinione pubblica internazionale. La Francia temeva Moro e quelle che considerava pericolose manovre di avvicinamento al Pci; come la Germania del cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt non approvava le scelte del presidente della Dc.
REGIONALI 2015. I RISULTATI. VINCE L'ASTENSIONISMO. POLARIZZAZIONE DEGLI ORIENTAMENTI. CRESCONO LA LEGA DI SALVINI E IL M 5 STELLE. 1 giugno 2015
Democrazia dimezzata se
vota il 51% degli aventi diritto;
continua la polarizzazione
centro/destra – centro/sinistra;
emerge una
radicalizzazione del malcontento sia a destra (prevedibile la Lega di Salvini) che a sinistra (M5stelle);
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