giovedì 15 ottobre 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E VIRUS DELL'INDIVIDUALISMO. REDAZIONE, Sergio Mattarella a Macerata: "Riemerge l'ego dei singoli e degli Stati. Doveroso riflettere", REPUBBLICA.IT, 15 ottobre 2020

 Un lungo applauso seguito dall'inno nazionale hanno accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia per celebrare i 730 anni dalla fondazione dell'università di Macerata e per l'avvio del nuovo anno accademico. L'ateneo maceratese è il primo visitato da Mattarella dopo il lockdown. "Questo virus che ci affanna è come quello del riemergere dell'ego dei singoli e degli Stati e ci induce a una riflessione doverosa - ha spiegato il capo dello Stato - La libertà di ciascuno si ferma di fronte a quella degli altri è un grande concetto di civiltà. Io credo che occorre andare anche oltre, accantonando l'idea che la libertà degli altri sia un limite alla propria ma pensando al contrario che la libertà di ciascuno si integra e si realizza insieme a quella degli altri. Altrimenti la libertà non esiste. Una libertà rivendicata o anche soltanto praticata in maniera esclusiva non sarebbe tale, sarebbe una richiesta di arbitrio. E questo riguarda i comportamenti che animano la vita sociale come la vita della comunità internazionale". Per Mattarella, riemerge così "il virus dell'egoismo dei singoli e degli stati" ed è "pericoloso" quanto gli effetti del coronavirus.

"Riemerge individualismo, pericoloso come il virus"


Citando un passo della prolusione del professor Luigi Alici, ordinario di Filosofia morale, il capo dello Stato ha aggiunto: "La democrazia ha sempre bisogno di essere realizzata epoca per epoca, di essere inverata particolarmente in una stagione come questa in cui freneticamente cambiano gli strumenti delle relazioni sociali e i mezzi della comunicazione. Ha bisogno di questo inveramento. Ma lei coglie nel segno quando parla del virus dell'individualismo, del riemergere dell'ego dei singoli e degli Stati. Mi è venuto in mente un passo di Costantino Mortati che qui è stato rettore". Mortati scriveva, ha ricorda il presidente della Repubblica, "che la democrazia poggia su una concezione, su una valutazione ottimistica dell'essenza dello spirito dell'uomo. Quando questa viene meno si indebolisce anche la democrazia e anche il senso di eguaglianza". E questo virus, ha aggiunto Mattarella, "è estremamente pericoloso, che somiglia al virus" del Covid "che ci affanna in questi mesi" cioè "il riemergere dell'ego dei singoli e degli Stati è un elemento che induce alla riflessione che quell'anziano docente faceva ai suoi giovani interlocutori. Ed è una riflessione doverosa".

La cerimonia

A ricevere il capo dello Stato, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, il sindaco Sandro Parcaroli e il rettore Francesco Adornato, oltre che l'intero corpo docente dell'ateneo e gli studenti che lo hanno atteso nella piazza adiacente al teatro Lauro Rossi. Presente anche il ministro dell'Università e della ricerca Gaetano Manfredi.

La cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Macerata si sarebbe dovuta tenere il 9 marzo scorso, ma fu annullata a causa della pandemia. È stata così riprogrammata per oggi al Teatro Lauro Rossi e la data scelta è prossima alla ricorrenza di quel 18 ottobre del 1290, festa di San Luca, giorno in cui era annunciato l'avvio dello studium legis a Macerata. Per l'occasione, nel foyer è stata esposta l'originale pergamena del 1290, su concessione del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo ed è stata allestita una piccola mostra dedicata a quattro grandi costituzionalisti italiani, tre furono presidenti della Corte costituzionale, uno padre costituente - che, in diversi periodi della storia dell'ateneo, hanno insegnato all'università di Macerata: Costantino Mortati, Annibale Marini, Piero Alberto Capotosti, Paolo Grossi. Il ministro all'Università e il rettore ha consegnato il sigillo dell'ateneo ai rettori Remo Morzenti Pellegrini di Bergamo, in segno di solidarietà per la grave emergenza affrontata dalla città a causa dell'epidemia da covid-19, ed Eugenio Gaudio de La Sapienza, prossimo alla fine di mandato.

Le celebrazioni hanno preso il via con il corteo accademico in piazza della Libertà, dove hanno preso posto i docenti, 73 matricole (una per ogni secolo di vita universitaria) e il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell'ateneo. Un maxi schermo ha proiettato le immagini del teatro che, per assicurare il rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, ha potuto accogliere solo le autorità ospiti e la comunità accademica per le rappresentanze formali. Tutti in distanza di sicurezza e con la mascherina. Durante la cerimonia, il rettore Adornato ha tenuto la sua relazione dal titolo "Futuro prossimo". Hanno poi preso la parola il sindaco di Macerata, il governatore delle Marche e quattro studenti.

"Studenti siano protagonisti"

"Negli interventi degli studenti è emersa questa proiezione verso il futuro, questa volontà di realizzarlo con il proprio protagonismo. E il rappresentante degli studenti poc'anzi ha ripreso questa attenzione chiedendo ai suoi colleghi di non delegare il proprio futuro ma di esserne protagonisti - ha osservato ha detto il presidente della Repubblica - Mi ha fatto venire in mente alcune parole di Bernanos che diceva 'è la febbre dei giovani che mantiene la temperatura normale nel mondo, perché se quella si raffreddasse il mondo gelerebbe. Non è dagli anziani che può venire il calore delle prospettive, dei progetti, delle spinte verso il futuro'".

"Ricostruzione post-sisma è impegno primario"

Mattarella ha poi ricordato che "riaffermare con ferma determinazione che la ricostruzione dei territori, e questo ne è stato colpito ormai quattro anni addietro, rappresenta un punto primario dei doveri della Repubblica e io continuerò a seguirla con grande attenzione".

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