mercoledì 6 ottobre 2021

COME SI VOTA ALLE AMMINISTRATIVE. CONSIDERAZIONI DI QUALCHE TEMPO FA MA ANCORA VALIDE. A. CELOTTO, Le elezioni in Emilia Romagna e la “trappola” del voto disgiunto, LA STAMPA, 20 gennaio 2020

 I governi della nostra repubblica parlamentare assomigliano a quei bambini cagionevoli a cui i genitori misurano molto spesso la febbre. A ogni spiffero di vento o cambio di temperatura.

Come accade per i malesseri dei nostri governi: ogni quindicina di giorni c’è sempre un appuntamento significativo per valutarne la tenuta. Rispetto a eventi dei più vari e impensabili: un voto parlamentare, una crisi internazionale, un congresso di partito, il tweet di un ministro. Tutto può mettere in difficoltà un governo.


Eppure domenica prossima ci aspetta una verifica davvero importante. SI vota in due Regioni e soprattutto in Emilia-Romagna, dove la sinistra non ha mai perso. Mai. L’Emilia ha avuto tutti presidenti di sinistra fin da Guido Fanti, nel luglio 1970.

E domenica prossima vincerà l’uscente Bonaccini o la leghista Borgonzoni?

Ma in Emilia bisognerà guardare anche ai risultati delle liste dei partiti, perché non è assolutamente detto che se vincerà Bonaccini, il PD riesca ad essere primo partito.

Va tenuto conto anche un meccanismo particolare che in Italia abbiamo soltanto nelle elezioni regionali. Il voto disgiunto.

Come recita l’art 10, comma 3, lett. c), legge regionale Emilia Romagna 23 luglio 2014, n. 21

“3. Ciascun elettore può, a scelta:

… per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste”.

In pratica posso votare Bonaccini presidente, ma come partito la Lega. O comunque una lista a lui non collegata.

Il voto “disgiunto” (o panachage) è un meccanismo nato in vari stati europei per valorizzare il candidato rispetto alla appartenenza ai partiti.  E che in Italia è stato scelto solo da alcune regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto,  Toscana, Lazio, Campania, Puglia) e non a livello nazionale.

Ma ora il panachage in Emilia può diventare una” trappola”. Perché in molti potrebbero votare Bonaccini, ma non il suo partito di riferimento e origine.

Quindi domenica sera potremo avere Bonaccini anche Governatore dell’Emilia, ma con la Lega primo partito.

E allora…. servirebbero molti medici al capezzale del governo Conte II.

*Professore ordinario di diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza nell’Università degli studi Roma Tre

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