lunedì 5 febbraio 2024

LA SOCIETA' DELL'APPARIRE, DELLA TRUFFA, DELLA SUPERFICIALITA' E DELLA DISONESTA'. FARINA R., Sfatiamo i luoghi comuni per vivere meglio: fidiamoci delle apparenze e viva i truffatori!, IL FATTO, 3.02.24

 Disinneschiamo qualche luogo comune, per vivere meglio e più allegri. Prima di tutto: fidiamoci delle apparenze. Voi non avete idea di quanta fatica faccia un’apparenza ad apparire, si divincola dagli abissi del nulla per forgiarsi una forma da donare su un piatto d’argento ai nostri occhi, e noi abbiamo pure la sfrontatezza di ricambiare tutto questo coraggio ontologico con una antipatica, ostile e scostante diffidenza? Non va bene, non è giusto, questa si chiama ingratitudine. Diffidiamo invece della verità, per sua natura tende a ucciderci. La verità non ci libera, ci uccide, è un’assassina. Provate voi a essere liberi dentro una bara!



Altro luogo comune insopportabile è la cattiva fama di cui godono i truffatori, pensate a quanta dedizione deve mettere un bravo truffatore per truffarci! Prima fanno un’analisi della nostra psicologia, dei nostri desideri e delle nostre fragilità, ci studiano notte e giorno, poi mettono in atto con meticolosa perseveranza la truffa, entrano nella nostra intimità, ci stanno vicini, ci regalano delle illusioni, dei sogni, quando parenti e amici sono spesso distratti e hanno paura solo della fuga di denaro verso una mano estranea. Rispettiamo sempre la professionalità!


E i ladri? Poveri ladri, vogliono solo renderci più leggeri, ci alleggeriscono, appunto! Il loro sogno è farci diventare tutti dei San Francesco, i ladri vogliono la nostra santità.

Non parliamo poi del tradimento in amore! Ma ancora con queste cosette da terza elementare? Non esiste il tradimento! Esiste solo la libertà e il desiderio, in poche parole esiste solo la vita e la vita non ci tradisce mai, se sappiamo amarla fino alla fine.

Vi sentite già meglio? Sono un bravo terapeuta?

Altro luogo comune odioso: i giovani di oggi sono superficiali, ottusi e ignoranti. Ma che giovani frequentate? I giovani che incontro io mi citano Leopardi e Shakespeare a memoria! L’avvenire scorre nelle loro vene, hanno tanta voglia di esprimersi, di dare una forma a quello che si agita dentro di loro: scrivono, fanno film, dipingono, compongono musica. Siamo noi adulti che non sappiamo più ascoltarli, triturati e torturati dai nostri problemi. Non diventerò mai come quei vecchi che inorridiscono davanti alle effusioni dei giovani per strada, anzi, chiederò ai giovani il permesso di osservarli, di immedesimarmi nei loro baci e nei loro toccamenti, per provare ancora una dolce erezione senile!

E ora arriviamo al più insopportabile luogo comune dei luoghi comuni: i politici. Il più pulito ha la rogna? Ma non diciamo assurdità, ma voi chi siete? Voi cittadini, intendo. Vi vedo, sapete? Passate con il rosso, fate le corna fuori dal finestrino come nel Sorpasso di Dino Risi, abbandonate i cani per strada, non leggete nemmeno un libro all’anno. Ma vi siete visti? E alcuni di voi magari hanno anche la presunzione di volere essere amati per quello che sono! Accontentatevi di essere amati per quello che sembrate, se avete almeno la forza di sembrare qualcosa di decente.

Per carità, invece spesso e volentieri i politici sono persone che hanno studiato, che si dedicano alla cosa pubblica con limpida onestà, intrisi di senso civico, frustrati da una burocrazia asfissiante, impacciati da mille cavilli, da mille diramazioni e scartoffie (le scartoffie fanno fatica a morire, anche nell’era digitale!), sempre alle prese con la mancanza di fondi, di denaro, a causa di voi cittadini che avete come sport preferito quello di evadere le tasse. Ma fatemi il piacere, cittadini! Portate rispetto alla politica e ai politici che fanno questo mestiere con passione.

A proposito, volete sapere chi è il mio politico del cuore? Si chiama Mauro Paissan, lo farei subito presidente del Consiglio, nessuno se lo fila perché ha un volto pulito, onesto, buono, intelligente, luminoso! Ho sempre avuto un debole per lui, è il mio istinto a dirmi che di lui ci si può fidare. Non si rivolge mai alla pancia degli elettori, ma all’intelligenza dell’essere umano. Fa politica, quella vera, lontano dai riflettori, insegna all’università di Roma deontologia del giornalismo, si occupa di garantire i dati personali (garante privacy) e come se non bastasse è tra i fondatori dell’Associazione di volontariato “Una breccia nel muro” a favore dei bambini autistici.

Non mi vergogno a dirlo: io amo Mauro Paissan. Se Eraclito fosse ancora vivo scriverebbe: tutto Paissan. Fate come me, cercatevi un politico da amare, un politico buono, un politico in grado di emozionarvi, di farvi sentire la bellezza di essere un vero cittadino, non quella mesta parodia civica che siete, non quell’orgia demenziale di luoghi comuni che vi ammorba il cervello.

Un’ultima cosa però, se il politico che avete scelto assomiglia a Ignazio La Russa, beh, in quel caso non abbiamo più niente da dirci. E leggete almeno due libri all’anno, trogloditi!

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