domenica 8 marzo 2015

IL MERITO NELLA BUONA SCUOLA DI RENZI. S. INTRAVAIA, Docenti, 16 euro in più ogni tre anni per i "meritevoli", REPUBBLICA, 8 marzo 2015

Da 21 a 30 euro mensili (lordi) di aumento, ogni tre anni, per i docenti meritevoli. Solo 10 euro al mese di incremento, sempre ogni tre anni e sempre lordi, per coloro che resteranno al palo. Ecco la nuova progressione economica che ha immaginato il governo Renzi per i docenti con la Buona scuola. A decrittare l’algoritmo sui nuovi scatti stipendiali per il personale docente la Uil scuola. Che ha semplicemente utilizzato il testo ufficioso del decreto-legge abortito venerdì scorso e aggiunto le somme di cui parla l’articolo 20: quello che ridisegna appunto la carriera degli insegnanti e i nuovi aumenti stipendiali. In altre parole, secondo i calcoli del sindacato, i docenti meritevoli della scuola 2.0 guadagnerebbero meno di quanto non guadagnino attualmente tutti: meritevoli e non meritevoli.



Perché un docente di scuola superiore che supera l’ottavo anno di servizio, attualmente, si vede calare 195 euro lordi mensili in più sullo stipendio per il semplice motivo che ha già prestato otto anni di servizio. Euro di aumento che calano a 156 mensili lordi per una docente di scuola dell’infanzia e primaria. “E’ la realtà dei numeri la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto”, dichiara Massimo Di Menna riferendosi al governo. Il conteggio estrapola dalle pieghe del decreto il nuovo meccanismo di attribuzione delle risorse – che restano le stesse di oggi – agli insegnanti. I 350 milioni all’anno che servono per pagare gli scatti stipendiali dei docenti che maturano l’anzianità prevista si riducono a 280 perché 70 spettano al personale Ata: amministrativo tecnico e ausiliario.

Questi 280 milioni vengono suddivisi in un 30 per cento – pari a 84 milioni – che serviranno a pagare gli scatti in base all’anzianità a tutti i docenti in servizio. Per un totale di 125 euro lordi mensili di aumento, ogni tre anni. La restante parte, 196 milioni di euro, pari al 70 per cento, sarà appannaggio dei docenti più attivi e meritevoli. Ma prima di ripartire la somma a quell’80 per cento di super docenti presenti in ogni scuola occorre sottrarre le somme per le nuove figure che l’esecutivo intende introdurre: i due docenti mentori e il docente staff per scuola. Una semplice moltiplicazione che decurta di 66 milioni di euro i 196 destinati al merito. Con i 130 milioni annui rimanenti si potranno pagare gli scatti di merito che corrisponderanno a 16 euro mensili di aumento, ogni tre anni, se si prevede un’unica fascia.

Undici, 13 e 20 euro mensili di aumento, sempre ogni tre anni e lordi, se le fasce di merito saranno tre. In questo modo, un docente meritevole potrà ottenere da 21 a 30 euro di aumento mensili ogni tre anni. I meno bravi soltanto 10 euro lordi in più al mese, ogni tre anni. “Coloro che avranno ottenuto crediti formativi e professionali, quanti avranno raggiunto i requisiti per un riconoscimento da parte del Nucleo di valutazione, che sarà costituito a tal scopo, potranno contare su 16 euro medi di aumento ‘per merito’. Ogni tre anni”, sottolinea Di Menna. “Il mentor e il docente di staff avranno 200€ medi lordi al mese in più sullo stipendio, che sostituiscono quanto oggi ricevono in quanto funzioni obiettivo e di collaboratori del dirigente scolastico. Sono queste le cifre del progetto del governo per riconoscere il lavoro che si fa a scuola. La realtà dei numeri – conclude – è la vera ragione per cui vogliono evitare il contratto ed emanare un editto”.

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