mercoledì 20 febbraio 2013

IL NUOVO CHE AVANZA. Perché il sindaco di Firenze offende me e il mio lavoro?, L'ESPRESSO, 20 febbraio 2013



Cara Rossini,
mi chiamo Valeria e sono una fantozziana dipendente del comune di Firenze, come ci definisce il nostro sindaco. Le scrivo amareggiata, dopo aver letto un articolo, su Repubblica del 15 u.s., sullo sciopero dei dipendenti comunali del giorno prima, che ha visto un corteo di circa tremila persone sfilare per le vie cittadine. Queste persone, come me, difendono il proprio stipendio, progressivamente decurtato, a rimedio di deficit ed errori di gestione di politici e dirigenti. Per chiarezza il mio subirà una decurtazione di circa 350 euro mensili.



Ciò che più mi ha addolorato ed offeso sono state, oltre alle dichiarazioni faziose del sindaco, alle quali siamo ormai tristemente abituati, le affermazioni dell’assessore Mattei, che, parlando del disagio creato al traffico cittadino dal corteo, ha detto: “In fondo questi lavoratori non rischiano il posto di lavoro”. Io ho sempre lavorato onestamente ed ho cercato di insegnare ai miei figli, soprattutto con l’esempio, che il lavoro è dovere, serietà ed impegno. Lavorando nella Polizia municipale ho trascorso, come tutti, domeniche, natali e pasque in servizio, quando era ed è il mio turno, senza cercare facili scappatoie, perché l’esempio conta. Sono andata a lavorare anche fra un ciclo e l’altro di chemioterapia, il fisico me lo consentiva e me lo consente, perché credo che il lavoro sia serietà ed impegno.
Ma sono convinta che il lavoro sia anche equa retribuzione e dignità. A me, i nostri amministratori non riconoscono né l’una né l’altra. Ma io ho quattro figli, ed a loro ho raccontato la verità.
Valeria
Trecentocinquanta euro mensili in meno su stipendi da vigili urbani pesano come un macigno. E’ probabile, come lei dice, che ci siano stati errori di gestione ma è anche vero che dopo gli ultimi tagli, come denunciano tutti gli amministratori, la situazione degli enti locali è molto seria. Ma questo non autorizza a scaricarne tutto il peso sui dipendenti. Il sindaco Renzi si è detto disposto a trattare, speriamo che lo faccia riconoscendo quella dignità del lavoro che lei tanto bene ci ha descritto.   

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