venerdì 24 aprile 2015

VIOLENZA E POLITICA. ITALIA. LEGA E FASCISMO. E. SOLA, «Lega, fascisti». E spunta un fantoccio con la faccia di Salvini, CORRIERE DELLA SERA, 24 aprile 2015

Un fantoccio di cartone con, al posto della testa, la foto di Matteo Salvini, è stato trovato nella notte a Torino. Era appeso all’esterno della sede della Lega Nord in via Poggio 23. La segnalazione è arrivata poco dopo la mezzanotte alla polizia. È intervenuta sul posto la Digos. L’esterno dell’edificio si trova nel quartiere periferico di Barriera di Milano. Oltre al manichino, è stata imbrattata la parete esterna con la scritta «Lega fascisti, in piazzale Loreto c’è sempre posto». Salvini commenta su Twitter: «Soliti violenti di sinistra».


Non è il primo episodio
Non è la prima volta che la palazzina in cui si radunano i militanti del Carroccio viene «colpita» alla vigilia della Festa della Liberazione del 25 Aprile. Il 23 aprile del 2009, per esempio, era comparso un fantoccio con le sembianze di Mario Borghezio. Per l’episodio il tribunale di Torino aveva condannato due anarchici. Salvini ha sollevato polemiche da parte dell’area autonoma e anarchica dell’antagonismo torinese praticamente in occasione di ogni sua visita nel capoluogo piemontese. L’ultima volta in cui ha tenuto un comizio, il 28 marzo, il centro di Torino è stato teatro di scontri particolarmente duri tra polizia e manifestanti, con lanci di bombe carta e lacrimogeni e il fermo di otto persone. Sempre la scorsa notte, tra il 23 e il 24, a poche centinaia di metri di distanza dalla sede leghista, in via Poggio 16, è stata trovata, all’altezza della sede dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, un’altra sagoma ritagliata in cartone, con il volto del sindaco Piero Fassino.
Davanti alla sede Pd, invece, un manichino con la faccia di Renzi
Nello stesso quartiere, in via Cervino, all’esterno della sede del Pd, è comparso un terzo manichino, appeso al contrario. Al posto del volto, la fotocopia sbiadita di una foto di Matteo Renzi. A fianco, la scritta: «Ieri ebrei e rom, oggi immigrati e rom: dalle leggi razziali alle leggi razziste». Indaga la Digos su tutti gli episodi, che ipotizza che si tratti di un blitz del movimento anarchico torinese, che si è sempre professato «antifascista e antileghista».

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