lunedì 4 marzo 2024

POLITICA E VIOLENZA. BRIGATE ROSSE. LA SCOMPARSA DI B. BALZERANI. REDAZIONE, L'UNITA', 4.03.2024

 È morta Barbara Balzerani, esponente della Brigate Rosse e dirigente della colonna romana. Aveva 75 anni. Nata a Colleferro nel 1949, nel 1975 aderì alle Brigate Rosse di cui fu dirigente della colonna romana. Da giovanissima partecipò all’agguato di via Fani nel 1978, in cui morì l’intera scorta di Aldo Moro. Durante il sequestro del leader della Democrazia Cristiana, Balzerani insieme a Mario Moretti – al quale era all’epoca legata sentimentalmente – occupò la principale base operativa brigatista di via Gradoli 96 a Roma. Prese parte a numerosi omicidi, compreso quello del magistrato Girolamo Minervini nel 1980.




Barbara Balzerani: chi è e come è morta la Primula Rossa delle Brigate Rosse

Dopo il declino e la crisi delle Br, fu arrestata assieme a Gianni Pelosi nel 1985 dopo un lungo periodo di latitanza in cui era stata ribattezzata “la primula rossa delle Br“. Nel 1987 insieme a Renato Curcio e Mario Moretti partecipò ad un’intervista televisiva nella quale i tre ex brigatisti concordarono nel considerare conclusa l’esperienza della lotta armata in Italia e sancirono formalmente la resa definitiva delle Br e l’abbandono della lotta armata. Non si è mai pentita né dissociata. Tuttavia, nel 1993 dichiarò di provare “un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile“.

Barbara Balzerani: quali sono stati gli omicidi nei quali è stata coinvolta

Nel 2003 dichiarò inoltre di non riconoscere motivi di continuità nella ripresa attività delle cosiddette Nuove Brigate Rosse, e definì la scelta della lotta armata e della clandestinità “assolutamente improponibile” nel contesto odierno. In carcere, Balzerani confessò l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze, Lando Conti, avvenuto nel 1986. Nel 2006 le era stata concessa la libertà condizionale. Tornò definitivamente in libertà nel 2011, dopo aver scontato la pena, trovando impiego in una cooperativa di informatica. È morta dopo una lunga malattia.

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