martedì 26 giugno 2012

"POLITICI" ITALIANI DA DIMENTICARE. REDAZIONE ONLINE, Berlusconi: "Monti nell'indeterminatezza" E si candida a fare il ministro dell'economia, IL CORRIERE DELLA SERA, 26 giugno 2012

Il Cavaliere ai suoi parlamentari: «Con il 40% si può vincere».«La caduta del governo sarebbe una catastrofe»





MILANO - Sono disponibile a fare il ministro dell'economia in un governo guidato da Alfano. Lo ha detto Silvio Berlusconi ai parlamentari del Pdl riuniti alla Camera. Il Cavaliere ha affrontato vari argomenti dell'agenda politico-economica ma ha insistito soprattutto sul futuro del centrodestra. In particolare, ha rilevato l'ex premier, ha ragione Angelino quando dice che con il 40% si può tornare a vincere. «Abbiamo anche la possibilità di un'altra legge elettorale. Quanto alle possibili alleanze, Berlusconi ha bocciato l'ipotesi di un'alleanza tra l'Udc e il Pd. «Se l'Udc va a sinistra le mie indagini dicono che si porterebbe dietro solo un 10% dei suoi elettori» ha sottolineato il Cavaliere.

LEGGE ELETTORALE - Il leader del centrodestra ha poi parlato della nuova legge elettorale. «In questi giorni stiamo facendo degli incontri con la sinistra che è pure preoccupata di andare al voto con questa legge - ha fatto notare -. Si potrebbe andare verso una legge elettorale alla tedesca». Berlusconi si è detto «contrario all'arlecchinata di decine di liste, perché puoi vincere, ma è difficile governare. Ma non dobbiamo rinunciare a pensionati, Sgarbi, responsabili», ha aggiunto.
L'EUROPA E LA CRISI - Quanto alle manovre comunitarie per fare fronte alla crisi, Berlusconi ha spiegato che c'è un orientamento su una misura che prevederebbe un intervento della Bce e del Fondo salva Stati per acquistare i titoli pubblici dei paesi con uno spread troppo alto, ma solo per gli Stati virtuosi. Quindi, si escluderebbero per esempio, il Portogallo, la Spagna, la Grecia. Sarebbe invece inclusa l'Italia. L'ex premier avrebbe anche detto che «l'uscita della Germania dall'Eurogruppo potrebbe non essere un male».
«INDETERMINATEZZA» - Riferendo ai suoi sull'incontro con il premier, Mario Monti, e a proposito della linea che l'Italia terrà al vertice Ue di giovedì e venerdì prossimo, Berlusconi ha avuto parole di pesante critica: «Siamo nell'indeterminatezza assoluta», ha detto. E ha spiegato: «Ci ha detto Monti che il 28 ci sarà qualche provvedimento ma solo per abbassare gli spread. La misura ancora non è scritta ma ci ha detto che farà in modo di ottenere altri risultati. Altre misure non sono state identificate».
Il premier Mario Monti ha incassato il colpo, e ha minimizzato: «Berlusconi ha parlato giustamente di assoluta indeterminatezza per i risultati del vertice. Li vedremo presto, c'è spazio negoziale aperto». «Sono convinto anche io che questa non sarà una riunione in cui si andrà ad apporre un visto formale a documenti pre preparati», ha detto. Assicurando di essere pronto «a restare oltre il limite previsto della riunione e a lavorare fino a domenica sera se sarà necessario perché alla riapertura del mercato ci si presenti irrobustiti dal pacchetto per la crescita, ma anche da meccanismi soddisfacenti per reggere alle tensioni di mercato».
UNA CATASTROFE LA CADUTA DEL GOVERNO - Rivolgendosi ai parlamentari del Pdl, Silvio Berlusconi ha «pregato» i presenti di «usare toni consapevoli della responsabilità che noi in questo momento abbiamo: anche se dovessimo togliere la fiducia, dovremmo preparare i nostri elettori al voto, oltre allo sconcerto che la caduta di questo governo creerebbe». «Ho parlato anche con le autorità di Bruxelles - ha aggiunto - che hanno definito "catastrofica" la caduta del governo Monti».
ELETTORI CONTRO - Sostegno garantito, insomma, anche se il 75% degli elettori del Pdl è contrario. «Abbiamo un problema - con i nostri elettori - ha spiegato il Cavaliere -. Abbiamo fatto tre focus nel nord, centro e sud, il 36% dei nostri elettori continuano a votare il Pdl e per i candidati del Pdl. Il 54% si sono rifugiati nell'astensionismo o scheda bianca, il 10% ha votato Grillo. Ma non c'è un solo elettore che non si sia detto pronto a ridare il suo voto al PdL qualora ci fossero candidati e programmi convincenti».
Al termine dell'assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl, Silvio Berlusconi ha poi lasciato Montecitorio mentre in aula il premier, Mario Monti, stava parlando ai deputati.

Nessun commento:

Posta un commento