sabato 25 agosto 2012

'POLITICI' CON L'IPAD PER LAVORARE MEGLIO. MUNAFO' M., Politici e iPad, allora è un vizio, L'ESPRESSO, 31 gennaio 2012

L'iPad mania ha contagiato anche i consiglieri della Regione Lombardia, e pure stavolta a pagare il conto sono i contribuenti. Grazie a una delibera del maggio scorso, passata non a caso sotto silenzio, tutti gli eletti al Pirellone si sono visti recapitare un iPad 2 nuovo fiammante senza dover sborsare neppure un euro. Il gradito regalo è arrivato a novembre, giusto in tempo per le feste di Natale e per evitare fastidiosi doppioni sotto l'albero.

 
In questa pagina altri dati interessanti sulle attività dei 'politici':
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/noi-onorevoli-e-nullafacenti/2156856/


 L'operazione, fortemente sostenuta dal leghista presidente del Consiglio regionale Davide Boni, ha comportato una spesa per le casse lombarde di 67mila e 818 euro, come dimostra la delibera che L'Espresso pubblica in esclusiva. La lista della spesa prevede la bellezza di 90 iPad di seconda generazione, colore nero, con possibilità di collegamento 3G e 64 GB di memoria: il modello più caro e potente sul mercato, segno che l'austerità è un concetto piuttosto relativo. Curioso poi come la delibera spieghi che gli iPad servono "per le esigenze dei consiglieri regionali", senza però spiegare perché ne vengono acquistati 90 invece di 80, ovvero il numero di eletti alla Regione Lombardia.

A mettere in luce l'esistenza di questa generosa fornitura è stato lo stesso Boni, intervistato nella trasmissione di Radio 24 La Zanzara, che ha difeso la bontà dell'iniziativa sostenendo come "chi non ha questo strumento non potrà più lavorare, perché non gli arriveranno più le notizie in rete". Secondo Boni infatti, la spesa dell'iPad permette un risparmio di "un milione di fogli stampati", oltre all'impiego di quattro commessi che si occupavano delle rassegne stampa, cartacee, per i consiglieri. Un'attenzione al dettaglio che però Boni non ha dimostrato con il capitolo spesa, che nella sua intervista sosteneva essere di 50mila euro, contro gli oltre 67mila euro testimoniati dalle carte.

La teoria del risparmio, piuttosto discutibile, ha comunque trovato d'accordo 79 consiglieri su 80: l'unica voce fuori dal coro è stata quella di Gabriele Sola, consigliere dell'Idv che a novembre ha restituito l'iPad al mittente, allegando una lettera con le spiegazioni del gesto. Iniziativa anti-casta non è nuova per Sola, che già nel luglio scorso aveva ricostruito per L'Espressotutti i privilegi dei consiglieri regionali.

Come spiega la lettera di Sola, l'intento di "dematerializzare" gli atti e i documenti della pubblica amministrazione è di sicuro encomiabile, ma non si capisce perché la fruizione degli atti digitali debba avvenire per forza con un iPad nuovo, piuttosto che con i computer già in dotazione dei consiglieri.

"Secondo Boni l'iPad è uno strumento indispensabile senza il quale non si riesce più a lavorare in consiglio regionale", spiega Sola, "Balle utili a giustificare l'ennesimo, odioso privilegio: il discorso reggerebbe solo se esistesse qualche irrinunciabile applicazione finalizzata alla cosiddetta 'dematerializzazione degli atti'. Invece la diffusione di documenti tramite e-mail e web, come accade oggi, è del tutto compatibile con l'uso del personal computer".

Ma Boni è andato anche oltre, spingendosi a richiedere la rettifica a chiunque parli di iPad "regalati" ai consiglieri, visto che i tablet sono concessi in comodato d'uso. Una formula già usata da diverse amministrazioni in giro per lo Stivale per distribuire iPad con la scusa della dematerializzazione: prima della Regione Lombardia ci avevano già pensato a Bolzano, a Sassari, a Torino, a Como e in Puglia. Un tentativo era stato fatto anche a Siracusa e in Abruzzo, dove però le proteste degli elettori hanno spinto i consiglieri provinciali e regionali a tornare sui propri passi, a rinunciare ai tablet o a pagarli con soldi propri. La storiella del risparmio sulle fotocopie, chissà come mai, non aveva proprio convinto i contribuenti.

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Mauro Munafò, La Casta va pazza per l'iPad
Una quarantina per i consiglieri regionali in Puglia. Altrettanti per quelli comunali di Sassari, Bolzano e Torino. Mentre a Siracusa e in Abruzzo il regalo è stato bloccato all'ultimo momento. La politica ha scoperto i tablet di Apple. A spese del contribuente, è ovvio

Viva l'iPad mania, soprattutto se è a spese dei contribuenti. Da quando la Apple ha lanciato sul mercato la sua tavoletta dei sogni, i politici italiani hanno mostrato per questo gadget un interessamento mai visto prima per qualcosa che avesse a che fare con la tecnologia. Ma più che un segnale positivo di avvicinamento al digitale, sembra aver trionfato la semplice voglia di accaparrarsi l'ultimo status symbol senza sborsare un euro.

Nell'ultimo anno solare si sono infatti moltiplicate le giunte di comuni, province e regioni che, tra una delibera e l'altra, sono riuscite a mettere a bilancio per i propri consiglieri e assessori anche i tablet di Cupertino. Destra e sinistra, da Nord a Sud, un iPad gratis non se lo è fatto mancare quasi nessuno. L'Espresso ha provato a ricostruire la mappa delle "iGiunte" sparse per il paese e di tracciare quanto è costato questa moda alle tasche dei contribuenti.

Parlamento

La prima ondata di iPad in politica è arrivata grazie a Silvio Berlusconi nel Natale 2010. Un tablet Apple per tutti i deputati e senatori del Pdl con i soldi (di provenienza pubblica) del partito. E i risultati non si sono fatti attendere: decine di foto dimostrano quanto gli onorevoli siano pratici con i videogame dell'App Store o nel visitare siti di escort mentre siedono in Parlamento. Anche il Pd voleva imitare il bel gesto di B., ma l'annuncio di dotare di iPad tutti i senatori per Natale ha scatenato un tale putiferio che la proposta è stata poi accantonata.

Regione Abruzzo
Nel novembre scorso sarebbero dovuti arrivare 55 iPad per altrettanti consiglieri regionali abruzzesi, ma il Natale anticipato è stato rovinato dal Movimento 5 Stelle. La spesa di 40 mila euro per i tablet Apple ha infatti scatenato le proteste dei grillini, finendo su diverse testate locali e nazionali. Il risultato è stata la conferma dell'ordine, ma con la spesa a gravare sulle tasche dei consiglieri e non sul bilancio pubblico.

Regione Puglia
Oltre una quarantina di iPad per altrettanti tra consiglieri ed assessori regionali in Puglia, che nel dicembre 2010 hanno potuto scegliere tra un portatile e la tavoletta Apple. Casualmente, in 44 hanno scelto l'ultimo gadget e solo 26 il vecchio portatile. Costo dell'operazione: 36 mila euro, comprensivi delle spese per le indispensabili custodie originali che completano il pacchetto. L'investimento della Regione Puglia è stato giustificato dal presidente del consiglio regionale Onofrio Introna al Corriere del Mezzogiorno: «I costi non sono aumentati e il contribuente può stare tranquillo. Rispetto ai vecchi personal computer non è cambiato nulla». Tutto uguale, solo più griffato.

Provincia di Como

Sulle rive del lago ci sono quattro consiglieri provinciali del Pdl che hanno voluto festeggiare lo scorso Natale con un iPad sotto l'albero, regalato dagli elettori naturalmente. A denunciare questa spesa, insieme a molte altre, è stato il quotidiano locale La Provincia, che ha anche pubblicato il documento di richiesta degli iPad presentato dal gruppo consiliare del Pdl . La motivazione dell'acquisto è stata "il normale svolgimento dell'attività consiliare". Costo dell'operazione poco meno di tremila euro e tempi di consegna da record: la richiesta è stata avanzata il 22 dicembre 2010 e la determina con l'ok è arrivata il giorno dopo. Chissà come potrà un iPad migliorare una burocrazia tanto rapida.

Provincia di SiracusaL'ultimo caso in ordine temporale, già trattato dall'Espresso, è quello dei consiglieri provinciali di Siracusa. Pochi giorni prima di Natale l'ente ha infatti ordinato venti iPad 2 comprensivi di connessione 3G, per una spesa di oltre 13mila euro. "Ricezione delle e-mail, degli ordini del giorno delle sedute consiliari, delle determinazioni dirigenziali, dei decreti del presidente e di ogni altra comunicazione telematica" i motivi fondanti di questa spesa (Leggi il documento). Le polemiche sollevate dagli articoli della stampa locale e nazionale hanno però rovinato il Natale ai politici siciliani che, con una determina del 29 dicembre, hanno fatto marcia indietro sull'acquisto giustificandosi con "ragioni di opportunità". (L'espresso, 11 gennaio 2012)

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