lunedì 3 settembre 2012

ECLISSI DELLO STATO SOCIALE. SANITA' IN SUBBUGLIO. REDAZIONE, Medici di base e pediatri pronti a scioperare , IL CORRIERE DELLA SERA, 3 settembre 2012

Lo hanno annunciato le tre maggiori sigle sindacali. Lo sciopero ad oltranza si farà se le Regioni dovessero ritoccare il decreto


Pediatri e medici di base pronti a scioperare. I tre sindacati maggioritari dei medici convenzionati Fimmg (medici famiglia), Sumai (ambulatoriali) e Fimp (pediatri) dichiarano lo stato di agitazione e sono pronti a proclamare lo sciopero contro le proposte di modifica del «decretone» da parte delle Regioni. I sindacali chiedono al Ministro Balduzzi, al Governo e ai Parlamentari «di impedire un simile scempio nell'interesse di tutti i cittadini italiani» e si dicono «uniti e determinati nel contrastare lo stravolgimento da parte delle Regioni del Decreto Balduzzi». «I conflitti di competenza e di potere prevalgono sui contenuti - spiegano i rappresentanti dei lavoratori - messi insieme in modo raffazzonato, elenco dei desideri particolari di ogni regione, senza tenere alcun conto degli effetti devastanti che potrebbero determinare».
LA RICHIESTA DELLE REGIONI - Alla base della protesta una lettera inviata lo scorso fine settimana dagli assessori alla sanità delle regioni al governo: le istituzioni chiedevano di rivedere il decreto Balduzzi specialmente in alcuni punti. Si contestava, ad esempio, l'articolo sulla non autosufficienza, quello sulla certificazione medico-sportiva, e infine proponevano una correzione della parte sulla dirigenza medica. Tra i punti toccati dagli assessori c'era anche quello sulla medicina generale e le cure primarie. In particolare si è deciso di togliere l'obbligo delle aggregazioni dei medici di base, che devono essere una priorità, ma non un obbligo. Si è poi parlato della dirigenza medica e del modo in cui deve essere valutata.
I SINDACATI - «La nostra opposizione più strenua è scontata, confidiamo che il Governo non si renda complice di questa follia, sapendo di poter contare sulla nostra interlocuzione favorevole rispetto ai punti innovatori contenuti nella bozza originale. La conflittualità della categoria con le Regioni subirà nei prossimi giorni un'impennata, è in dubbio ogni tipo di collaborazione, valuteremo ogni forma possibile di lotta per far valere le nostre ragioni e quelle dei cittadini traditi dalle Regioni». Parole dure, che anticipano una lotta sindacale ad ogni livello quelle pronunciate da Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).
GLI ARTICOLI DELLO SCONTRO - Due i punti che i sindacati dei medici contestano con più forza. «Oggi i medici e pediatri di famiglia - spiega Milillo - sono dei liberi professionisti. Le Regioni prevedono l'introduzione di personale dipendente e anche la possibilità di spostare personale delle Asl o degli ospedali negli studi di medicina generale. Così, ad esempio, persone che per anni hanno fatto il chirurgo, si troverebbero ad affrontare un'attività completamente nuova». Infine, continua Milillo, «la spesa per il personale del servizio sanitario nazionale aumenterà inesorabilmente, perchè il costo medio lordo di un medico dipendente è superiore a quello di un medico convenzionato, a maggior ragione se si considera il fatto che nel costo della gran parte dei convenzionati sono comprese le spese necessarie a procurarsi tutte le strutture, il personale e gli strumenti necessari ad esercitare l'attivitá assistenziale». Ed ad andarci di mezzo saranno i pazienti, spiegano i sindacati, «perchè se le proposte delle Regioni dovessero passare si otterrebbe solo un'assistenza peggiore».
SETTIMANA DIFFICILE - Martedì avrà luogo la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: all'ordine del giorno, la valutazione del «Provvedimento recante disposizioni urgenti per lo sviluppo e la tutela della salute».

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