Gli elettori leghisti non vanno per il sottile e digeriscono tutto, anche un eventuale ribaltone dai 5Stelle a B.: il capo ha sempre ragione. Gli elettori M5S sono più esigenti: abituati a discutere (anche troppo) su tutto, non hanno un capo assoluto, vogliono contare e mal tollerano le incoerenze. Finora molti di loro han digerito il contratto con la Lega solo perché l’Aventino del Pd l’ha reso inevitabile. Ma altri – quelli di sinistra – se ne sono andati o sono rimasti a casa. E chi si fida non dà deleghe in bianco. Perciò Di Maio&C. devono tenersi pronti a ogni evenienza: accelerando sui loro punti programmatici come fa Salvini sui suoi; e preparandosi a rompere se si rendessero conto che Salvini li usa per farsi qualche altro mese di campagna elettorale. Prima che sia troppo tardi. È vero, come dice Confucio, che non importa il colore del gatto, purché prenda i topi. Ma poi qualche topo bisogna acchiapparlo. Altrimenti è meglio cercarsi un altro gatto.