domenica 2 marzo 2014

NUOVO GOVERNO RENZI. LOTTA ALLA MAFIA E GIUSTIZIA. REDAZIONE, Renzi: 5 punti per fermare la mafia, LA STAMPA, 2 marzo 2014

Il premier Matteo Renzi risponde all’appello contro l’economia criminale lanciato da Roberto Saviano su Repubblica e in una lettera allo stesso quotidiano si impegna a far diventare la lotta alla criminalità organizzata la priorità del governo e delle Istituzioni: «Questo impegno io lo assumo», scrive, assicurando la volontà di portare il tema delle mafie in Europa «perché non è più solo un problema italiano».
Cinque gli interventi che propone contro quella che definisce la “Mafia SpA”, a partire dall’istituzione del reato di autoriciclaggio: «In questo senso aggredire i patrimoni mafiosi può essere una delle grandi risposte che il governo è in grado di dare, dal punto di vista economico, per fronteggiare la crisi’. Il premier sottolinea poi la necessità di «ripensare lo strumento della certificazione antimafia», introducendo «sistemi di controllo» per individuare la provenienza dei capitali illeciti e contro i prestanome.




Urgente, per Renzi, è anche la riforma dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati «che oggi è senza capacità di agire con immediatezza ed efficacia: una specie di “carrozzino” pubblico senza mordente, senza strumenti efficaci». Impegno poi ad «assicurare alle aziende confiscate agevolazioni fiscali e creditizie; un’impresa sottratta alle mafie che fallisce è una sconfitta che lo Stato non dovrà più permettersi».

Renzi annuncia inoltre interventi sul tema dello scioglimento dei consigli comunali: «È necessaria l’individuazione e la scelta dei commissari fra soggetti anche esperti di management e di gestione aziendale, prevedendo che questi debbano svolgere il loro incarico a tempo pieno e che possano operare anche in deroga alle regole del patto di stabilità». Il premier si impegna poi a «nominare immediatamente, a partire già dai prossimi giorni, il Commissario anticorruzione», come previsto dalla legge 190 del 2012. ed infine promette sostegno alle vittime: «Mai più la sensazione di essere stati lasciati soli dallo Stato dopo aver denunciato!».(

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