domenica 2 marzo 2014

NUOVO GOVERNO RENZI E IL CASO DEL SOTTOSEGRETARIO GENTILE. G. BALDESSARRO, Gentile sottosegretario ai Trasporti, dopo il caso del giornale non stampato, LA REPUBBLICA, 2 marzo 2014

REGGIO CALABRIA - A Roma il Presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ha chiamato al governo come sottosegretario ai Trasporti. Ma la nomina di Antonio Gentile (Ncd) in Calabria ha sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche. L'ingresso nella squadra di governo dell'esponente di Nuovo centrodestra non era scontato soprattutto dopo la bufera mediatica che lo ha investito. Gentile è accusato di avere fatto pressioni, attraverso lo stampatore Umberto De Rose perché il quotidiano l'Ora della Calabria non pubblicasse la notizia di un'indagine della Procura di Cosenza a carico di suo figlio Andrea, al quale vengono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito del caso Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

L'AUDIO DELLA TELEFONATA


Il senatore ha smentito le pressioni annunciando di aver dato "mandato ai legali di proporre immediatamente querela nei confronti di quanti, senza alcun elemento e senza alcun contraddittorio, mi hanno accusato di essere il responsabile di una storia incredibile rispetto alla quale sono totalmente estraneo".  Annuncia querela, ma il problema quantomeno politico resta dopo le denunce del direttore dell'Ora Luciano Regolo, secondo cui l'editore del giornale avrebbe prima fatto pressione sul direttore perché togliesse l'articolo dal giornale e poi, al suo rifiuto, stranamente, si è rotta la rotativa. Regolo aveva raccontato che la notte prima dello "guasto" si era "consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile". 

Il suo racconto: "Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora, l'editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l'articolo relativo all'indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito del caso Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all'editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi".

"Mentre discutevamo di questo, in mia presenza  -  aveva aggiunto - e in viva voce, l'editore ha ricevuto la telefonata del nostro stampatore Umberto De Rose, il quale, ponendosi come "mediatore" della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, ricordandogli che "il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti". Avendo io ribadito all'editore che non intendevo in alcun modo censurare ciò che era stato scritto, ci siamo salutati. Così De Rose, dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative".

Secondo il direttore dell'Ora della Calabria: "È evidente che si è trattata di un'azione intollerabile e ingiusta, e aspetto serenamente che la Procura di Cosenza mi convochi per produrre la documentazione in mio possesso riguardo alle pressioni che Gentile, per interposta persona, ha effettuato per evitare che fosse divulgata l'indagine sul conto di suo figlio". Documentazione di cui fa parte una telefonata tra lo stampatore Umberto De Rose, che perora la causa dei Gentile, e l'editore de l'Ora della Calabria, Alfredo Citrigno che confermerebbe quanto affermato dal direttore Regolo.

Giuseppe Giulietti di Articolo 21, protesta, parla di "nomina inopportuna" e riporta un intervento critico di "Iniziativa dei Cittadini Europei per il  Pluralismo dei media".


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