venerdì 14 marzo 2014

POLITICI DA DIMENTICARE. JERRY SCOTTI E LA PENSIONE. REDAZIONE, «Matteo, toglimi il vitalizio» Gerry Scotti scrive a Renzi, IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2014

«Mi ha scritto su Twitter Jerry Scotti. Lui è stato parlamentare per cinque anni e vorrebbe rinunciare al vitalizio, ma non può. Lo aiuteremo». Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di «Porta a porta» cita lo scambio di battute col conduttore di Mediaset (ed ex parlamentare con il Partito socialista) per rilanciare uno dei temi su cui ripete di voler dare battaglia, quello del taglio dei costi della politica e della «casta».




«Ci sono tante cose che non tornano - incalza il premier conversando con Bruno Vespa - come i vitalizi dei consiglieri regionali che si sommano a quelli da parlamentare, per cui una persona può prendere più pensioni, quando la mia generazione non ne prende neanche una». Per rafforzare il ragionamento il premier cita il «caso Scotti» per spiegare che, anche quando la «casta» vuole rinunciare ai suoi privilegi non può. «Mi ha scritto su Twitter - dice Renzi -: sono stato parlamentare per cinque anni, voglio rinunciare al vitalizio ma non posso farlo. Troveremo il modo di accontentarlo, ma è il segnale di una persona che si rende conto che anche il piccolo contributo personale è giusto».
Virginio Scotti detto Gerry, 57 anni, personaggio «simbolo» di Mediaset e tra i conduttori più amati della tv italiana, fu eletto alla Camera dei deputati alle politiche del 1987 quando era candidato nel collegio di Milano nelle file del Partito Socialista Italiano, allora guidato da Bettino Craxi. La sua carriera di deputato finì cinque anni dopo, nel 1992.

Nessun commento:

Posta un commento