domenica 23 febbraio 2014

ANTROPOLOGIA POLITICA DEGLI ITALIANI. L'Italia trasformista, tra ribelli e moderati, in attesa del riscatto, DAL SITO DELLA CASA EDITRICE LA SCUOLA

Lunedì 17 febbraio, alle ore 18 presso la Sala Conferenze di via Gramsci 26 a Brescia, si è svolto il secondo appuntamento dei Lunedì della "Scuola": “Lo chiamavano il Belpaese. L’antropologia politica degli italiani”.



A partire dal saggio di Salvatore Natoli, Antropologia politica degli italiani (48 pp., 5,50 euro), Editrice La Scuola ha suggerito un dialogo con l'Autore sulle possibili tipologie dei “fratelli d’Italia”: dall’analisi storica ad un (agognato) riscatto sociale, con la partecipazione dell'avvocato Graziano Tarantini, l'onorevole Alfredo Bazoli e la moderazione de direttore del «Giornale di Brescia» Giacomo Scanzi.

L’autore del volume – proposto in anteprima – rintracciando già nella Storia d’Italia di Francesco Guicciardini i tratti somatici, storici e culturali, del nostro popolo, ha evidenziato le premesse antropologiche delle falle di sistema dello Stivale, fermo ad una “democrazia bloccata”.

Smetteremo d’inseguire il particulare, a vantaggio del bene comune in una prospettiva consapevolmente lungimirante? Riusciremo ad abbandonare il “familismo”? Il nostro innato istinto “trasformista” ci guiderà verso la globalizzazione?
Questi sono stati alcuni degli interrogativi su cui si è riflettutto, capendo se fosse possibile sospendere la “navigazione a vista” e, riscattandoci da una logica deterministica, intraprendere una nuova rotta.

Tra la "polverizzazione" delle identità in mancanza del senso dello Stato - evidenziata da Bazoli - e l'emergenza educativa come vera crisi di un'Italia bisognosa di ideali - secondo la prospettiva di Tarantini - l'evento si è conluso con lo spettro della globalizzazione.
E con la visione lungimirante del filosofo secondo il quale, a volte, "gli ultimi possono essere i primi", sebbene abitutati a "cambiare per rinculo" in un Paese di "agguati" e sfide perse con la modernità.


«I regimi nascono e muoiono, le fasi politiche si succedono, ma le mentalità ‘durano’ e ‘performano’ le condotte individuali e collettive»
Salvatore Natoli, Antropologia politica degli italiani
 

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