domenica 23 febbraio 2014

IL PD E L'OSSESSIONE FALLIMENTARE PER LE PRIMARIE. A. LOGROSCINO, Polemiche già prima dello spoglio Emiliano: «Destra infiltrata nel voto», IL CORRIERE DELLA SERA, 23 febbraio 2014

Lunghe code per ritirare la scheda a Fesca e San Paolo
Lo sfottò sui social degli avversari del centrosinistra


BARI - «C'è una chiara infiltrazione della destra nel voto libero». Lo scrive Michele Emiliano, su twitter, invitando tutti ad andare ai seggi per contrastare questo inquinamento dei risultati. In realtà lo dicono fin dal mattino, un po' tutti i militanti di Pd e Sel, intorno ai seggi e sui social network di questa strana giornata di primarie baresi che individueranno il candidato sindaco del centrosinistra. Se la coalizione resterà salda, dopo lo scrutinio. A qualche minuto dalla chiusura dei seggi è circolata l'ipotesi di un blocco degli scrutini. «Girano voci - spiega il candidato Giacomo Olivieri - dell'intenzione di annullare le Primarie. Mi auguro questo non accada. Sarebbe vergognoso. I giornalisti presidino i seggi: nessuno tocchi le urne». A venti minuti dalla chiusura dei seggi si parla di diciottomila votanti. Ma Antonio Decaro, delfino di Emiliano, non ci sta e chiede comunque di andare all'apertura delle schede avvertendo che il dopo «Primarie comporterà una seria riflessione sulla coalizione». Stesso orientamento è espresso dal terzo candidato Elio Sannicandro.
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GLI ELETTORI - L'affluenza era stata il cruccio della vigilia di chi temeva che il malessere verso le istituzioni, l'antipolitica montante, intiepidisse gli elettori baresi rispetto alle prime primarie per la scelta del candidato sindaco. Una previsione rivelatasi clamorosamente errata. L'affluenza è stata alta, altissima. Ma composta da persone diverse da quelle del cosiddetto popolo delle primarie, strumento principe della democrazia.
I SOSPETTI - I gruppi di stranieri e disabili intruppati in ingombranti Bmw, anche a Madonnella (quartiere di solito tra i più presidiati dalla militanza di sinistra), la presenza di pregiudicati - uno di loro, al seggio di Madonnella, ha dichiarato di essere agli arresti domiciliari, chiedendo di saltare la coda perché aveva solo un permesso di un'ora - e la protesta aperta, a Fesca, di chi pretendeva la ricevuta perché avrebbe potuto così riscuotere quanto pattuito, infine i consiglieri di centrodestra pizzicati ai seggi con la scheda in mano (è capitato a Poggiofranco) hanno fatto gridare al sospetto: questo non è il nostro popolo, non è il centrosinistra.
AFFLUENZA E SPOGLIO - Nel pomeriggio si sono moltiplicati gli appelli al voto, anche con toni drammatici: «Salviamo la democrazia!». Sui social network avversari - la candidata sindaco Desirée Digeronimo ma anche tanti eletti del centrodestra - e sarcastici si sono prodotti in denunce e motti di spirito. Da segnalare almeno un paio: «Pare, ma non ne siamo sicuri, che ai seggi siano stati avvistati anche due elettori di centrosinistra»; «Stop alle ricevute: poi dicono che i baresi non chiedono lo scontrino». Le file sono ancora molto lunghe soprattutto a Fesca e San Paolo. Che sia una festa della democrazia, come di solito si dice a consuntivo in questi casi, o che la coalizione finisca con lo sfasciarsi, le file sono ancora molto lunghe, soprattutto a Fesca e a San Paolo. Qui, in particolare, l'affluenza ha creato disagi: i registri per annotare chi ha votato sono stati esauriti e le operazioni di voto sono state brevemente interrotte. I seggi dovrebbero chiudere alle 21. Per le 22.30 si dovrebbero conoscere i risultati.

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