mercoledì 21 novembre 2012

SCUOLA. RIPROPONGO ALCUNI STRALCI DA UN ARTICOLO APPARSO SU "La Repubblica": INTRAVAIA S., Scuola, l'ultima rivoluzione così si studierà solo su ebook, LA REPUBBLICA, 3 novembre 2012

SE QUALCHE INSEGNANTE DOVESSE LEGGERE, PER CASO, QUESTI STRALCI, POTREBBE DIRMI SE SA QUALCOSA DI QUESTE PRESUNTE NOVITA'?
GRAZIE!
Scrivete a: mario.fagofiore@gmail.com
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(...) Adesso, però, la legge tenta di invertire la rotta: dal prossimo anno le scuole superiori dovranno adottare libri di testo completamente digitali. E quelli adottati in forma mista potranno esserlo solo a patto che le appendici si possano acquistare in rete separatamente dai volumi base, senza doversi caricare una seconda volta la spesa. Anche gli stessi insegnanti - e questa è un'altra novità - potranno cimentarsi nella creazione dei contenuti delle proprie discipline, per poi eventualmente venderle agli alunni. Una rivoluzione copernicana? Così parrebbe, visto che di ogni titolo si comprerà una versione base, priva di tutti quei supplementi (esercizi, simulazioni, approfondimenti) che spesso si acquistano, ma arrivano a giugno senza che i ragazzi li abbiano mai davvero sfogliati.



Al centro della riforma c'è ovviamente il tablet, e anche qui il ministero è atteso al varco. La digitalizzazione delle scuole, infatti, tra lavagne multimediali e pc, lascia ancora molto a desiderare. L'acquisto della tavoletta sarà a carico delle famiglie. Ma la spesa complessiva per il supporto e i testi non potrà superare il tetto previsto dalla legge per i soli libri. In più, per venire incontro alle famiglie meno abbienti, la legge prevede che chi non potrà permettersi l'acquisto del tablet, lo chiederà in prestito alla scuola, che sarà obbligata a fornirlo.

Con l'arrivo dei tablet, il ministero ha anche sancito altre novità che potrebbero sembrare in contraddizione con l'obiettivo di far risparmiare le famiglie. Saltano, infatti, i due vincoli che il ministro pdl Gelmini aveva introdotto per provare a impedire il salasso. In particolare, viene cancellato il divieto per le scuole di adottare nuovi testi prima di sei anni, mentre le case editrici potranno tornare a variare anche prima di cinque anni il contenuto dei libri, per rimetterli sul mercato sotto forma di nuove (e più care) edizioni. Ma per evitare che la spesa delle famiglie cresca oltre i limiti, la legge prevede che le delibere di adozione dei testi da parte dei collegi dei docenti siano sottoposte al controllo preventivo dei revisori dei conti. Basterà?

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