sabato 9 marzo 2013

A COSA SERVONO LE PRIMARIE? REDAZIONE, Messina, indagata parlamentare del Pd Alle primarie fu la più votata in Sicilia , IL CORRIERE DELLA SERA, 8 marzo 2013


Maria Tindara Gullo è indagata nell'inchiesta che ha portato in carcere il padre. Tutti gli arrestati sospesi dal Pd


Alle primarie del Pd per la scelta dei candidati al parlamento ottenne ben 11 mila voti risultando la donna più votata in Sicilia. Maria Tindara Gullo, 47 anni, neo eletta alla Camera risulta tra gli indagati nell'inchiesta «fake», sfociata giovedì nell'arresto di sette persone, compreso il padre della deputata. Le persone coinvolte nella maxi-indagine della polizia sono 156, accusate, a vario titolo, di falso ideologico e soppressione di atti d'ufficio, voto di scambio, associazione a delinquere e truffa aggravata. Nell'ambito della medesima inchiesta sono stati sottoposti a obbligo di divieto di dimora due consiglieri comunali, sempre di area Pd, mentre un ispettore di polizia municipale, un ex consigliere comunale e un geometra, sono stati sottoposti a obbligo di dimora.
FALSA RESIDENZA - Secondo gli inquirenti Maria Tindara Gullo, nel gennaio del 2011, a pochi mesi dalle elezioni amministrative nelle quali era candidata al consiglio comunale, avrebbe falsamente dichiarato di essere residente a Patti, presso un'abitazione di proprietà del padre, l'ex vice sindaco Francesco, Cisco, Gullo, arrestato nell'ambito della stessa inchiesta per associazione a delinquere, falso in concorso e voto di scambio. Dalle indagini sarebbe emerso, invece, che la Gullo, insieme al marito e alla figlia, anch'essi trasferitisi fittiziamente, non si sarebbe mai mossa dalla sua residenza nel vicino comune di Montagnareale.
IL PADRE - Il padre di Maria Tindara Gullo, l'ex vice-sindaco Francesco (Cisco) Gullo, è considerato dagli inquirenti la mente dell'associazione che - secondo l'accusa - avrebbe condizionato le elezioni amministrative del 2011 a Patti. Stando sempre alla tesi dell'accusa Cisco Gullo avrebbe deciso le sorti della politica nel comune in provincia di Messina sino alle ultime elezioni del 2011. In quella tornata venne candidato a sindaco, senza però riuscire ad essere eletto, il cugino Luigi Gullo, anch'egli indagato nella operazione Fake.
SOSPESI - La direzione del Pd ha deciso di sospendere dal partito gli iscritti destinatari dei provvedimenti cautelari nell'ambito dell'inchiesta «Fake». «Nei prossimi giorni - si legge in una nota della segretaria provinciale del Pd - la segreteria provvederà a nominare un commissario per il circolo del Pd a Patti peraltro, richiesto dallo stesso segretario del circolo». «La commissione di garanzia del Pd - prosegue la nota - valuterà nei prossimi giorni se sarà necessario assumere altre decisioni. Il Pd esprime piena fiducia nella magistratura nell'accertamento dei fatti».

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