lunedì 25 novembre 2013

POLITICA, COSTITUZIONI FELICITA'. RICERCA DOXA. REDAZIONE, Sono Colombia e Brasile i Paesi in cui si è più felici secondo la Doxa, MS, 9 gennaio 2013

Da un nuovo sondaggio mondiale condotto a fine 2012 emerge che la disperazione per la situazione economica globale non riesce comunque a smorzare un senso di felicità guardando al nuovo anno. Nonostante la crisi, la maggior parte della popolazione mondiale, pari al 53 per cento dice di sentirsi felice per la propria vita.



La felicità netta - data dalla percentuale dei felici meno quella degli infelici - si attesta a livello mondiale al 40 per cento essendo 53% i felici e 13% gli infelici (il 34% non sono né felici né infelici o hanno preferito non rispondere).

La ricerca è stata condotta dal più grande network mondiale di istituti di ricerca indipendenti, WIN-Gallup International, di cui Doxa è il partner per l’Italia. Sono stati coinvolti 54 Paesi e realizzate oltre 55.500 interviste, rappresentative della maggior parte della popolazione mondiale.

Dunque dal barometro emerge che, anche se le prospettive economiche per il proprio paese non sono incoraggianti, la maggioranza delle persone dichiara di guardare al futuro con serenità. Per esempio in Spagna, che è sicuramente uno tra i paesi più colpiti dalla crisi economica, oltre due terzi della popolazione si sentono felici (68%) e la felicità netta è pari al 55 per cento.

Peggiore il quadro italiano. Secondo i dati Doxa, in Italia vi sono 33% di felici e 12% di infelici (55% non sono né felici né infelici o hanno preferito non rispondere). La felicità netta dell’Italia è dunque pari al 21 per cento simile a quella di Paesi come Marocco, Polonia, Repubblica Ceca e Turchia e inferiore alla media dell’Europa Occidentale(36%).

I continenti più felici o dotati di maggiore ottimismo sono l’America Latina (felicità netta: 71%), in cui prevalgono di gran lunga Brasile e Colombia, l’Asia Meridionale (47%), l’Asia Orientale (43%) e l’Africa (41%), mentre i meno felici sono l’Europa Occidentale (36%), il Nord America (32%), il mondo arabo (29%), l’Asia Occidentale (27%) e l’Europa dell’Est (26%).

Come già evidenziato, il sondaggio è stato condotto in 54 Paesi di tutto il mondo e sono state complessivamente eseguite 55.817 interviste. In ogni Nazione è stato intervistato un campione nazionale probabilistico di circa 1.000 uomini e donne, sia personalmente (in 31 Paesi) sia telefonicamente (9 Paesi) od online (14 Paesi). Le rilevazioni hanno avuto luogo nel periodo settembre-dicembre 2012.

Il margine d’errore per campioni di questo tipo, presa coscienza della lealtà di coloro i quali hanno risposto, è del +3-5% ad un livello di confidenza del 95 per cento. Non soltanto: i dati medi globali citati all’inizio sono stati calcolati sulla base della quota della popolazione adulta di ciascun Paese coinvolto nello studio.

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